02/12/2009: Lettera di uno degli arrestati a Milano per rapina di fotocopie


Voglio prima di tutto ringraziare tutti coloro che in questi giorni hanno manifestato solidarietà e vicinanza a me e ai miei compagni, per noi è importante, non ci fatte sentire soli. Ringrazio pure i giornalisti per tutte le cazzate che hanno scritto. Grazie al personale sbirresco per la straordinaria irruzione a casa mia, hanno cercato anche dentro il freezer le “800 fotocopie”, armi, bombe, ma hanno solo trovato la loro crudele realtà, quella di sapere per l'ennesima volta che fanno un lavoro di merda, che sono i servi dello stato, gli schiavi del sistema.
Non voglio parlare della “famosa rapina” di cui siamo accusati, posso solo dirvi, anche se tanti lo sanno già, che le cose sono andate diversamente. Mi fermerei più a riflettere sulla repressione stile pinochet che sta subendo il movimento.
Questa società è malata, è malata di rassegnazione, di ipocrisia, tutti si lamentano, ma nessuno è capace di muovere un dito. La crisi continua a fare danni: le fabbriche chiudono, gli operai vengono licenziati, le scuole vengono chiuse, le famiglie non arrivano più alla fine del mese, questa è la realtà. Invece esiste quella finta realtà in cui viviamo fatta dall'aperitivo alla sera, dalla discoteca il weekend, dal grande fratello in TV, da facebook, queste cose ci mantengono in vita, è come se fossimo in stato vegetativo ma attaccati a queste cose e quindi continuiamo ad esistere in questa assurdità che qualcuno chiama vita. Non ci sono più nemmeno gli spazi per socializzare, ci vogliono comandare come se fossimo dei robot, per loro il nostro unico dovere deve essere quello di obbedire, abbassare la testa e subire tutto in silenzio.
Oggi altri 2 studenti vengono arrestati per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, fino a quando dobbiamo sopportare questi vergognosi attacchi verso chi lotta per una scuola, una università, una società migliore?. E' arrivato il momento di dire basta!!
La repressione si fa ogni giorno più dura e questo allontana più le persone dalla lotta, la gente ha paura. Invece chi lotta da anni, è sparso in mille gruppi che seguono lo stesso fine, ma che hanno metodi di lotta diversi, allora io mi chiedo, fino a quando deve durare questa situazione?, non credete che sia ora di lasciare da parte l'orgoglio militante e iniziare a confrontarci e cercare metodi di lotta comuni, che facciano fronte a questa assurda repressione?
Dobbiamo riprendere la lotta dentro l'università prima di tutto, con i 5 arresti quella più contenta (oltre ai ciellini infami e a Decleva) è la polizia, ci avevano già provato con le sospensioni e erano riusciti a sospendere 2 compagni, venerdì ingabbiano 5 studenti e sono sicuro che non finisce qui, ma il finale lo possiamo decidere solo noi: o uniamo le forze e iniziamo un lavoro serio e costante, o abbassiamo la testa e accettiamo la sconfitta. Io personalmente scelgo la prima, non mi arrendo.
Fuori la gente è incazzata ma si tiene ancora strette quelle finte sicurezze che la fanno andare avanti, dobbiamo solo aspettare e intanto lavorare con intelligenza, prima o poi le verità verranno a galla e le bugie cadranno come un castello di carte.
Penso a tutti i miei compagni e amici fuori, mi mancate da morire, grazie per la vostra solidarietà.
Potranno rinchiuderci mille volte, potranno infamarci quanto vogliono, ma noi resistiamo, noi non molliamo, usciremo più incazzati di prima, COME VOLETE VOI, NON CI AVRETE MAI!!
Ora vi lascio vado a lottare contro la noia e a passeggiare nei miei pensieri, ci vediamo presto.
Con amore e con rabbia, vostro per sempre ...

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