26/07/2009: Lettera dal carcere di Brucoli (Siracusa)


Carissimi compagni,
vi scrivo queste righe per darvi notizie e informarvi che mi trovo n Sicilia per processo. Al momento sono appoggiato al carcere di Brucoli, vicino a Augusta (Siracusa). Dovrei rimanere qui 15 giorni – perché devo fare 3 udienze di un processo che si svolge a Catania, poi ritorno a Carinola.
Negli ultimi resoconti pubblicati dai giornali della Sicilia, sulle carceri siciliane, hanno scritto di Brucoli come di un carcere modello, da imitare. Qui c’è un regime totalitario dove manca tutto. In questo periodo ci troviamo appoggiati qui per processi in 4 compagni ergastolani, tutti provenienti da altre carceri e siamo tutti isolati. Abbiamo fatto richiesta di fare il passeggio assieme, ci hanno risposto che è impossibile, che non ci metteranno mai all’aria assieme. Questa, dicono, è una struttura che deve rimanere di oppressione e di isolamento. La sezione è composta da 25 celle tutte singole, il regime è uguale per tutti. Noi ergastolani (Faro, Giustino, Adamo, Calabro) siamo tutti sotto il regime AS1. Poi ci sono 4 prigionieri con il 14-bis. Li hanno messi nelle ultime celle per tenerli lontani dagli altri compagni.
A tutti ci mandano da soli all’aria. Non c’è nessuna attività ricreativa o sportiva, nessun tipo di socialità; il passeggio non dura più di 30 min. proprio perché ci devono mandare, uno dopo l’altro, negli stessi passeggi.
Insomma non c’è la benché minima libertà. Ci viene proibita ogni cosa capace di alleviare le sofferenze che questi posti comportano. Qui la direzione è sorda. Siccome non ci interessa dialogare per umanizzare la vita dei carcerati, fanno di tutto per tenere un regime di oppressione. Le loro giustificazioni sono che questa è una struttura di cui il direttore ha deciso che deve rimanere di repressione. E nulla deve cambiare.
Ultimamente hanno tolto un posto di lavoro. Ci dicono che è una decisione ministeriale in via di applicazione in tutte le carceri italiane. Purtroppo dopo le ultime circolari è difficile organizzare delle lotte unitarie. Stanno facendo di tutto per rompere la solidarietà tra i carcerati. Qui c’è un ragazzo islamico con il 14-bis, gli hanno tolto tutto, e trova poca solidarietà da parte degli altri carcerati.
Comunque, qui noi ergastolani stiamo portando avanti una lotta, almeno per andare all’aria assieme. Ci mettiamo tutte le nostre forze, non ci arrendiamo mai. Per quelle che sono le nostre possibilità si continua a lottare e ad andare avanti.
Saluti a tutte le compagne e ai compagni, con affetto Antonino
Saluti dai compagni Giustino, Adamo e Calabro.

7 luglio 2009

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