26/07/2009: Lettera dal carcere di Secondigliano (NA)


Francesco dopo aver letto quello che succede nel carcere di Macomer ha scritto una lettera a Maria Grazia Caligaris, ex-consigliera per Rifondazione alla regione. Purtroppo la lettera, spedita alla sede del Coniglio Regionale della Sardegna gli è tornata indietro, perché nel frattempo il Consiglio Regionale ha cambiato colore e la signora Caligaris non vi svolge più alcuna funzione. Francesco ci scrive di pubblicarla sull’opuscolo, eccola di seguito.

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On. Non mi interessa il mio caso. Le invio un opuscolo, ‘Ampi orizzonti’, che ricevo fisso. Essendo sardo, nel leggere che a Macomer usano i peggiori metodi, mi rivolgo a lei per bloccare, se può, questa vergogna nella storia.
Lei sa già che io ho passato i peggiori pestaggi, oltre all’estintore, all’idrante, i peggiori letti di forza, pestato da 7-8 per volta, ma mai mi sono piegato. Mi hanno rotte tutte e due le spalle, le piante dei piedi, mi hanno ridotto in stampelle e in cella posso muovermi solo sulla sedia a rotelle.
Questi ultimi ministri, da Di Liberto a Fassino, al leghista, uguale a tutti; quest’ultimo una volta, di ritorno dal Brasile, ebbe a dire che qui i pestaggi non esistono. Nel 2005 nelle carceri ci sono stati 57 ammazzati, nel 2006 60, nel 2007 62. L’ultimo, Verbicaro Luigi, è arrivato qui da Parma verso i primi di maggio, ,hanno messo alla quarta sezione. In quella stalla ci portano chi deve essere sottoposto a visita mentale. Il 9 giugno l’avevano portato verso le 15,30 alla 5° sezione, dove mi trovo io, doveva fare la doccia, perché nella sua sezione era guasta. Era seguito da un accompagnatore, ad ogni modo è caduto, hanno chiamato il medico che si trovava al 1° piano (la doccia è al piano terra). Il medico rispose di portare il moribondo da lui, come era già successo con Del Duca e Racco Francesco. Hanno chiamato il 118 per portarlo a morire in qualche ospedale compiacente.
La procura sa tutto, così il tribunale di sorveglianza, ma si nascondono. Anche a me, che sono invalido, non danno più le medicine, il Voltarin, assegnatemi pochi giorni fa dall’ortopedico. Al medico di qui e al suo servo infermiere glielo dico in faccia che sono degli assassini.
Un saluto caro Catgiu Francesco

Secondigliano, 2 luglio 2009

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