10/09/2009: LA MORTE DI STEFANO FRAPPORTI: UN PROBLEMA DI TUTTI
Continua la mobilitazione per ribadire che la morte di Stefano “Cabana” Frapporti non passerà nel silenzio.
Sempre più persone lo stanno ripetendo: “Non si può morire così”.
Stefano è stato ucciso da un arresto (oltretutto illegale, secondo gli avvocati). Durante le iniziative di piazza e le assemblee pubbliche che si susseguono da più di un mese in tanti sono passati dallo sgomento a una diversa consapevolezza. Quello che è accaduto a Stefano poteva o potrebbe capitare a tanti altri. Non è né una tragedia privata né un caso isolato. Solo negli ultimi sei mesi, secondo dati ufficiali, ci sono stati cento morti nelle carceri italiane (65 archiviati come suicidi, 35 per “cause non accertate”). Le testimonianze di violenze perpetrate da forze di polizia si accumulano. Più in generale assistiamo a un clima di pesante attacco alle libertà individuali e collettive e a un crescente potere affidato alle forze dell’ordine. S’inganna chi pensa che la faccenda riguardi sempre qualcun altro (ricordate la poesia, “Prima vennero a prendere gli zingari...”?). A morire questa volta è stato un muratore incensurato di 49 anni.
La difesa della nostra vita e della nostra libertà non possiamo delegarla.
Per Stefano.
Per tutti.
MARTEDI’ 15 SETTEMBRE
ORE 20,30, SALA DELLA FILARMONICA, ROVERETO
“Dalla Legge Reale al pacchetto sicurezza: come difendersi dai difensori dell’ordine pubblico?”
Conferenza-dibattito con l’avvocato Giuseppe Pelazza di Milano
VENERDI’ 18 SETTEMBRE
ORE 20,00, GIARDINI “PERLASCA”, ROVERETO
Buffet-concerto a sostegno delle spese legali della famiglia di Stefano
LUNEDI’ 21 SETTEMBRE (a due mesi dalla morte di Stefano)
CORTEO
Ritrovo alle ore 18,00 in piazza Loreto, ROVERETO
Non si può morire così
familiari, amici e solidali di Stefano
Assemblea pubblica ogni lunedì alle ore 20,00 ai giardini Perlasca di Rovereto
nonsipuomorirecosi@gmail.com
http://www.autprol.org/