18/07/2009: 19 morti, decine di feriti gravi, devastazione e nocività: E’ LA PRIVATIZZAZIONE, BELLEZZA!


Trasporto polacco, carro tedesco, binario italiano. L’internazionalismo del trasporto profittale puzza di morte!
UNA BOMBA CONTRO LA GIUSTIZIA! Questa volta i macchinisti non c’entrano. Lo dicono tutti, dall’A.D. Moretti a loro stessi, miracolosamente sopravvissuti.
Sembra quasi un richiamo nazionalista contro il destino cinico e baro che altri hanno portato sul nostro territorio.
Una roba già vista altre volte, troppe volte. Ed altre volte, troppe volte, impunemente denunciata.
I processi privatistici di stampo europeo, la riduzione di assistenza, manutenzione e personale, la superficialità dei controlli e delle ispezioni, la trascuratezza nella Cargo F.S. (trasporto merci), l’insufficienza della messa in sicurezza dei trasporti eccezionali e pericolosi dentro le città...
E’ la privatizzazione, bellezza! E chi la denuncia, muore, o viene licenziato.
19 morti, decine di feriti gravi, devastazioni e nocività; e nessuno, NESSUNO!, che chiede le dimissioni di Moretti, amministratore delegato Trenitalia trasversalmente sostenuto dalla compagine governativa così come dalla opposizione, dal sindacato concertativo ed in primis dalla C.G.I.L. (di cui Moretti è stato militante).
E come potrebbero partiti e sindacati proni ai diktat privatizzatori e ristrutturatori europei chiedere le dimissioni di Moretti mentre firmano l’accordo sull’"agente solo", prodromo di nuova insicurezza e nociività?
Noi non abbiamo da chiedere alcuna dimissione di nessun pappone privato o di stato, perchè pensiamo che qualunque manager si sia susseguito, e si sussegua, alla “guida” di Trenitalia, sarà solo un fedele servitore dei vincoli e delle imposizioni partorite in sede europea nel quadro della ristrutturazione profittale e privatistica dell’intero sistema intermodale del trasporto.
Solo la fine del sistema dell’alta velocità (e pericolosità!) capitalista potrà porre fine agli incidenti ma anche al normale “trasporto di classe” che privilegia il 5% del “popolo dei manager” rispetto al 95% del pendolarismo operaio.
Solo la lotta unitaria di viaggiatori e ferrovieri potrà rimettere in moto quella locomotiva lanciata bomba... questa volta contro l’ingiustizia!

C O M B A T

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