03/01/2010: Lettera dal carcere di San Vittore (Milano)


Nel nome di Dio misericordioso
Dopo il saluto vorrei ringraziarvi infinitamente per tutto quello che avete fatto per noi e per il sostegno che ci state dando, ma anche per le lettere che avete mandato ai miei amici. Noi abbiamo veramente bisogno di questo vostro sostegno, noi non abbiamo fatto nulla, non abbiamo incendiato nulla, non abbiamo aggredito i poliziotti né fatto disordini. Tutte le accuse sono infondate. Ci hanno portato in carcere perché non vogliono che torniamo al Centro di via Corelli.
Noi non vogliamo restare in carcere, vogliamo la libertà, in quanto non esiste nessun motivo per la nostra detenzione. Preghiamo notte e giorno e alziamo le mani verso il cielo con la speranza che Dio ci aiuti.
Quando ero nel mio paese non ero tranquillo. Non c’era lavoro e le condizioni economiche e sociali non mi permettevano di stare con le braccia incrociate. Allora ho deciso di emigrare anche “irregolarmente” [Harka], poiché viaggiare legalmente ottenendo un visto è troppo difficile, per non dire impossibile.
Questi sono i motivi che mi hanno spinto a continuare la mia strada, a rischiare la mia vita in mezzo al mare e alle sue onde alte, diretto verso l’Italia. Un sogno, sognavo l’integrazione nella società italiana e un lavoro che assicurasse la dignità a me e alla mia famiglia.
Ho una richiesta-proposta, se posso: venite ad incontrarci in carcere, se potete e se volete conoscerci di più, così anche noi conosciamo meglio voi e capiamo meglio il tipo del vostro lavoro.
Questa è la prima volta nella mia vita che mi trovo in carcere, e spero sia l’ultima. Come dicevo prima il motivo per cui sono venuto in Italia era quello di cercare un lavoro onesto che assicurasse un futuro migliore a me e alla mia famiglia. Spero di riuscire a rimanere in Italia in maniera regolare. Se avete la possibilità di aiutarmi non esitate.
Le mie condizioni qui in carcere sono molto difficili in quanto non ho nessuno fuori che mi può aiutare mentre qui ho bisogno di soldi e vestiti.
Spero di ricevere la vostra risposta il più presto possibile.

Saiffedine Sougidi

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Negli stessi giorni in cui è stata trasferita Joy nel carcere di Como – il cui indirizzo è: via del Piano, 11, Albate, 22100 Como – sono state trasferite, non si sa dove, anche Priscilla Lorence e Debby Pishans.
Per cui l’elenco delle persone arrestate a Corelli ad agosto e tuttora a S. Vittore è il seguente: Florence Peter,
Helen Erauyi, entrambe al femminile, e Said Ennouhi, Abdelaziz Mahfoudi, Luis Miguel Pereira, Ibrahim Sharaki, Fatah Kalem, Mohamed Elabbouby e i quattro ragazzi arrestati a novembre: Karim Zitouni, Samai Bernini, Toufik Webet, Sougidi Saiffedine.

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