25/11/2009: FRANCIA: CONTINUA E SI ESTENDE LO SCIOPERO DEI SANS PAPIERS


Lo sciopero del lavoratori sans papiers si estende. È iniziato il 12 ottobre con 3.000 scioperanti, oggi ne raggruppa oggi 4.600, con documenti alla mano. Il movimento coinvolge una cinquantina di località, in cui si organizzano «picchetti», raggruppati secondo le principali categorie, dove il lavoro «in nero» è importante: pulizie, sicurezza, edilizia e lavori pubblici, ristorazione e attività interinali. I lavoratori delle agenzie interinali sono presenti in tutti i settori e si sono organizzati in questo modo: assemblee quotidiane con molte centinaia di partecipanti, comitati di sciopero di circa 80 delegati per picchetto, per meglio resistere ai padroni delle agenzie interinali e delle imprese utilizzatrici, che si passano la patata bollente della loro assunzione illegale. Per tutte le categorie, il movimento è strutturato con delegati eletti secondo la località, che si riuniscono regolarmente per decidere sul loro movimento.
La determinazione e il dinamismo dello sciopero nascono dagli stessi scioperanti. Certo, sono aiutati da alcuni militanti sindacali (della CGT innanzitutto, che già nel 2008 avevano preso l’iniziativa di un primo movimento, del SUD e della FSU, e il sostegno della CFDT e dell’UNSA) e da attivisti di alcune associazioni (Réseau Eduction Sans Frontière, Ligue des Droits de l´homme e altri).
L’attuale sciopero è il secondo atto di un movimento che ha avuto il suo esordio clamoroso nel 2008, con una prima ondata di scioperi di «lavoratori nell’ombra», che spesso vivono da anni in Francia, con busta paga e dichiarazione dei redditi, senza però alcuno status giuridico, senza assistenza sanitaria, spesso braccati dalla polizia e con il rischio di espulsione. Senza dimenticare quelli che lavorano completamente in nero, come molte donne, che fanno le badanti o le cameriere.
Questi lavoratori si sono ribellati e, per il secondo round, ricorrono all’arma dello sciopero.
Il movimento del 2008 aveva costretto il governo a definire alcuni criteri di regolarizzazione, ma assai vaghi, miseri, e applicati secondo l’arbitrio delle prefetture. Non poteva durare. Di conseguenza, è sorto un nuovo movimento di lavoratori ancora più ampio, che vede in lotta i lavoratori più sfruttati e vulnerabili. E non è stata detta ancora l’ultima parola, malgrado il pesante silenzio del mondo politico, di coloro che a destra sono ai piedi di Sarkozy, a sinistra, a rimorchio dei socialisti.
Sarkozy ha escogitato una risposta minacciosa: ha preferito parlare di un’altra cosa, di voli charter che, con uno sforzo comune, diversi stati d’Europa potrebbero organizzare per rispedire i clandestini a casa loro.
Chiediamo scusa, non «voli charter», ma «viaggi di gruppo», che finti operatori turistici, di destra e di sinistra, la mano nella mano, organizzano di comune accordo! Come il governo inglese (di sinistra) e francese (di destra) hanno appena fatto, per rimandare una trentina di Afghani da Londra a Kabul, con scalo a Roissy (Parigi) per imbarcarne altri tre.
Mentre Sarkozy tergiversa e mena il can per l’aia, i padroni s’inquietano: lo sciopero paralizza i cantieri edili, i centri di ristorazione e di pulizie, e tutto il settore interinale, che non ha mai conosciuto uno sciopero simile. Per questo, la parola è lasciata alla polizia, che evacua i centri occupati. Ogni giorno, avvengono da 2 a 5 espulsioni. Senza però intaccare l’efficacia dello sciopero e la determinazione degli scioperanti, che trovano il modo di alloggiare altrove! Il governo dovrà cedere.
La lotta dei lavoratori sans papiers merita il nostro sostegno.
È necessario che il loro sciopero vinca, che siano regolarizzati - come tutti sans papiers che di fatto appartengono al mondo del lavoro. Lottano perché il padronato non possa impunemente utilizzare la loro situazione, per abbassare le condizioni salariali e di lavoro di tutti i lavoratori. I sans papiers agiscono nell’interesse di tutta la loro classe lavoratrice.

10 NOVEMBRE 2009

- Editoriale del bollettino di fabbrica «L’Etincelle» pubblicato dalla frazione di minoranza di Lutte Ouvrière - 2 novembre 2009
- http://www.convergencesrevolutionnaires.org/, traduzione e segnalazione a cura di Michele Basso.

http://www.autprol.org/