02/01/2010: Tutti a Brembio (Lodi) il 4 gennaio


Diamo informazione sulla lotta degli operai della FIEGE di Brembio che ha subito una notevole accelerazione nelle ultime due giornate del 2009.
Il prossimo appuntamento è per lunedì 4 gennaio alle 5,30 davanti ai cancelli della fabbrica.

1) Il picchetto del 31 dicembre davanti alla FIEGE di Brembio (LO) iniziato alle 5,30 del mattino, ha visto la partecipazione dei 35 operai licenziati (o meglio, di quelli che, rifiutando di firmare le condizioni capestro imposte dalla FIEGE, sono entrati in sciopero a oltranza) sostenuti da una quarantina di compagni/e pervenuti da Milano, Lodi e Crema.
La mobilitazione era stata preceduta da un presidio serale il giorno avanti, prima davanti alla fabbrica poi davanti alla Questura di Lodi, per rispondere alle cariche pomeridiane della polizia e soprattutto al fermo di due compagni, un compagno dello SLAI e uno degli operai in sciopero. Qui i manifestanti sono stati informati che il fermo era già stato trasformato in arresto, e che i due compagni sarebbero stati portati a processo per direttissima l'indomani, per l'udienza di convalida.
Di fronte alla mobilitazione, la FIEGE ha rinunciato alle operazioni di carico delle merci, ha dato indicazione agli altri operai (quelli assunti il giorno prima in maniera truffaldina e con contratti individuali che riducono il loro salario di circa il 30%) di tornare a casa. Sono voluti entrare solo alcuni impiegati. (In allegato la rassegna sugli avvenimenti)

2) Di fronte a questa specie di serrata aziendale, verso le 11, il picchetto ha deciso di sciogliersi e trasferirsi al Tribunale di Lodi per dare sostegno ai due compagni arrestati. Dopo circa un'ora di udienza i due compagni sono stati messi in libertà, anche se il loro arresto è stato convalidato e il 23 gennaio è stata fissata la prima udienza. Sulla vicenda è importante segnalare come la questura di Lodi si sia prodigata a diffondere a mezzo stampa (e non solo) notizie false, cercando di ribaltare la verità e di scaricare la responsabilità delle violenze sugli operai, e sulla strumentalizzazione esterna dello SLAI (si noti che al picchetto erano presenti solo due compagni/e esterni alla fabbrica uno dei quali poi arrestato)

3) Contemporaneamente all'udienza si è svolto un incontro in prefettura, convocato in fretta e furia dopo gli scontri di ieri. Questa volta presenti oltre alla Fiege e all'UCSA (rispettivamente committente e cooperativa entrante) e alle varie delegazioni dei sindacati confederali, anche lo SLAI-Cobas che rappresenta sindacalmente la totalità degli operai in sciopero. La delegazione è stata raggointa dal compagno dello SLAI, appena rilasciato
Il picchetto dal tribunale ha raggiunto la prefettura in corteo per poi continuare a scandire slogan di denuncia. Nel mirino il regime schiavistico esercitato tramite le cooperative (riassumibile nel grido "UCSA mafia") e la violenza della polizia. Proprio sul picchetto e sugli scontri del giorno prima si è avviata la discussione in prefettura: da una parte prefetto e sindacati, rispettivamente, a condannare o prendere le distanze, dalla lotta in quanto violenta e... non concordata. Dall'altra noi, a dire che si è tarttato di un intervento militare della Questura teso a imporre l'"accordo "sindacale" del 16 dicembre, oltretutto palesemente illegale (o meglio, in difesa di una legalità basata sullo stretto connubio tra "affari" e "politica" sul quale si fonda, in quel territorio come dappertutto, lo sfruttamento intensivo dei lavoratori tramite il sistema delle cooperative).

4) La trattativa si è chiusa quindi con un nuovo accordo che cancella quello siglato dai confederali il 16 dicembre, (stipulato dopo due giorni di picchetto e che consentiva all'UCSA di assorbire solo il 50% degli operai in forza permettendo il trasferimento o il licenziamento dei restanti). Il nuovo accordo impone formalmente alla UCSA il rispetto dell'art. 4 del CCNL multiservizi (vincolandola ad assorbire tutti gli operai in forza e garantirne le stesse condizioni normative e salariali). Ma si tratta in realtà di una vittoria per ora solo parziale e formale, dato che sul destino dei lavoratori l'accordo rimanda ad un successivo incontro fissato per il 7 gennaio, partendo dal presupposto di teenre in considerazione gli interessi economici dell'accoppiata FIEGE-UCSA e quindi concordare trasferimenti coatti e tagli di salario.
La nostra delegazione ha ovviamente rifiutato di firmare un simile accordo e ha abbandonato la riunione con una dichiarazione di continuazione della lotta.

5) L'assemblea conclusiva ha quindi convocato una giornata di mobilitazione per Lunedì 4 gennaio, davanti ai cancelli della fabbrica a partire dalle ore 5,30.
Dopo la battaglia vincente di Origgio di un anno fa, che ha dato il via ad un processo di allargamento a macchia di leopardo delle iniziative operaie, all'interno delle cooperative della logistica lombarda, il terrenmo di scontro si è elevato. In gioco non c'è solo la difesa delle condizioni operaie contro il meccanismo di estorsione-sfruttamento in vigore all'interno di ogni unità produttiva; é in ballo quella catena infinita di subappalti gestita da un vero e proprio apparato criminale e clientelare (complici le direzione dei sindacati confederali) il cui fine ultimo è la riduzione in schiavitù degli operai. Oggi più che mai abbiamo avuto la riprova che su questo meccanismo si può incidere e che non è affatto utopico puntare a spezzarlo.

Invitiamo tutti i sostenitori della lotta a diffondere questo messaggio e ad organizzarsi per partecipare alla mobilitazione convocata su scala interregionale


NB: Per raggiungere il luogo del picchetto:

Prendere la A1 dir. Bologna; uscire a Lodi e seguire per Lodi Centro quindi
prendere per Piacenza (SS.9). Dopo circa 8 km (ignorare la precedente
deviazione per Brembio) prendere a destra per Secugnago (lo stesso bivio, ovviamente a sinistra, per chi arrivasse da sud, sulla via Emilia, circa 10 km dopo Casalpusterlengo)
Giunti in centro, girare subito a destra direzione Brembio; superato un cavalcavia, alla rotonda, prendere la prima a destra che gira
intorno alla fabbrica e porta ai cancelli della stessa.

Per contatti diretti: 338.1168898, 328.4380809


VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=QutVO-DfYOY
http://www.youtube.com/watch?v=gZkEoAtwU9w
http://www.youtube.com/watch?v=pMyQETNEFuU
http://www.youtube.com/watch?v=rBCCunuVmgA

info@antirazzistimilano.org

http://www.autprol.org/
Rassegna stampa