30/10/2009: IN ITALIA CI SONO I CAMPI DI CONCENTRAMENTO. NON POSSIAMO PIU TACERE! Manifestazione a Como
Leggi razziali, torture, Governo autoritario, paura diffusa.
L'estate 2009 non passerà alla storia solo per le prostitute d'alto borgo ingaggiate dal Presidente e le vincite milionarie al Superenalotto. Nonostante siano stati questi gli argomenti più caldi della torrida estate di cronaca italiana, vogliamo ricordarvene un altro, non altrettanto discusso ma ben più preoccupante: l'entrata in vigore, il 12 luglio, dell'ennesimo pacchetto sicurezza, targato Maroni&Co..
Così, nell'indifferenza di tutti, lo Stato aggiungeva un altro tassello al suo piano autoritario: medici e presidi spia, ronde ed esercito nelle città, reato di clandestinità, tutti espedienti per rendere la vita più difficile ai migranti. La storia si ripete e la strategia di chi comanda è sempre la stessa: mettere uno contro l'altro chi soffre a causa degli stessi problemi materiali, e poco importa se il migrante diventerà il capro espiatorio, colpevole della nostra insicurezza.
Nel mese d’agosto qualcuno ha deciso di rompere la routine che ci vuole obbedienti e tranquilli: l' hanno fatto i migranti detenuti nei c.i.e (ex c.p.t.) di tutti Italia, dando vita ad una serie di rivolte.
Ma facciamo un paio di passi indietro. Che cosa sono questi c.i.e?
I Centri d'identificazione ed espulsione non sono altro che dei moderni lager: gli “ospiti” (che noi preferiamo chiamare con il loro nome: prigionieri) vengono rinchiusi, come accadeva sessant'anni fa, a causa di una legge razziale. La loro colpa è di essere semplicemente uomini e donne senza le “carte in regola”.
I c.i.e. Sono strutture detentive che come spesso accade versano in pessime condizioni igienico sanitarie e il trattamento che i carcerieri riservano ai reclusi è dei più spregevoli. La gestione è affidata alla polizia e alla Croce Rossa, la quale, teoricamente, dovrebbe tutelare la salute e l’integrità fisica dei detenuti, ma in realtà tace di fronte alle violenze e alle torture di cui è testimone, rendendosene così gravemente complice. Sono tanti infatti i tentativi di fuga, gli scioperi della fame e della sete, gli episodi di autolesionismo e addirittura i suicidi, attuati per scampare alle violenze e alla torture inflitte arbitrariamente.
Anche Milano è stata scenario di numerose proteste.
Nel C.i.e. di via Corelli il 13 agosto, dopo sei giorni di sciopero della fame e della sete, è infatti scoppiata una rivolta contro l'ormai applicato prolungamento della detenzione da 2 a 6 mesi. La polizia in assetto antisommossa e i militari hanno represso nel sangue la protesta, senza esitare a picchiare con caschi e manganelli persone inermi che si opponevano GIUSTAMENTE ai continui soprusi.
Come se non bastassero le manganellate a chi lotta contro una legge infame e razzista ,sono stati arresati 14 rivoltosi/e (5 donne e 9 uomini), accusati di danneggiamento causato da incendio, violenza e resistenza.
In fretta e furia è cominciato il loro processo, che dalla prima udienza ha subito evidenziato il diffuso clima repressivo. Dopo alcune manifestazioni di solidarietà per gli imputati, le udienze successive sono state vietate al pubblico, fino ad arrivare alla chiusura dell'intero tribunale di Milano, fatto senza precedenti. Martedì 13 ottobre è stata infine emessa la sentenza: un’assoluzione e 13 condanne da 6 a 9 mesi, pena sena dubbio inferiore alla richiesta del PM, ma comunque inaccettabile.
Di tutto questo i media non parlano! E’ quindi nostra responsabilità diffondere la notizia perché queste atrocità non possono continuare indisturbate nell'indifferenza generale.
IL NOSTRO DOVERE E’ OPPORSI CON OGNI MEZZO A QUESTI CRIMINI DISUMANI E RAZZISTI!
CHI RESTA INDIFFERENTE E’ COMPLICE!
Informati e aggiornati sul sito www.autistici.org/macerie
Rilanciamo la solidarietà a tutti i migranti, contro il pacchetto sicurezza!
PRESIDIO AL PARCHETTO DI VIA LEONI - COMO
SABATO 31 OTTOBRE dalle h. 15.00
Gruppo Politico Territoriale
Per ricevere informazioni e i nostri comunicati scrivi a: gptcomo@live.it
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