02/12/2009: Lettera dal carcere di Voghera


Prima di tutto voglio ringraziare tutte le persone che difendono gli sfortunati come noi. Voglio ringraziarvi per il vostro coraggio, per i vostri veri sentimenti umani. Non dimenticherò mai i sorrisi che ho visto in tribunale quella mattina. Ho sentito come ci fosse un’altra famiglia che mi vuole bene. Davvero non mi sento solo, almeno fino adesso.
Per quel che riguarda le mie condizioni nel carcere di Voghera non va bene, anzi, mi trovo in condizioni disumane! Sì, è la verità, sono in isolamento in una cella molto fredda, dove non c’è l’acqua calda, la doccia me la fanno fare solo la sera tardi. La doccia è scrostata, umida e sporca. Il reparto dove sono è composto da sole tre celle di isolamento e di punizione. Ho chiesto al vice-comandante perché sono spostato lì. Mi ha detto: qui comandiamo noi e ti mettiamo dove vogliamo.
La mattina dello spostamento è stata difficile per me, avevo intorno più di 6 guardie perché ho rifiutato di rientrare in cella, dopo aver visto la cella così sporca, piena di muffa sul muro. Loro mi hanno detto che sarei rimasto lì solo per qualche momento e che mi avrebbero poi riportato nella cella dove mi trovavo prima. Ma loro non sono uomini di parola, ancora oggi mi trovo nella stessa merda, sto aspettando che arrivi la grazia del papa!!! per uscire da questa condizione disumana …
Grazie a dio in cella ho dei fari che mi permettono di scrivere un libro cui sto lavorando. Il suo titolo è “Ricordi di un turista bianco”, me ne servo per descrivere i maltrattamenti.
Se dio vuole… mi rimarrà il vostro affetto, un bel ricordo, soprattutto il sorriso.

Il mio piccolo regalo a tutti voi:

Una volta siamo due…
una volta sono solo…
una volta sono complice…
una volta non c’è nessuno…

Un bacio di speranza a tutti, Dridi Sabri

Voghera di merda, 2 novembre 2009

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