14/05/2003: INDAGINE DELL'AUDIENCIA NACIONAL SULLA CROCE NERA ANARCHICA SPAGNOLA


Recentemente siamo entrati in possesso dell'atto di illegalizzazione dell'organizzazione marxista-leninista PCE(R) (partito comunista spagnolo ricostituito) tramite una persona vicina a una delle arrestate. In questo atto di illegalizzazione emerge che CNA forma parte dell'apparato di captazione del PCE(R), insieme alla AFAPP (associazione familiari e amici detenuti politici).
Affrontando la questione con gli avvocati, questi ci hanno spiegato che il fatto che il nome della CNA emerga in questo documento dell'Audiencia Nacional non indica che siamo parte di questo atto peró che è probabile che la stessa Audiencia Nacional stia investigando su di noi. C'è da distaccare il passaggio dell'infiltrato "Fernando" nella CNA, prima di incorporarsi alla AFAPP e da questa al GRAPO, secondo l'Audiencia Nacional.

Comunicato

CRUZ NEGRA ANARQUISTA ILLEGALE?
in relazione all'atto 00002 2 0005675/2000 dettato a Madrid il 13 marzo 2003 dal giudice Garzon (atto di illegalizzazione del PCE(R)- G.R.A.P.O.)

"Nessuno è innocente, tutti terroristi"

Dopo gli infiniti incontri che abbiamo tenuto per tracciare uno statuto e un accordo di base per il funzionamento della CRUZ NEGRA ANARQUISTA (organizzazine in lotta dal 1996), per sapere chi siamo e che COSA vogliamo che sia la nostra organizzazione, arriva quest'uomo che sta al di sopra dell'umano e del divino chiamato Garzon, giudice Garzon e dice in un atto surrealista ció che secondo lui è la CNA: l'apparato di captazione dell'organizzazione "terrorista" PCE(R)- G.R.A.P.O.
Fronte a ció, numerosi dubbi emergono sul nostro futuro a partire da ora. Ed è la prima volta che un gruppo anarchico si scontra con la "ley de partidos y asociaciones".
Siamo illegali? La CNA non è mai stata "legale" visto che non abbiamo bisogno del riconoscimento del nostro nemico, lo stato. E come anarchici siamo al di sopra delle sue leggi e di ció che i potenti dettano sia legale o illegale, buono o cattivo.
Inoltre signor Garzon dobbiamo dirle che poco ci importa di quello che lei -democratico difensore di questo crudele sistema e della sua pace sociale, pace che assassina giorno dopo giorno i nostri compagni rinchiusi in carcere o sul posto di lavoro - crede che siamo o non siamo.
Da molto tempo prima che lei scrivesse questo atto, noi giá la consideravamo nostro nemico, come parte dell'ingranaggio di questa societá capitalista.
L'unico giudizio che ci interessa è quello dei nostri compagni di cammino, che sono tutti i dissidenti, i ribelli, i familiari, gli amici e in definitiva tutte le persone che antepongono la dignitá alla merce e alla sottomissione delle proprie vite per parte di questo sistema ingiusto e inumano.
Per ció non piangeremo gridando.
NON siamo terroristi!!!
Perché è chiaro che per questo sistema lo siamo, perché non chiniamo la testa, non partecipiamo al "gioco" e perché lottiamo contro di esso.
Quello che peró ci piacerebbe chiarire, non per Garzon ma per la nostra gente, è che mai abbiamo fatto parte della struttura di nessun partito, né siamo l'apparato di captazione di nessuno, visto che come anarchici ci posizioniamo contro qualsiasi gerarchia o autoritá, cosí come qualsiasi avanguardia, esercito o partito per molto marxista che sia.
La questione provoca una riflessione. Negli ultimi anni stiamo vedendo come Garzon e altri giudici dell'Audiencia Nacional hanno una fissazione con gli anarchici, come dimostrato nel caso di Eduardo Garcia o negli ultimi arresti di compagni anarchici a Valencia, Barcellona, Almeria.
È chiaro il perchè di questo interesse alle nostre attività... Da qualche anno il movimento anarchico è cresciuto sia in termini quantitativi (nuovi gruppi) sia in termini qualitativi (sempre più compagni praticando l'azione diretta).
E sebbene ancora oggi rappresentiamo una piccola minaccia per il potere, non si possono permettere che cresca e si converta in una minaccia reale.
Ma non è tempo per le titubanze...
Signor Garzon, sappia che la CNA e i suoi militanti, non stanno pensando di fare nemmeno un passo indietro nella sua lotta quotidiana, così come stanno facendo dal 1996 nello stato spagnolo e portoghese, e da quasi un secolo in tutto il mondo, ma seguiremo lottando e dando un vero significato alla parola solidarietà. Solidarietà con i nostri compagni incarcerati, Solidarietà con tutti i sequestrati della guerra sociale che giorno dopo giorno sono torturati e legittimamente assassinati in questo stato di
diritto che lei tanto difende.
Se lottare per un mondo migliore è terrorismo...
Signor Garzon, eccoci!
L'anarchia è inevitabile.
La repressione e la realità ci fanno più forti
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