13/05/2003: Dopo la vostra guerra...ecco la vostra pace!
Sabato 31 maggio 2003 - ore 11,30 presso la Casa dello Studente in via de' Lollis (Roma)
Dopo la vostra guerra...ecco la vostra pace!
Appello a tutti i comitati ed i collettivi anticapitalisti ed antimperialisti per un'assemblea nazionale di confronto per la ricostruzione di un processo di critica e di lotta al capitalismo.
Dal 2001 è stata ristabilita la data del 2 giugno come festa nazionale della "Repubblica" dedicata "all'unità della patria, alla libertà dei cittadini" che si è manifestata come un evento legato all'accresciuto ruolo imperialista italiano nel contesto internazionale.
Infatti questa "festa" (già cancellata nel 1977) è stata caratterizzata ogni anno da parate militari, lungo il tristemente noto viale dei Fori Imperiali a Roma, con grande sfoggio di carri armati, truppe scelte e militari della NATO di stanza in Italia. La "Tribuna d'Onore" è sempre stata gremita dal "gotha" delle multinazionali dell'economia di guerra (italiane e non), dalla presenza del segretario dell'Alleanza Atlantica e dei rappresentanti politici e militari delle potenze imperialiste europee.
Ma già dall'Unità d'Italia, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale, le popolazioni del Corno d'Africa, della Crimea, della Cina, della Turchia, della Libia, dell'Etiopia, della Grecia, della Jugoslavia, dell'Albania e della Russia avevano "assaggiato" le attenzioni non richieste delle campagne colonialiste (spesso fallimentari) dell'Esercito Italiano.
Gas, bombardamenti indiscriminati, torture e stupri...ecco gli "aiuti" distribuiti a quei popoli che sembravano non "comprendere" il ruolo "civilizzatore" e si ribellavano in armi!
E da un ventennio a questa parte, ovvero terminato il periodo della "ricostruzione" delle ambizioni imperialiste tricolori, queste "ardite imprese" stanno riprendendo ad un ritmo sempre più incalzante.
Più di diecimila militari in Libano, Iraq, Somalia, Albania, Bosnia, ex-Jugoslavia, Macedonia ed Afghanistan (in missioni proprie, NATO o UEO) ed ancora in Congo, Angola, Cambogia, Egitto, Eritrea, Malta e Sahara Occidentale (nelle cosiddette missioni "umanitarie" dell'ONU) fanno dell'Italia il terzo paese per numero di soldati all'estero.
La parata del 2 giugno assume una forte valenza simbolica proprio per questo ruolo accresciuto e perché arriva alla vigilia dell'invio di un nuovo contingente d'occupazione di più di 3000 soldati a sostegno della spartizione dell'Iraq da parte dell'imperialismo anglo-americano.
Molti di questi militari saranno Carabinieri del Battaglione Tuscania, che destano cupi ricordi a migliaia di proletari per la repressione selvaggia nelle giornate di Genova.
Andranno ad occupare l'Iraq per servire la guerra imperialista anglo-americana ed anche per difendere gli sporchi interessi del capitale italiano rappresentato dalle aziende dell'economia di guerra (petrolifere e degli armamenti) come Eni-Agip, Alenia e Fiat Avio.
Mentre questi "signori della guerra e dello sfruttamento" si divideranno il loro bottino, a pagare i "costi" di questa spartizione saranno ancora una volta saranno gli sfruttati in Medio Oriente - con il loro sangue e con la loro resistenza - e gli operai ed i proletari dei paesi imperialisti - con l'aumento dello sfruttamento, della precarietà e della repressione.
D´altra parte il naturale decomporsi di ogni ipotesi movimentista, legata alla richiesta di una pace non meglio definita, compatibile (se non direttamente funzionale) allo sviluppo del modello capitalista europeo, dimostra chiaramente l´assenza di elementi interessanti per la produzione e la riproduzione delle lotte in termini classisti, per lo sviluppo e la crescita di un movimento reale che ribadisca l´internazionalismo proletario.
Inoltre la mancanza di una chiara progettualità in questo contesto non può che sfaldare ogni ipotesi di lotta di lunga durata. Se è possibile ricavare un dato dalle mobilitazioni di massa che hanno caratterizzato l´inizio dell´anno è che la maschera "democratica" delle istituzioni borghesi cade sotto la spinta di tensioni intercapitalistiche che impongono processi rapidi e autoritari e che la partecipazione "democratica dal basso", di per sé, è incapace di cambiare lo status quo.
Per questo facciamo appello a tutte le compagne, i compagni, i comitati ed i collettivi genuinamente anticapitalisti ed antimperialisti per aprire un tavolo di confronto, facendo un proprio bilancio dell'esperienza nel movimento di opposizione a questa guerra e rilanciando un processo propositivo di ricomposizione che valorizzi da subito gli elementi di unità evidenziatisi nel corso di questi mesi.
La vostra guerra è spartizione, la vostra pace è sfruttamento!
No all'invio di truppe d'occupazione in Iraq!
Boicottiamo il capitalismo e le sue aziende di guerra!
Gettiamo a mare le basi militari!
Per la costruzione di un'opposizione di classe alla guerra imperialista!
ASSEMBLEA NAZIONALE SABATO 31 MAGGIO, DALLE ORE 11,30 PRESSO LA CASA DELLO STUDENTE DI VIA DE' LOLLIS (ECC...)
I compagni romani del Coordinamento Nazionale Antimperialista
Il comitato cittadino per l'Autonomia di Classe
Corrispondenze Metropolitane
Comitato contro carcere e repressione G.F. Faina
cnantimperialista@libero.it
quadraro@ecn.org
cmetropolitane@yahoo.it
http://
http://www.autprol.org/