29/06/2009: Ci espropriano, ci sfrattano, ci danno polizia,è questa la loro democrazia!


Ieri, 27 giugno, all'Aquila, circa 3.000 persone hanno sfilato dalla tendopoli di Piazza d'Armi alla Reiss Romoli a Coppito (attuale centro di alcune attività del DICOMAC), passando davanti ai campi iperblindati Italtel 1 e Centicolella.
Davanti all'imponente schieramento di forze dell'ordine e protezione civile, il corteo è partito al grido di "senza casa, senza paura", "riprendiamoci la città" ecc. Significativa la presenza di migranti provenienti dalla tendopoli di Piazza d'Armi, che non hanno ceduto, al contrario di molti "italianissimi", al ricatto intimidatorio della protezione civile (sembra che la stessa abbia promesso case agli sfollati che si fossero tenuti lontani dalle mobilitazioni). Tanti gli striscioni che ponevano in risalto il contrasto tra ricchezza e povertà di questo Stato di emergenza, contro il decreto Abruzzo, che di fronte al bisogno di casa, lavoro, istruzione e salute taglia i soldi alla sanità e alle famiglie povere per finanziare il G8.
La rete di soccorso popolare ha distribuito il volantino sotto allegato e il dossier-terremoto delle lavoratrici di aci-informatica (scaricabile all'indirizzo http://femminismorivoluzionario.blogspot.com/) e ha continuato a fare il lavoro d'inchiesta. Al termine del corteo è intervenuta al megafono, nonostante il tentativo di alcuni rappresentati dei comitati di chiuderle la bocca e ha spiegato sinteticamente le "99" ragioni degli sfollati aquilani e abruzzesi di manifestare e rendersi visibili durante il G8, ricordando come la decisione di spostare l'evento all'Aquila, sia stata presa come prioritaria nell'ambito del decreto Abruzzo, che non farà ripartire l'economia della città, ma la congelerà, imponendo la chiusura di tutti gli uffici e le attività produttive nei giorni dell'evento, espropriando le ultime risorse degli sfollati aquilani, dei contadini, dei senza casa, per costruire opere inutili, funzionali esclusivamente all'ennesima passerella dei potenti su questa terra martoriata.
Gli applausi che hanno seguito l'intervento della rete di soccorso popolare e i primi risultati dell'inchiesta, hanno smascherato da soli la velleità di certi rappresentanti dei comitati, di ergersi a legittimi rappresentanti di tutta la popolazione sfollata in mobilitazione, chiarendo, una volta per tutte, che sono gli stessi terremotati aquilani ed abruzzesi a pretendere di rendersi visibili con manifestazioni durante il G8.
Non ci è interessato e non ci interessa entrare nel merito delle polemiche messe in campo dalla stampa locale su quella che tutte le strutture di comando e controllo, dai mass media, alle istituzioni, alla protezione civile, fin'anche agli stessi rappresentati dei comitati, chiamano "infiltrazione no-global". Quella che loro chiamano "infiltrazione no-global", noi continuiamo a chiamarla contaminazione dei movimenti e solidarietà, agire comune per il bene comune e non per il bene di 8 potenti.
Sappiamo chi sono i nostri amici e i nostri nemici, non è la prima volta che conosciamo l'ingiustizia e sappiamo che la disinformazione di certi pennivendoli assoldati dai potenti serve solo a generare un clima di paura, preoccupazione e sospetto, per dividere i movimenti e paralizzarli.
Il futuro è nelle nostre mani, uniti e solidali siamo una potenza e facciamo paura. Divisi e chiusi siamo spacciati.
Ed è quello che, anche tecnicamente, militarmente e attraverso una campagna di terrore mediatico, si propone di fare questo G8, quando Bertolaso dice: "questo G8 peserà molto alla popolazione aquilana, ci saranno gravi limiti per almeno 48 ore alla mobilità degli sfollati, ma mi auguro nessuno osi protestare". In fondo 48 ore di carcere duro, per chi ha commesso il reato di essere terremotato, cosa sono?
http://www.pagineabruzzo.it/notizie/news/L_aquila/18670/G8_il_prefetto_delimita_zone_di_interdizione_a_l_aquila.html
Qui non vediamo l'ora che finisca questa tortura del G8 e che se ne vadano tutti affanculo, Berlusconi, Bertolaso, forze del disordine e altri invasori.

Ci espropriano, ci sfrattano, ci danno polizia
è questa la loro democrazia!

Rete di soccorso popolare

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Noi terremotati abruzzesi abbiamo varie ragioni per manifestare durante il G8!

Per i costi...
Perché questo evento ci costerà quest'anno oltre 500 milioni di euro, che saranno sottratti alla ricostruzione in Abruzzo!
Vogliamo fondi certi e non lotterie, sms, beneficenze, spettacoli o simili. Vogliamo che i costi del terremoto non siano scaricati ancora una volta sulla popolazione, ma siano sottratti a grandi eventi ed opere inutili (G8, TAV, ponte ecc.), alle spese militari, ai responsabili dei danni prodotti dal terremoto.
E invece il decreto 39 ci regalerà forse le briciole del G8, sicuramente tagli alla sanità e alle famiglie e 1 euro di posta minima per le new-slot. I soldi insomma saranno pochi e li prenderanno come sempre dalle tasche dei più poveri. Ma i soldi ci sono eccome, ecco ad esempio dove trovarli!

Treni ad alta velocità (TAV): 47 miliardi di euro
Caccia F35: 14,5 miliardi di euro
Ponte sullo stretto: 6 miliardi di euro
Ampliamento della base USA Dal Molin: 76 milioni di euro all'anno

E invece ci impongono una ricostruzione molto parziale, da 1.152,5 milioni di euro, con 300 milioni da sottrarre alle famiglie povere (bonus famiglia), con 380 milioni di tagli alla spesa farmaceutica, con 472,5 milioni di aumento delle poste minime per i giochi.

Per i temi trattati...
Parleranno di come superare la crisi, di ambiente, di prevenzione e gestione delle calamità naturali.
Non pagheremo noi la vostra crisi! Il nostro ambiente, la nostra città non sono in vendita. Da questa tragedia abbiamo imparato che prevenire e gestire le calamità naturali si può, con un po' di umiltà e di onestà intellettuale, ma soprattutto con il controllo, da parte della cittadinanza, del proprio territorio e del suo utilizzo. Noi vogliamo superare la crisi attraverso una ricostruzione partecipata, nel rispetto del nostro ambiente e della nostra memoria. Vogliamo tornare a lavorare e a studiare nella nostra città. Vogliamo continuità sul territorio di posti di lavoro, scuole, università, sanità, servizi sociali. Non vogliamo che l'Aquila si spopoli lasciando spazio a nuove zone rosse, come quella del G8, e a nuove speculazioni da parte di imprese esterne. Non vogliamo essere espropriati della nostra città e del nostro lavoro, ma vogliamo che l'Aquila torni a vivere del e con il nostro lavoro.

Per la democrazia...
Per essere davvero partecipi al 100% delle scelte che riguardano il nostro presente e il nostro futuro.
Non vogliamo essere ristretti nelle riserve, senza libertà di opinione, di parola, di movimento, quasi fossimo in campi di concentramento. Non vogliamo che la nostra città diventi un "laboratorio" in cui sperimentare un nuovo modello di società, passivo e privo di diritti.
Vogliamo essere liberi di manifestare in ogni momento le nostre opinioni, vogliamo che i diritti garantiti dalla Costituzione siano rispettati. Non abbiamo intenzione, noi aquilani, di essere triturati dalla società dello spettacolo: alle menzogne mediatiche opporremo la nostra intelligenza, volontà e coraggio... e la nostra rabbia.
Per tutte queste ragioni...
Noi sfollati riteniamo che la voce della popolazione terremotata debba essere ascoltata e sostenuta da tutti e in occasione dell'appuntamento del G8, in cui tutti i riflettori del mondo saranno puntati sulla nostra città, vogliamo essere presenti in modo attivo.
Pertanto salutiamo e accogliamo tutti coloro che dalle altre città vorranno venire a manifestare, a portarci un'autentica solidarietà e a rafforzare la nostra lotta per la vita, non la nostra passività per la sopravvivenza!
Non possiamo più delegare ad altri la nostra lotta, né permettere che altri pongano ipoteche su di essa.

Siamo ottantamila sfollati, uniti e solidali siamo una potenza e facciamo paura!

mumiafree@inventati.org

http://www.autprol.org/