16/06/2016: volantino distribuito davanti al carcere di Milano-Opera


Oggi dentro questo carcere si tiene un convegno: L’inferno della speranza - Riflessioni sull’ergastolo ostativo, preparato dalla Camera Penale di Milano e dal Ministero della Giustizia.

Il convegno è un tentativo di dare al carcere di Opera un’immagine che ha perso da tempo. Negli ultimi 10 anni è scomparsa, per esempio, la squadra di calcio dei detenuti inserita in tornei che aprivano i rapporti con l’esterno; anche il campo di calcio è scomparso, sul suo terreno ora c’è un carcere; il femminile è stato trasformato in sezione 41bis, cioè in modello per l’intero carcere.
La quotidianità di Opera i prigionieri l’affrontano, ponendo a sé e a chi li vuole ascoltare, precise domande:
… dov’è il dirigente sanitario sadico nazista? Dov’è il ministro della Giustizia Orlando? E i magistrati di sorveglianza? Lo stato si assolve dai propri crimini e sulle oltre 2000 morti (sospette) dentro le carceri nessuno potrà indagare, andranno in prescrizione come il povero Marcello Lonzi massacrato e rimasto senza colpevoli. Ci fate tutti schifo quando parlate di giustizia e legalità. Un lavorante ha trovate qui in un sacco nero della pattumiera centinaia di lettere (buttate); il direttore si diverte con rapporti a far sparire la posta, a rinnovare le censure. E intanto i detenuti si ‘suicidano’, come è successo qui nel luglio scorso al 3° piano. Il vostro sistema istiga al suicidio, rispecchia la vostra malvagità. Noi saremo i fantasmi delle vostre coscienze. Non abbiamo paura di gentaglia spregevole e strisciante come voi.
Contro questa realtà a fine febbraio le persone chiuse nel 1° Padiglione hanno dato vita a una protesta; raccolto firme (128) e l’adesione della gran parte degli altri Padiglioni. In una petizione, ‘Dalla Caienna di Opera’ (riportata sul retro), hanno esposto le richieste assieme alla determinazione per ottenerle. In marzo cinque prigionieri, scelti dalla direzione per cercare di intimidire, fermare la protesta, sono stati sottoposti al 14bis, vale a dire, isolamento 24su24, una sola ora d’aria, censura, senza tv e fornello, riduzione degli acquisti… Ancora oggi si trovano sotto quel regime.
Facciamo conoscere quanto avviene in questa Caienna.
Sosteniamo la protesta, le richieste avanzate dai detenuti; riguardano la sopravvivenza fisica, morale, la dignità.


TIRIAMOLI FUORI! BASTA ISOLAMENTO! BASTA 14 bis!
(olga2005@autistici.org; Associazione “Ampi Orizzonti”, CP 10241–20122 Milano)
16 giugno 2016

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“Dalla Caienna di Opera”
Noi sottoscritti detenuti di Opera del 1° Padiglione Sezioni A-B-C quarto piano, con la seguente vogliamo rendere pubblica ogni violazione sui diritti dei detenuti a cui siamo sottoposti attraverso abusi-umiliazioni-ricatti e falsi rapporti …
chiediamo che:
1. ci venga dato il diritto di avere una commissione di detenuti per il controllo del vitto come previsto dagli art. 12 e 27 o.p. perché oltre questo non vengono rispettate le tabelle ipocaloriche e la maggior parte dei detenuti sono costretti allo sciopero della fame forzato e il vitto da anni è sempre uguale …

chiediamo che:

2. ci sia garantito il diritto alla salute così come sancito dall’art. 32 stabilito dalla Costituzione della Repubblica italiana per la tutela e il diritto alla salute dell’individuo e della collettività. Qui ci negano il diritto alla salute e per un semplice Aulin o Tachipirina dobbiamo chiederne la prescrizione medica (prima di ammalarci), senza contare i lunghi mesi di attesa per visite specialistiche a persone gravemente ammalate e con gravi patologie tutto questo è inaccettabile …

chiediamo che:
3. noi detenuti del 1° Padiglione di avere il diritto di usufruire dei colloqui estivi all’aria aperta come il 2° Padiglione perché tutti i bambini e famigliari sono uguali e invece la direzione usa i colloqui estivi come un’arma di “premio-ricatto”…
chiediamo che :
4. venga abolito l’art, 41 o.p. dove il seguente art. dice che: si richiede l’impiego della forza fisica e dei mezzi di coercizione verso i detenuti.
Questo ignobile articolo giustifica e rende impuniti abusi-violenze e pestaggi sia a Opera che in tutti i penitenziari italiani …
chiediamo che:
5. la direzione la finisca di non concedere l’uso dell’ascensore ai lavoranti spesini-portavitto e costringerli (come schiavi) a trasportare centinaia di kili per le scale sino al 4° piano dato che veniamo pagati con 60 miseri euro mensili.
Per concludere:
abbiamo mille ragioni per rappresentare e scrivere il trattamento discriminatorio e disumano a cui siamo sottoposti al 1° Padiglione. Questo nostro comunicato vuole essere solo l’inizio di una serie di iniziative volte ad ottenere i nostri diritti e il ripristino di quel trattamento che non cade in condizioni disumane e degradanti come quello attuale.
In fede i detenuti
(Seguono le raccolte di firme (qui raccolte in 3 fotocopie, rispettivamente delle Sezioni A-B-C) la cui somma totale è 128) …

(fine febbraio 2016)




olga2005@autistici.org

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