12/07/2009: Indigeni: diritto all’autodifesa (XXV Assemblea Indigena, 22 giugno 2009)
Di fronte alle centinaia di persone indigene uccise e scomparse nel corso degli ultimi anni la XXVa Assemblea del Congresso Nazionale delle popolazioni indigene del Messico ha proclamato il diritto dei popoli originari alla difesa dei loro diritti all’esistenza e ai territori d’origine...
Alla metà di questo mese si è tenuta nel territorio della comunità Nahua a Santa Maria Ostula, Michoacan, la XXVa Assemblea delle delegate e dei delegati provenienti da tutti i 9 stati del Messico.
E’ stata l’occasione che ha consentito l’aperta esposizione dell’eskalation della “guerra d’annientamento neoliberale contro gli indigeni”, che costringe tribù e comunità alla proclamazione del diritto di autodifesa. L’incontro non è stato messo in ombra dalla pressione esercitata, con la loro presenza, dai piccoli proprietari terrieri. Spinti avanti dai cacicchi comunali di Ostula e sotto la protezione (volontaria e non) delle autorità locali, i proprietari rappresentano la corruzione e il nepotismo fin nei vertici del governo nazionale, da sempre base dell’interminabile annientamento delle culture indigene.
E’ stata però anche l’occasione dell’ottimismo, al punto che la reazione degli invasori, le loro ambizioni latifondiste di fronte alla risolutezza della comunità Nahua, di non cedere un metro del proprio terreno, sono state considerate disperate.
La comunità Nahua non è mai stata consultata sulla realizzazione e nemmeno sulle conseguenze collegate alla realizzazione di due megaprogetti sulla costa di Michoacan: il Piano Integrato Turistico per la costa e la nuova strada Coahuayana-Làzaro Càrdenas. Seguendo lo stesso modello entrambi i piani promettono (vagamente) vantaggi economici per la regione, mentre nella realtà portano con sé la rapida distruzione del comune di Nahua e del terreno da cui trae la propria esistenza la comunità indigena locale; il procuratore agrario si è mimetizzato maldestramente dietro ad un’agenzia immobiliare. Entrambi i progetti, con i quali il governo locale e centrale cedono la regione alle società transnazionali, lasciano fuori le comunità indigene e contadine.
La costa di Michoacan non è affatto il solo territorio in cui viene condotta una guerra d’annientamento brutale e visibilmente straripante contro i popoli originari.
I e le partecipanti all’Assemblea provenienti da Jalisco, Durango, Oaxaca, Messico, Chihuahua, Clima e Messico D.F. hanno definito quella in corso, una guerra di sterminio sempre più evidente che, in misura crescente e principale, si avvale della presa illegale dei territori indigeni per mano di imprese e società di ogni tipo. Le delegazioni di Nahua, Coca e Wixaritari hanno indicato Jalisco, per quel che riguarda la costruzione di (Santa Catarina Cuescomatitlàn) e i progetti turistici (Mezcala), l’industria mineraria e le miniere (Ayotitlàn) e le culture di crescita aggressive (Tuxpan) come “modello della violazione dei diritti e delle libertà fondamentali delle comunità indigene”.
da de.indymedia.org/2009/06/254395.shtml
***
DICHIARAZIONE/ANNUNCIO PER IL DIRITTO DEGLI INDIGENI ALL’AUTODIFESA
Estensore: L’ASSEMBLEA DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO
Le delegate, i delegati dei poli indigeni, delle tribù e dele nazioni della regione centrale riunite-i nel comune di Nahua Santa Maria Ostula, distretto di Aquila, Michoacàn (Messico) per la XXVa ASAMBLEA NACIONAL AMPLIADA DEL CONGRESO NACIONAL INDIGENA (XXVa assemblea allargata del Congresso Nazionale Indigeno, considerano per acquisito:
1. che la guerra di annientamento neo-liberale, con la quale vengono colpiti i nostri popoli, ha raggiunto un grado di distruzione, espulsione e sfruttamento mai visto, che mette in estremo pericolo l’esistenza, la sicurezza e i territori abitati dai popoli originari;
2. che nella stessa cornice la repressione indirizzata dal governo e dai para-governativi contro di noi si manifestata nell’assassinio e negli arresti di centinaia di persone di origine indigena, come pure nell’occupazione militare dei nostri territori, nella criminalizzazione della lotta sociale e di ogni tentativo di organizzazione, che ha origine indipendente e autonoma nelle nostre Comunità/Popolazioni;
3. che, come era già esattamente accaduto durante l’ultima fase del regime condotto dal dittatore Porfirio Diaz, le leggi attuali e le politiche del governo causano un massiccio spopolamento delle nostre comunità assieme all’invasione illegale dei nostri territori d’origine da parte delle imprese transnazionali, dei governanti e dei politici protetti da una giustizia corruttibile, incapaci nel corso degli anni di trovare una soluzione efficiente per i gravi problemi che angustiano i nostri popoli e le nostre comunità;
4. che in tutti i periodi della nostra storia noi, popoli originari, abbiamo creato le forme di organizzazione legali e legittime per la nostra autodifesa, che hanno compreso anche la formazione di esercito indigeni, che hanno segnato la vita in questo paese, come lo è stato l’Ejército Libertador del Sur y Centro condotto dal General Emiliano Zapata, o come nei tempi più recenti l’Esercito di Liberazione Nazionale Zapatista/Ejèrcito Zapatista de Liberaciòn Nacional.
NOI PROCLAMIAMO:
PRIMO: che di fronte alla guerra di sterminio neoliberale LE NOSTRE COMUNITA’, TRIBU’ E NAZIONI, come pure i comuni di cui fanno parte, GODONO DEL DIRITTO INALIENALIBILE, PREVISTO NELL’ARTICOLO 39 DELLA COSTITUZIONE, DI ORGANIZZARSI E DI ESERCITARE L’AUTODIFESA DELLA LORO VITA, DELLA LORO SICUREZZA, DELLA PROPRIA LIBERTA’ E DEI DIRITTI FONDAMENTALI COME PURE DELLA CULTURA E DEI TERRITORI.
SECONDO: ai sensi della disposizione della Convenzione 169 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, le popolazioni/comunità e tribù indigene GODONO DEL DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE E AUTONOMIA, AD ORGANIZZARE LA PROPRIA AUTODIFESA NEI MODI E NELLE MANIERE CHE RITENGONO OPPORTUNE, SENZA INFRANGERE IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI, per questo, nell’ambito della nostra cultura e nelle forme di organizzazione tradizionale E’ NECESSARIA, ASSIEME ALLA PRATICA DELLE ISTANZE ALLA GIUSTIZIA INCARICATA, la formazione di polizie comunitarie, di guardie comunali e delle le forme di organizzazione comunali, per l’autodifesa delle popolazioni indigene LEGALE, LEGITTIMA INNANZITUTTO NEI CONFRONTI DELLA CORRUZIONE E E DELLA DECOMPOSIZIONE PROFONDE.
TERZO: conseguentemente a ciò denunciamo e rifiutiamo ogni tipo d’azione del governo diretta a discreditare e reprimere IL NOSTRO DIRITTO LEGITTIMO ALLA DIFESA DELLA NOSTRA ESISTENZA, DELLA NOSTRA SICUREZZA, DELLA NOSTRA LIBERTA’ E DEI NOSTRI DIRITTI FONDAMENTALI, COME PURE DELLA NOSTRA CULTURA E DEI NOSTRI TERRITORI. Altrettanto chiaramente diciamo che ogni azione del governo, diretta a criminalizzare la nostra ORGANIZZAZIONE ALL’AUTODIFESA, non ha nessun altro scopo che quello di agevolare la repressione e la distruzione dei nostri popoli/comunità.
QUARTO: facciamo appello alle comunità indigene, alle tribù e nazioni del paese, alla società civile nazionale e internazionale e agli organismi per la difesa dei diritti umani a tener alta la vigilanza verso ogni tipo d’azione repressiva e di smembramento del governo nei confronti delle nostre forme di organizzazione e della nostra difesa.
Facciamo appello alle comunità indigene, alle tribù e nazioni del paese, alla società civile nazionale e internazionale e alle organizzazioni dei diritti umani, per stoppare l’annientamento fisico e culturale delle nostre società/popoli e per fermare la guerra di sterminio neoliberale.
MAI PIU’ UN MESSICO SENZA I NOSTRI POPOLI
PER LA RICOSTRUZIONE INTEGRANTE DEI NOSTRI POPOLI
Santa Maria Ostula Michoacan, 14 giugno 2009
UOMINI E DONNE DELEGATI/E CHE HANNO PRESO PARTE ALLA XXV ASAMBLEA DEL CONGRESO NACIONAL INDIGENA
da www.aporrea.org/actualidad/n136866.html
http://www.autprol.org/