09/07/2009: Milano: Appuntamento giovedì 9 luglio alle ore 9 al TAR, in via Conservatorio angolo corso Monforte


Giovedì 9 luglio avrà luogo la prima udienza relativa al foglio di via che la Questura milanese ha emesso contro Fabio Zerbini.
Il foglio di via è stato emesso proprio nei giorni in cui la lotta dei rifugiati sgomberati da Bruzzano tornava a infiammare la piazza milanese, otto mesi dopo i segnali di rivolta degli amici di Abba. Non è casuale che, in entrambe le occasioni, si manifestò un calunnioso attacco della stampa, preparando concretamente il terreno per una misura di polizia preventiva che fa parte di quel ampio armamentario di procedimenti con cui, da sempre, lo Stato cerca di intimidire criminalizzare e colpire interi collettivi e la loro iniziativa politica, cercando di isolarla dai possibili movimenti di massa.
Questa volta l’attacco mirato viene rivolto a un’esperienza, quella del Comitato antirazzista milanese, che, nella sua breve esistenza, ha dimostrato la possibilità, e l’efficacia, della lotta e dell’auto organizzazione dal basso (degli immigrati ma non solo), la possibilità e l’efficacia di superare vecchie e logore logiche di appartenenza politica per unirsi invece su obiettivi condivisi e praticabili come quello di combattere le logiche razziste, securitarie e militariste imposte dallo Stato, e di promuovere e sostenere, ovunque sia possibile, l’auto organizzazione e la solidarietà di classe fra gli sfruttati, fuori e contro qualsiasi logica istituzionale.
Ed è su queste basi, senza cedere alla volontà esplicita del potere di far rifluire e mettere sulla difensiva i movimenti di opposizione reale allo stato di cose esistenti, che chiamiamo a preparare unitariamente un presidio presso il TAR (via Conservatorio ang. Monforte), quando i giudici decideranno se accettare o meno la richiesta di sospensiva del provvedimento.
Poco ci interessa in questa sede entrare nel merito del procedimento in questione. Ci limitiamo a segnalare che esso non ha nessuna base materiale e che rappresenta un esempio lampante del crescente autoritarismo e totale arbitrio applicato dalle forze dell’ordine, sempre più vero organismo di governo del paese, grazie anche al sostegno di una serie spropositata di pacchetti sicurezza varati tanto da governi di centro-destra che di centro-sinistra.
Contrastare apertamente manovre di questa natura è tutt’uno con la lotta per allargare il fronte di coloro che sono disposti a battersi concretamente a fianco dei proletari immigrati, contro le leggi razziali e i loro effetti. Inoltre, davanti ad un’evidente accelerazione delle logiche di repressione preventiva, alimentate dalla “crisi” che si abbatte sulle classi subalterne, diventa un passaggio fondamentale per difendere l’agibilità delle lotte di tutti e tutte. Lotte senza le quali non c’è futuro possibile se non l’estendersi del triste scenario già ben evidente in alcuni quartieri di Milano, dove la presenza asfissiante di uomini armati di ogni genere ricorda molto più teatri di guerra quali Kabul e Beirut, che non una inesistente “società civile”.

Comitato antirazzista milanese
Milano, 5 luglio 2009

http://www.autprol.org/