10/09/2009: Da una diretta di Radio Black Out dal CIE di Ponte Galeria (Roma). Intervista ad una prigioniera, inizio agosto 2009
I - Come si vive a Ponte Galeria?
A - Qua dentro si vive da schifo. Non abbiamo niente delle cose di cui si ha bisogno.
Iniziamo dal cibo. Nel cibo ci sono vermi dentro.
I - Quindi avete trovato materialmente dei vermi nel cibo?
A -Si, Si, l’abbiamo anche fatto vedere alla croce rossa, loro ci hanno detto “ci scusiamo”… poi abbiamo i lenzuoli che sono da venti giorni che non ci cambiano. Ne lenzuoli, ne asciugamani. Quando entrano le persone nuove vanno a prendere degli asciugamani dentro questa carrozza, non so come si chiama, questa cosa qua dove butti gli asciugamani sporchi per prendere quelli puliti. Ma quando entrano quelli sporchi in realtà le piegano e te li ridanno come nuove, ma sono sporchi, di malattie, ci sono ragazze che vivono per strada…
I - Quindi, praticamente, quando entra uno nuovo gli danno l’asciugamano e il lenzuolo di qualcuno che è appena
uscito?
A - Si, stai sicuro l’asciugamano non è pulito. Poi, ci avevano messo in un altro settore, di cui non faccio il nome, dove la merda ritornava su e ci venivano i topi… una della guardia di finanza ci ha detto “avete compagnia”. Abbiam dovuto farci cambiare il settore. Stavamo senz’acqua, senza niente, non potevamo farci la doccia ne nulla. Qua la situazione è che non abbiamo nemmeno i soldi che ci devono. Danno le sigarette alle persone che non fumano e ce le vendono a 10 euro al pacchetto, 5 euro, 7 euro al pacchetto.
I - Come funziona la spesa? Potete comperare qualcosa?
A - Possiamo comprare due volte a settimana, ma questa settimana se non avessimo fatto casino non ci facevano fare neppure la spesa. Oggi ci hanno cambiato i soldi ma abbiamo dovuto dare i nomi. Questo solo da quando si è saputo che facevano tutti lo sciopero, se no questi controlli non c’erano.
Quando viene qualcuno per vedere com’è la situazione qua dentro, fanno vedere soltanto un posto un po’ messo bene. Non fanno vedere gli altri settori. Ad esempio, ci sono stanze che non ci sono i letti, bisogna dormire per terra, praticamente come i topi.
I - Quindi nella sezione dove sei tu c’è gente che dorme addirittura per terra? E quando vengono le visite per controllare, ad esempio i giornalisti, gli fanno vedere solo posto bello.
A - Fanno vedere soltanto una parte. Stop.
I - Lo fanno spesso anche in carcere questo.
A - Bravo, non fanno vedere la realtà che c’è dentro, non fanno vedere tutte le parti, tutte le ragazze come sono e come siamo messe.
I - Tu dicevi che nel cibo avete trovato vermi. Ma il cibo viene cucinato dentro o arriva da fuori?
A - Arriva da fuori, impacchettato e già scaldato.
I - Voi sapete chi lo produce? Perché dietro alle vostre sofferenze c’è sempre chi ci guadagna.
A - Aspetta, guardo dentro l’immondizia che c’è la carta… si chiama Sodexo.
I - Ah, la Sodexo guarda che è famosissima. Lucra sulla pelle dei reclusi in tutta Europa in realtà, anche in Francia per esempio. Percui questa è una multinazionale molto grossa che ha tante mense, anche universitarie, però tiene anche mense all’interno dei centri o in carcere a volte. E si fa un sacco di soldi facendovi mangiare i vermi.
Ci hai dato un’ottima informazione.
A - E poi, per il fatto delle ragazze. Non passano ne shampoo, ne dentifricio e spazzolino. Quando una entra non fanno neanche i controlli se una è sana, e ci buttano tutte insieme.
I - Ma in quanti siete, ad esempio nella tua camerata?
A - 7
I - E nella zona, quindi mangiare insieme, stare insieme quanti siete?
A - Saremo in una cinquantina, settantina…ma anche di più, vado ad occhio.
I - Quindi è una situazione tremenda. Ma voi avete modo di protestare, vi danno retta quando protestate?
A - Io non prendere con la croce rossa… loro fanno solo quello che gli dicono
I - Ma quindi chi è che comanda la dentro? La polizia, la guardia di finanza… il direttore…
A - Il direttore, sicuramente. So chi è il direttore, ma non posso fare il nome.
I - E quindi è sua la responsabilità di come state la dentro, sua ma in realtà è un problema della legge, del parlamento, che dovete stare chiusi la dentro.
Visto che è agosto, fa un caldo incredibile, come fate a bere? Io so che a milano hanno seri problemi per l’acqua, a voi quanta acqua vi passano?
A - A noi danno due bottiglie piccole la mattina, all’ora di pranzo e due la sera, per la cena.se uno vuole bere deve prendere i soldi suoi per prendere un succo, altra acqua al distributore… sempre se funziona… di solito è sempre fuori uso.
I - Quindi, voi avete diritto ad un litro di acqua al giorno, e poi se non avete i soldi non bevete. O ve lo offre la vostra compagna.
A - Infatti, io ho un problema di salute, e il dottore mi ha detto di bere molta acqua, come faccio a bere più acqua se mi passano 1 litro d’acqua?
I - Ma quella del rubinetto si può bere?
A - No,no, no… è acqua malata, non so se è di fogna, ma puzza.
I - Qualche giorno fa è entrato a ponte galeria il garante dei detenuti, mi sembra si chiami Marrone, che diceva che la situazione dentro è tremenda… molto affollato…ma non descriveva niente di ciò che ci dici.
A - Perché gli fanno dire soltanto quattro parole, non fanno dire di più.
I - Quando vengono a far le visite dici?
A - Si
I - Ah, certo, vi fanno dire quattro cose e basta, e poi magari lo portano a vedere quella sezione messa meglio.
A - C’è solo una sezione, dove stanno le ragazze di colore, che è messa un po’ meglio, per il resto, se vai a vedere, neanche in un campo di zingari rimangono così
I - Noi stiamo seguendo la storia di quel ragazzo algerino picchiato dalla polizia, e pure malato di cuore, ma non si sa bene che fine abbia fatto. I suoi compagni sono stati espulsi.
A - Erano in dieci
I - Ma è vero che loro sono stati messi lì al femminile?
A - Si, li hanno chiusi al femminile per ben sette giorni, sono stati trasferiti alcuni la mattina e alcuni la sera, cinque alla volta. Non avevano niente, gli abbiamo passato shampoo, quello che avevo, gli passavo acqua e anche cibo.
I - Loro vi hanno raccontato questo? Vi hanno detto di questo ragazzo?
A - Noi abbiamo visto coi nostri occhi che entrava la polizia coi manganelli.
I - È importante questo, perché loro stanno continuando a negare, e con la radio, e internet lo stiamo dicendo in giro, ma nessuna delle autorità, nemmeno il consolato algerino tra l’altro, stanno dicendo qualcosa di ufficiale, come se non fosse successo niente quella sera lì…
A - È normale, “mangiano tra loro”!
I - Ascolta, voi state protestando in questi giorni? Avete scioperato?
A - Qua siamo una ventina bianche, le altre son tutte di colore…sono tantissime. Noi abbiamo chiest a loro di fare sciopero di fame sete e tutto, in più volevamo dare fuoco a tutto perché non ci danno niente. Ma noi bianche eravamo tutte d’accordo, ma loro hanno detto che non gli interessava.
I - Non c’è ancora quell’unità che serve a fare delle cose…
A - Non c’è, ma se noi non facevamo un po’ di casino per il fatto della spesa o dei soldi, non ci cambiavano neppure i soldi, perché dicevano che l’incaricato era in vacanza…
I - Ok… grazie mille, facci sapere a qualsiasi ora del giorno e della notte se hai novità.
A - Ciao ciao
Trascritta da una registrazione ascoltabile sul sito: www.autistici.org/macerie/
http://www.autprol.org/