12/11/2009: 17 novembre 2009: nuovo processo contro gli immigrati di via Corelli. Non lasciamoli soli!
La rivolta esplosa sabato 7 novembre, intorno alle 23, è stata innescata dal rientro anticipato nelle camerate, ennesima provocazione di polizia & co all’interno del CIE dopo che, nelle settimane precedenti limitazioni, provocazioni e aggressioni avevano raggiunto il culmine con le “celle di punizione-isolamento” e i pestaggi individualizzati, proprio come in un carcere.
Sabato sera sia nelle sezioni maschili che in quella femminile hanno detto basta, si sono presi la socialità e l’hanno difesa dagli attacchi delle guardie.
Le donne e gli uomini che hanno aperto questa battaglia non sono affatto le stesse persone della rivolta di agosto, appena 70 giorni fa. Ed anche la scelta repressiva è stat ben diversa. Mentre i 14 arrestati di agosto si sono tutti/e rivendicati al legittimità della loro protesta, denunciando la violenza razzista quotidiana della polizia, in questo caso siamo di fronte ad una vera e propria rappresaglia: i quattro ragazzi arrestati non c’entrano davvero nulla con le proteste (cha meritano tutta la solidarietà umana e politica di sempre) scoppiate nella sezione C. La sezione non era al momento penetrabile dalle forze dell’ordine che pertanto hanno deciso di entrare nella sezione B, accanirsi contro gli ultimi arrivati, contro i più sprovveduti, contro i più deboli fra gli oppressi, prima costringendoli all’umiliazione di dover strisciare nei corridoi del centro (Corelli o Abu Graib?) per poi arrestarli.
Il segnale è chiaro: se tizio protesta… io colpisco caio.
Come i nazisti. Peggio dei nazisti.
Tutti e quattro i ragazzi arrestati (Zitouni Karim n.1984 Tunisia; Bernini Samai n. 1984 Algeria; Webet Toufik n. 1991 Algeria; Saiffeldin Sougidi n. 1990 Tunisia) erano sbarcati in Sardegna ad agosto e da lì trasferiti a Corelli. Ora sono a S. Vittore e rischiano da sei mesi a due anni e mezzo di condanna.
Uno di loro ha denunciato di essere minorenne tanto da costringere il giudice ad ordinare una perizia immediata capace (in teoria) di stabilirne l’età. Al suo ritorno in aula, ovviamente, è stato decretata la sua maggiore età.
Un altro, tramite l’avvocato, ci ha indicato di telefonare alla madre per spiegarle che non sarebbe tornato presto. In realtà aveva già in tasca il biglietto per il rientro in Algeria fatto a sue spese. Nulla da fare: per lui deve continuare l’odissea del carcere, a dimostrazione che il vero obiettivo dei CIE non è espellere i “clandestini”, bensì annichilirli e ridurli in schiavitù.
Di fronte alla pm che ha sostenuto l’accusa di lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, incendio, concorso in danneggiamento, prendendo a base il rapporto della polizia, la giudicessa ha convalidato l’arresto e l’immediata carcerazione per tutti, pur cancellando dall’ordine d’arresto sia l’incendio che il concorso in danneggiamento.
E’ quasi superfluo aggiungere che di fronte a tali accadimenti la solidarietà attiva con le vittime di un regime sempre più apertamente razzista e reazionario è un dovere minimo per tutti coloro che, in un modo o nell’altro, sollevano le bandiere dell’antirazzismo.
Confidiamo pertanto in una presenza alle mobilitazioni più numerosa e accalorata di quella registrata nelle mobilitazioni di agosto e settembre a fianco di chi, per primo e non a parole, aveva dato concretezza alle posizioni di chi, da più parti, vorrebbe contrastare l’ultimo pacchetto sicurezza.
APPUNTAMENTI
- SABATO 14 NOVEMBRE ORE 14: PRESIDIO SOTTO S. VITTORE
Nell’occasione verranno consegnati ai ragazzi arrestati vestiario e contributi economici necessari alla sopravvivenza. Si fa appello a intervenire al presidio e a tenere in debita considerazione questo obiettivo pratico
- MARTEDI’ 17 NOVEMBRE ORE 9,30: PRESENZA IN TRIBUNALE
A fianco dei detenuti, per rivendicarne la piena e incondizionata libertà, per rafforzare il contatto solidale coi prigionieri e respingere il tentativo di isolamento. La questione sta tutta nei numeri.
Comitato Antirazzista Milanese
info@antirazzistimilano.org
http://www.autprol.org/