25/11/2009: Aggiornamento sui prigionieri anarchici in Grecia


Il 9 dicembre si terrà il processo d'appello contro l'anarchico Giannis Dimitrakis, arrestato nel gennaio 2006 in seguito ad una rapina in banca, nel centro di Atene. In primo grado il compagno è stato condannato a 35 anni di carcere. Per la stessa rapina sono ricercati altri 3 compagni: Simos Seisidis, Marios Seisidis e Grigoris Tsironis. Circa un mese fa le autorità greche, con l'aiuto dei mezzi di comunicazione, hanno offerto una taglia di 600.000 euro al fine di ottenere informazioni per "dare una mano" e vendere i 3 compagni in fuga.
Probabilmente già nel gennaio 2010 si terrà il processo contro gli anarchici Polikarpos Georgiadis e Vangelis Hrisohoidis, arrestati nell'agosto 2008 per il sequestro dell'imprenditore Mylonas. Nello stesso processo figura, anche se contumace, il celebre rapinatore Vasilis Peleokostas, evaso con un elicottero dal carcere di Koridallos alcuni mesi fa.

Il compagno Ilias Nikolau sarà processato il 2 dicembre a Salonicco, questa la sua ultima lettera:

***

Lettera di Ilias Nikolau

Alcuni si sono arresi ed altri si sono sentiti soddisfatti nell'ascoltare le successive dichiarazioni dei potenti sullo sradicamento della violenza illegale. Altri ancora hanno provato un sollievo nel sapere che gli immigranti saranno perseguiti ed arrestati: è come se la miseria e l'esistenza che riempiono con dosi di farmaci alla fine troveranno la redenzione.
Tuttavia, il peggio è che questa società per prolungare la sua lenta morte è stata vaccinata con la frase "io vivo semplicemente la mia vita personale" e con l'apatia. Le prede dei loro capi, vittime di leaders d'ogni genere, sono umiliate, abbassano la testa per nulla e perdono sempre più il senso delle proprie potenzialità e dignità, magari sacrificando persino gli ultimi momenti di libertà.
In questo mondo in cui regnano la rassegnazione e l'obbedienza, ci sono degli sguardi orgogliosi e le tracce della dignità che non temono di pagare fino al prezzo più alto e prendono la vita con le proprie mani. Tutti quegli appassionati adoratori della Negazione stanno lottando per i cammini della libertà. Passanti in un sentiero che porta alla liberazione individuale e collettiva, i guerrieri contro quel che è ingiusto, mostrano sempre la loro presenza e in ogni dove.
Adesso è il nostro turno e noi, dalle oscure celle della democrazia, lanciamo il nostro segnale: una solidarietà senza condizioni verso quelli che con fermezza guardano direttamente negli occhi della vita e reclamano l'ovvio:
La libertà assoluta, senza soccombere alle catene della prigionia, senza fare nemmeno un passo indietro.

Ilias Nikolau
16 novembre 2009
carcere di Amfissa

http://www.autprol.org/