20/10/2009: Padova: corteo spontaneo e concerto
Sabato 17 ottobre a Padova si è svolta la prima iniziativa di tre in solidarietà agli 11 compagni/e perquisiti/e lo scorso 23 luglio in seguito alla manifestazione antifascista del maggio 2008 per l’assassinio di Nicola Tommasoli.
L’iniziativa prevedeva un concerto pubblicizzato in Piazzetta Caduti della Resistenza. Da qui verso le 21.30, un centinaio di persone tra compagni, studenti e antifascisti vari, dietro lo striscione “l’antifascismo non è reato”, si sono mosse in corteo spontaneo e hanno raggiunto un parco pubblico a circa un km di distanza per svolgere lì il concerto. Alla testa del corteo vi era un furgone, precedentemente amplificato, con cui si è lanciato musica e interventi spiegando i motivi dell’azione, durante il blocco del traffico a 2 incroci.
Lo stesso furgone, una volta preso possesso del parco, è servito da palco per i gruppi. La serata, conclusasi verso le 3 del mattino, ha visto la presenza di circa 200 persone, a dimostrazione della necessità di creare spazi di libertà e di autogestione politica, sociale e musicale.
Questa azione ha voluto contestare la gestione dei posti pubblici in città da parte dell’amministrazione di centro “sinistra”, che se da una parte concede lautamente spazi comunali a gruppi neofascisti, come il parco concesso un mese fa per tre giorni a Casapound, dall’altra alza un muro di fronte alle richieste di spazi e sale da parte dei compagni e dei collettivi autorganizzati. Una serata, perciò, di riappropriazione degli spazi pubblici, ma per denunciare anche la volontà della giunta di trasformare il parco che è stato occupato in un parcheggio per auto, cementando una delle pochissime aree verdi rimaste nel quartiere.
In allegato, il volantino scritto da alcuni dei compagni denunciati il 23 luglio diffuso durante il corteo e il concerto. Rinnoviamo l’invito a partecipare alle altre 2 iniziative antifasciste in programma:
Venerdì 23 ore 19 a Mestre in Piazzale Zorzetto, i cuccioli di maggio in concerto (De Andrè tribute band)
Sabato 24 ore 16 a Verona in Piazza Dante, volantinaggio militante
SOLIDARIETA’ A TUTTI I COMPAGNI E GLI ANTIFASCISTI COLPITI
DALLA REPRESSIONE!
Collettivo politico gramigna
www.cpogramigna.org
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L’ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA!
Il 23 luglio scorso la procura di Verona ha fatto perquisire le case di 11 compagni/e con l’obiettivo di processarli per dei danneggiamenti che sarebbero avvenuti durante la manifestazione antifascista del 17 maggio 2008 (più di un anno e mezzo fa!) a Verona.
L’unica colpa di questi compagni/e è quella di essere scesi in piazza per denunciare la natura politica dell’omicidio di Nicola Tommasoli, avvenuto a Verona il 1° maggio 2008.
Nicola è stato ucciso di botte per aver negato una sigaretta ai suoi aguzzini. Per i giudici, le istituzioni e i media è stata una semplice rissa degenerata in tragedia. Ma la realtà è che quell’omicidio è stato un omicidio politico. A compierlo sono stati noti esponenti dell’estrema destra veronese e banalizzarlo come atto di bullismo significa concedere a questi personaggi la libertà di picchiare e uccidere in nome di una presunta superiorità morale o razziale.
Per questo abbiamo deciso di costruire tre momenti, a Padova, Mestre e Verona, di musica, socialità e controinformazione. Ci interessa ragionare su come i successi di un partito xenofobo come la Lega e il sostegno politico e culturale ai gruppi neofascisti siano la conseguenza e non la causa della diffusione di sentimenti di intolleranza per il diverso. L’origine è da ricercare nelle leggi emanate negli ultimi anni, da governi di centrodestra e di centrosinistra, in materia di diritti civili e immigrazione. Il mancato riconoscimento delle coppie di fatto, il perseverare nel non concedere diritti agli omosessuali, la legge sul testamento biologico e soprattutto la messa in discussione della legge 194, con la finalità di negare alle donne la possibilità di decidere in modo autonomo del proprio corpo hanno innescato un processo di forte regressione culturale.
Nel campo dell’immigrazione, le leggi Martelli (1990) che ha legato il permesso di soggiorno al contratto di lavoro e la Turco-Napolitano (1998) che ha dato il via libera alla costruzione dei centri di permanenza temporanea (CPT) hanno istituzionalizzato la percezione dello straniero come problema-rischio-minaccia, aprendo la strada a leggi peggiori come la Bossi-Fini e il recente “pacchetto sicurezza” che hanno attivato i procedimenti di espulsione e istituito il reato di clandestinità. Questo dovrebbe farci capire che il ritorno del nazionalismo xenofobo ad un livello senza precedenti dagli anni 30, è da ricercare nel comune interesse delle elite politiche, (PDL o PD cambia poco), a focalizzare l’attenzione sul problema etnico e morale piuttosto che su quello di classe. Sull’immigrazione e sulla diversità piuttosto che sulla recessione.
Per i padroni e i loro servi di ogni governo il fascismo non è altro che un’alternativa, già utilizzata in passato e sempre pronta da rispolverare, per mantenere il proprio dominio di classe sui lavoratori, per mantenere il proprio profitto e dividere tra di loro i lavoratori e le masse popolari, perché non si organizzino autonomamente contro la crisi economica ed i suoi responsabili (padroni e governo) che li sta colpendo duramente.
In questi giorni c’è stata l’ennesima aggressione omofoba a Roma e due compagni a Pistoia sono stati arrestati per aver contestato l’apertura dell’ennesimo covo di Casa Pound. È vero che il fascismo avanza, ma è altrettanto vero che si sta formando una resistenza alla sua avanzata, una resistenza fatta di tante persone, convinte che oggi più che mai l’imperativo non è dividere ma unire. Unire tutti, i lavoratori, i precari, gli studenti per costruire l’opposizione alla crisi. Perché questa opposizione sia come la società che vogliamo, liberata dello sfruttamento, multietnica, solidale, basata sull’uguaglianza tra tutti!
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
antifascisti/antifasciste
http://www.autprol.org/