09/07/2009: UN GANCIO AL MENTO


Nelle prime ore del mattino di venerdì 3 luglio, i carabinieri del R.O.S. irrompono in una quarantina di abitazioni di altrettanti compagni e compagne in varie regioni d’Italia, per perquisirle e notificare l’art. 270 bis (associazione sovversiva). Nel contempo due compagni vengono arrestati con l’accusa di aver progettato di sabotare la linea ferroviaria Orte – Ancona. Alessandro e Sergio, infatti, erano stati fermati mesi prima a bordo di un’autovettura che, stando agli inquirenti, risultava rubata e all’interno della quale sarebbero stati trovati due ganci che, sempre secondo le accuse, sarebbero serviti per il sabotaggio. Questa è la sintetica ricostruzione di quella che è stata denominata operazione “Shadow”, nella quale è stata accorpata un’altra inchiesta della procura romana che prende il nome di “Crocevia 2”, riguardante le città del Lazio in cui c’è una ripresa o un continuum della lotta anarchica. Probabilmente la necessità di unire le due indagini nasce dall’esigenza del R.O.S. di non fare crollare nel vuoto il suo castello di carte e trovarsi così, tra le altre cose, nella difficile situazione di non poter giustificare l’enormità di soldi spesi. Ciò avrebbe provocato come in passato guerre intestine tra polizie (come quando il R.O.S., di fronte all’eventualità di un suo scioglimento, tornò alla ribalta con una serie di inchieste diversificate, ultima delle quali la “Cervantes”).
Ci preme fare alcune considerazioni in merito ai tempi e ai modi in cui si sta svolgendo l’inchiesta. Una delle prime cose che salta agli occhi è il fatto che i due compagni siano stati arrestati solo dopo mesi dal fermo. Evidentemente quello che premeva non erano semplicemente gli arresti, la questione andava sfruttata diversamente. Non possiamo fare a meno di notare che l’attribuzione di questa ennesima associazione sovversiva arriva proprio una settimana prima del G8 dell’Aquila, evidentemente c’è in questo l’intenzione di monitorare e controllare i movimenti e le relazioni di individui che possano essere una spina nel fianco per lo svolgimento pacifico del G8.
Un’altra nostra considerazione è relativa al momento in cui questi arresti e notifiche arrivano: l’impoverimento crescente che gli sfruttati vivono sulla propria pelle sta facendo lievitare il numero degli individui esclusi dai processi di produzione e consumo; con questo cresce il dissenso e la possibilità di ribellione per sacche sempre più ampie di popolazione. In risposta a ciò aumentano le misure repressive che il potere statuale sta adottando per gestire i conflitti che possono scaturire dalle sempre più numerose e lampanti contraddizioni sociali (introduzione del reato di clandestinità, militarizzazione delle città, l’istituzione delle ronde cittadine, inasprimento del regime penitenziario 41 bis, ecc…). Sono tutte cose dalle quali il dominio tenta di distogliere lo sguardo anche puntando il dito sul solito nemico interno, facendo passare per terrorista chi vuole mettere in evidenza le contraddizioni di questa realtà sociale lottando per l’abbattimento delle catene di oppressione e sfruttamento.
Inoltre c’è il fatto che l’attribuzione dell’art. 270 bis ha il chiaro scopo di rendere più pesante un’eventuale condanna per un’ipotesi di reato che da sola non darebbe forse i frutti sperati dagli inquirenti in sede processuale.
Detto questo è evidente che il dominio ha la premura di colpire con maggiore forza ciò che riconosce come più nocivo per la propria salvaguardia e sicuramente il sabotaggio è una di queste pratiche. In quanto anarchici la nostra premura è invece quella di scardinare il sistema di privilegi, controllo e oppressione di cui lo Stato è garante e riconosciamo come nostre tutte le pratiche che servano a questo scopo.
Affermiamo con forza la nostra più completa estraneità e mancanza di interesse per i concetti di colpevolezza e innocenza, riguardano i tribunali che noi vogliamo distrutti. Siamo solidali e vicini a chiunque, mettendo in gioco la propria esistenza, lotta quotidianamente attaccando il dominio.
Solidarietà con Sergio e Alessandro! Solidarietà con tutti i compagni e le compagne rinchiusi/e dallo Stato!

Anarchici a Latina

Cassa Anarchica di Solidarietà Anticarceraria

agitazione@hotmail.com

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