09/05/2003: VodafoneOmnitel: la lotta riparte
VOLANTINO DISTRIBUITO DAL 1 MAGGIO A PIOGGIA A MILANO:
Clienti Vodafone Omnitel,
Cittadini, Lavoratori!!
I lavoratori di Vodafone Omnitel stanno lottando per avere condizioni di lavoro ignitose: orari certi, una flessibilità non sfrenata,precarietà ridotta al minimo.
Il servizio che noi offriamo, rispondendo alle domande dei clienti e tentando di risolvere i loro problemi, non può essere un servizio di qualità se la nostra vita viene stravolta, giorno per giorno, da orari sempre diversi,se la metà dei nostri colleghi lavora tre mesi come interinale e poi viene lasciata a casa, se ci sentiamo trattati come “limoni” e non comepersone.
Per questo il 9 maggio SCIOPERIAMO.
Per questo, vi chiediamo di essere al nostro fianco, contribuendo così a migliorare il servizio che vi offriamo, con un semplice gesto di solidarietà nei nostri confronti:
IL GIORNO 9 MAGGIO CHIAMATE ALLE 10:00 E ALLE 17:00 I NOSTRI NUMERI GRATUITI 190 (servizio clienti) E 42323 (servizio clienti azienda)
Non vi costa nulla, ma in questo modo intaseremo le linee e faremo capire all’Azienda Vodafone Omnitel che non solo i suoi lavoratori, ma anche i cittadini ci sostengono nella nostra battaglia per un lavoro e un servizio migliori.
Comitato lavoratori VodafoneOmnitel in lotta
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VodafoneOmnitel: la lotta riparte
Il 20 settembre scorso l'Azienda ha comunicato a lavoratori e sindacati la disdetta del CCNL metalmeccanico e il passaggio, dal 1/1/03, al CCNL delle telecomunicazioni, sicuramente peggiorativo da tutti i punti di vista. Fino a dicembre, si sviluppa una mobilitazione continua, fatta di scioperi, assemblee, volantinaggi, che però non riesce a far tornare l'Azienda sui suoi passi, ma solo a farle accettare di aprire una trattativa
sull'armonizzazione tra i due contratti, con l'obiettivo, per noi, di mantenere inalterate le nostre già non belle condizioni di lavoro. Da gennaio a marzo si apre così una fase di trattativa, con incontri spesso sfibranti tra azienda, unione industriali, noi delle RSU e i sindacati, non solo metalmeccanici ma anche le confederazioni. Appare subito chiaro che la posta in gioco è molto grande: l'amministratore delegato di Omnitel è, infatti, diventato Presidente della neonata Asstel, l'Associazione padronale che raggruppa le imprese di telefonia; passa la delega sul lavoo di Maroni, che amplia a dismisura le modalità di lavoro precario e l'insicurezza per noi lavoratori; l'Azienda, entrata nella multinazionale anglosassone Vodafone, applica il "modello Bush-Blair" anche nei rapporti di lavoro, ossia scavalca totalmente il sindacato (la nostra ONU...) imponendo il suo volere tramite il bastone e le carote della sua ideologia di cui pervade i lavoratori... Insomma, lo scontro è "politico", non solo sindacale, e la battaglia si gioca sui due temi strettamente politici che sono al centro dell'attacco padronale generale a tutti i lavoratori: la flessibilità degli orari, e la precarietà. Sui soldi, infatti, l'Azienda è disposta a "sganciare", ma non sulla possibilità di esercitare il suo comando sui lavoratori.
Per questo, la lotta si fa dura. A maggio, faremo uno sciopero generale di tutto il gruppo, ma lo sciopero per noi è un'arma spuntata: essendo sottoposti alle legge antisciopero 146 sui servizi di pubblica utilità, non siamo noi a deciderne i tempi, e l'Azienda ha tutto il modo di prepararsi a questa giornata riducendo al massimo le perdite.
Per questo, assieme ad alcuni colleghi e delegati RSU, a Milano abbiamo iniziato a riflettere su come "andare oltre" le forme compatibili della lotta sindacale, ingegnandoci per capire come possiamo "fare male" all'Azienda. Abbiamo costituito un Comitato dei lavoratori Omnitel in lotta, la cui prima attività, oltre a sensibilizzare i colleghi, sarà quella di riempire lo sciopero di iniziative che puntino a colpire l'immagine dell'Azienda. Chiederemo a tutti i clienti (con dei volantinaggi che faremo davanti ai negozi Omnitel) di chiamare il 190 tutti alla stessa ora, per intasare le linee; e cercheremo di "renderci visibili" nella città. Ma la sfida è sul lungo periodo: abbiamo capito che il nostro punto debole, oggi, non è solo la precarietà, o la flessibilità, ma il fatto che troppi di noi le accettano avendo introiettato l'Interesse dell'azienda, la sua Cultura, come propria. All'azienda non diamo solo quanto ci viene richiesto in cambio dello stipendio, ma la nostra intelligenza, la creatività nel risolvere i problemi, ci assumiamo la difesa di essa di fronte ai clienti come se fosse
"roba nostra", quando invece così non è.... La frontiera da varcare è quella della liberazione da questa ideologia pervasiva, che è, in aziende come la nostra, più efficace del crudo comando; l'obiettivo è quello di rendere "ingovernabile" il lavoro, di sfidare sul piano del Potere i padroni, anche se in modo parziale. Per questo, le armi di cui ci dobbiamo dotare sono quelle della riflessione collettiva sui meccanismo del nostro sfruttamento, del capire come liberarci da queste catene, e dimostrarlo al padrone con l'insubordinazione, il sabotaggio, senza tralasciare gli strumenti della lotta sindacale ma senza limitarci a quelli.
E' una sfida enorme, siamo solo all'inizio e le difficoltà sono tantissime, perchè sono interiorizzate in ciascuno di noi, ma è su questo piano che dobbiamo sforzarci di andare, se non vogliamo collezionare sconfitte su sconfitte.
Delegati e lavoratori Omnitel in lotta
info su: www.rsuomnitelmilano.org
e ora anche su:
http://www.chainworkers.org
http://www.italy.indymedia.org
http://www.31febbraio.org/
http://
http://www.autprol.org/