09/12/2009: Parma: SRU, COMUNICATO DALL'OCCUPAZIONE


L’occupazione dell’ex-scatolificio di via Guastalla da parte della SRU (Società di Riappropriazione Urbana) continua a funzionare mettendo in pratica, giorno dopo giorno, i progetti che si era proposta di realizzare.
In una città in cui si permette la continua espansione dell’edilizia privata, mascherata da edilizia sociale, a sempre più singoli e famiglie si vede negato il diritto di avere una abitazione dignitosa, cosa che li costringe o a dover pagare affitti superiori alle loro possibilità economiche, quindi incorrere in un conseguente sicuro sfratto o, nei casi
più estremi, a dormire in strada. Il comune fin’ora ha preferito privilegiare gli speculatori piuttosto che garantire i diritti a tanti cittadini che non hanno trovato alcuna possibilità di ascolto e dialogo con l’Istituzione comunale sempre più autoreferenziale e occupata piuttosto ad accontentare gli ‘amici degli amici’.
Tra i progetti che non sono rimasti sulla carta ma anzi sono stati resi operativi da subito nell’area della SRU vediamo per primo quello abitativo.
Gli occupanti hanno provveduto a rendere abitabile il posto, sistemando, pulendo, imbiancando, aggiustando, insomma recuperando lo stabile trovato in stato d’abbandono. Un altro progetto che ha visto la luce è il Doposcuola, uno spazio pensato per cercare di rispondere alle esigenze e ai bisogni delle famiglie che con la riforma Gelmini vedono sacrificare il tempo scolastico e la qualità dell’insegnamento in nome dei tagli alla scuola pubblica.
Sono anche partiti gli incontri del progetto Hip-hop, la Cucina popolare e la sala di lettura/Rassegna stampa. Contiamo in breve tempo di mettere in piedi uno spazio che possa ripondere alle esigenze degli abitanti del quartiere e della città che non trovano dignità nella città degli speculatori.
La SRU parteciperà, venerdì 4 dicembre, alla giornata nazionale di lotta contro gli sfratti per chiedere:
* Tassazione delle case sfitte
* Blocco degli sfratti
* Stop alle nuove costruzioni alle periferie della città
* Nuove case popolari
* Vincolare le fabbriche che vengono dismesse ad essere destinate a spazi pubblici o case popolari per almeno dieci anni

Ribadiamo infine che l'occupazione è stato lo strumento adatto a riappropriarsi di spazi di libertà negati, spazi prima di tutto per immaginare una città diversa, adatta ad incontrarsi e non come una vetrina dove tutto ciò di cui hai bisogno ha un prezzo. In questa città dominata a ogni livello da interessi legati ai palazzinari, occupare è stata l'unica strada percorribile per essere ascoltati e per portare all'attenzione collettiva problemi troppo spesso trascurati.
A chi si rifiuta di prenderci in considerazione, come il vice sindaco, perchè abbiamo violato la legge, rispondiamo semplicemente che da uno di Forza Italia è difficile prendere lezioni di legalità.

3/12/2009
da www.autistici.org/parmantifascista/

http://www.autprol.org/