18/07/2009: MANOVRINA ESTIVA ANTI-CRISI: PREMI ALLE IMPRESE ED “INCENTIVI AL SACRIFICIO” PER I LAVORATORI


Nazionale – lunedì, 29 giugno 2009
Il Governo ha approvato un decreto “manovrina anticrisi” non solo insufficiente ma assolutamente orientato ad esclusivo vantaggio delle imprese: questo a fronte di una crisi che si delinea sembre più grave, con disoccupazione in crescita record, con un aumento vertiginoso della cassa integrazione e con il peggio previsto per dopo estate (anche per la scadenza degli ammortizzatori ordinari e con l’esaurirsi dei fondi effettivamente stanziati per gli ammortizzatori in deroga).
Ecco i provvedimenti che saranno però operativi solo con l’emanazione di successivi decreti ministeriali e validi per il biennio 2009-2010:

CASSAINTEGRATI MA AL LAVORO: chi è in cassa integrazione può essere chiamato a partecipare nella stessa azienda a progetti di formazione/riqualificazione sulla base di accordi sindacali che possono includere attività lavorative vere e proprie, cioè l’azienda può riprendere al lavoro i suoi cassintegrati con un salario pagato per l’80% dall’INPS, integrato dall’impresa per l’altro 20%, ed è previsto il finanziamento dei “corsi” (gestiti dagli enti bilaterali) con fondi per 20 milioni nel 2009 e 150 milioni nel 2010;

AUTO-ELIMINAZIONE: erogazione anticipata in un’unica soluzione dell’ammontare dei sussidi (CIGO, CiGS, indennità di mobilità) per i lavoratori che “vogliono” mettersi in proprio licenziandosi, aprendo una partita IVA o creando una cooperativa magari per continuare a lavorare da esterni per la stessa azienda;

RIDUZIONE DI ORARIO E DI SALARIO: il salario dei lavoratori coinvolti in contratti di solidarieta’ passa dal 60% all’80% massimo di copertura della perdita salariale, scarsi anche i finanziamenti di copertura (40 milioni per il 2009 e di 80 milioni per il 2010);

PROROGA DELLA CIGS PER CESSAZIONE DI ATTIVITÀ: la proroga dei trattamenti oltre i 24 mesi ma con un finanziamento “simbolico” di soli 25 milioni nel 2009, probabile un utilizzo in deroga a livello regionale.

Se per i lavoratori e per le lavoratrici siamo di fronte ad incentivi al sacrificio, al farsi carico del “pagamento” della crisi, invece per le imprese ci sono i SOLDI VERI: detassazione per gli utili reinvestiti, bonus per le imprese che non ricorrono alla cassa integrazione, “sanatoria” ed accelerazione dei pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione, “condono” per i capitali esportati illecitamente all’estero, sconti per la fornitura di gas alle imprese.

Questi provvedimenti non miglioreranno le condizioni dei lavoratori, anzi, ed è per questo che con più forza rilanciamo la piattaforma e le iniziative di lotta dei sindacati di base: blocco dei licenziamenti, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, aumenti consistenti di salari e pensioni, reddito minimo garantito per i disoccupati, continuità del reddito per tutti i lavoratori compresi gli “atipici”, mantenimento del permesso di soggiorno per gli immigrati/e, nuova occupazione mediante un piano straordinario (energia, territorio, sicurezza), assunzione a tempo indeterminato dei precari e reinternalizzazione dei servizi, diritto concreto alla casa popolare e blocco degli sfratti.

RISORSE PER DIRITTI, SALARIO E REDDITO NON PER LE IMPRESE ED I PROFITTI

Federazione RdB/CUB Settore Privato

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