13/02/2010: Catanzaro: LA SOLIDARIETA’ NON SI MULTA!!!
Ormai è passato più di un mese dall’inizio dell’okkupazione del call-center,da parte dei lavoratori Phone-media. Occupazione che non rappresenta il punto d’arrivo della protesta, bensì un punto di partenza. Infatti i lavoratori si sono ribellati alla quotidianità e alla monotonia di un lavoro che ti aliena, fatto di cuffie, monitor e soprattutto di precarietà; che per qualcuno rappresenta giusto il modo di arrotondare per togliersi qualche sfizio , ma che per tante famiglie rappresenta l’unico mezzo di sostentamento. Dopo aver lavorato per più di 3 mesi senza essere retribuiti, sono state diverse le richieste di intervento a politici e politicanti, sindacati e presunti tali (pronti a vendere le sorti di 2000 lavoratori per accaparrarsi un posto migliore in azienda). Finché qualcuno ha iniziato a ricordarsi che in quanto lavoratori, i lavoratori Phone-media hanno anche dei diritti (più limitati per chi ha il contratto da precario, ovvi per chi ha il contratto a tempo indeterminato), perciò si è intrapreso un percorso di lotta fatto di assemblee, manifestazioni e blocchi stradali che si sono dovuti scontrare con le NON risposte di una politica locale che preferisce “buttarsi latitante” più che fermarsi un attimo per ascoltare i problemi di centinaia di persone. In questo clima di indifferenza generale l’OKKUPAZIONE della sede lavorativa vuole rappresentare la presa di coscienza di tanti lavoratori intenzionati ad avere delle risposte alle loro domande e delle certezze per il loro futuro.
Naturalmente NOI in quanto studenti e lavoratori del domani non potevamo restare indifferenti di fronte alla richiesta d’aiuto dei dipendenti Phone-media, abbiamo risposto portando il nostro contributo, per quanto possibile.
Una volta capito che non era un fuoco di paglia, anche l’opinione pubblica ha iniziato a interessarsi, e la “questione Phone-media” diventa così una questione nazionale, in quanto tutte le sedi italiane dell’azienda sono nelle stesse condizioni (occupate). Le cose si muovono, ma con troppa lentezza!!! Spesso anche perché ostacolate.
Infatti il coordinamento, che nel frattempo si è spontaneamente creato, ha indetto un corteo di solidarietà, al quale hanno preso parte non solo gli operatori, ma anche lavoratori precari (estranei al call-center), e noi studenti. A dimostrazione del fatto che c’è chi si ribella allo sfruttamento padronale, all’attuale sistema economico (che vede i lavoratori come l’anello debole della catena e quindi più ricattabile) anche se non toccato direttamente.
QUESTA E’ LA COSA CHE GLI FA PIU’ PAURA!!!!
L’affermarsi di una realtà autonoma, nata dal basso e capace di far sentire la propria voce!
Il corteo del 20 gennaio, ne è la prova tangibile, spontaneamente decide di dirigersi verso Palazzo Alemanno, dove ci si aspettava di trovare il presidente della regione Loiero, che come di consueto era fuori sede. A questo punto il corteo per dimostrare la propria tenacia decide di dirigersi verso Viadotto Bisantis per occuparlo. Giunti sul ponte, il problema più grave per le forze dell’ordine più che l’assenza dei vigili urbani, sembrava essere la presenza di NON lavoratori Phone-media, che non avrebbero dovuto assolutamente avere il diritto di esprimere la propria solidarietà, perché non direttamente interessati. O forse più probabilmente il vero problema è che di questo passo c’è il rischio che la solidarietà diventi quell’arma in più, capace di far vincere questa battaglia!
In definitiva,alla fine del corteo e del blocco stradale, assolutamente pacifici, si contano SEI denunce con rispettive multe con cifra da pagare che si aggira tra i 2852,00 euro a 10.329,00 euro a testa!!! Naturalmente sono subdole mosse mirate non a colpire i lavoratori direttamente (perché la cosa sarebbe troppo eclatante!!!), bensì chi gli sta a fianco. Infatti, le sei denunce non sono arrivate ai lavoratori del call-center, ma a quattro precari e a due studenti, che sono scesi in piazza per esprimere il dissenso verso le istituzioni e la solidarietà nei confronti degli sfruttati.
Siamo stati additati come SOGGETTI SOCIALMENTE PERICOLOSI !!!
Se il pericolo sociale che intendono loro è la solidarietà, allora noi DOBBIAMO DIVENTARE TUTTI PERICOLOSI!!!
CHIEDIAMO LA REVOCA DELLE SANZIONI!!!
Collettivo Autonomo “Studenti in Lotta” - Catanzaro
http://www.autprol.org/