26/06/2009: Monza: Inizia il processo alla solidarietà di classe


Il prossimo martedì 7 luglio inizierà presso il Tribunale di Monza il processo ai 4 nostri compagni arrestati il 14 febbraio 2007 per un attacchinaggio, nel clima di caccia alle streghe seguito alla cosiddetta “Operazione Tramonto”, che aveva portato in carcere due giorni prima una quindicina di compagni, militanti sindacali, studenti.
Ai quattro, fermati dalla polizia nemmeno in “flagranza di attacchinaggio”, venne contestato un reato (il 272 cp) che era stato abolito mesi prima dal codice penale; sulla base di quell’abuso i compagni finirono comunque in carcere per quattro giorni senza sapere di cosa erano accusati, quando finalmente il giudice, scovando nel codice qualcosa di utile a coprire l’operato della polizia di Sesto S.Giovanni, convalidò l’arresto con l’accusa di “istigazione a delinquere” secondo l’art. 414 cp.
I tempi, ovviamente, non sono casuali: suona ridicolo il ritardo con cui il piccolo tribunale di Monza ha deciso di arrivare a processo per un attacchinaggio, ma evidentemente la smania di ricavarsi anche lui una parte nella sceneggiata dei “processi per terrorismo” è stata più forte, anche perché, si sa, questi processi accendono i riflettori, portano notorietà e chissà, anche qualche promozione. Essendo però Monza una sede “minore”, i magistrati brianzoli hanno aspettato che volgesse a termine il processo-madre, quello ai compagni arrestati il 12 febbraio 2007, per poter avere la base su cui poi giudicare i quattro attacchini. Le pesanti condanne inferte ai compagni con la sentenza dello scorso 13 giugno, creano così tutte le condizioni per poter criminalizzare l’attacchinaggio di manifesti che contenevano slogan contro la guerra e lo sfruttamento, spacciandoli come “sostegno ai terroristi” e fornire così il primo esempio di condanna della solidarietà di classe.

L’attacco alla solidarietà è stato una costante di tutto il processo contro i compagni del 12 febbraio; anche a Roma due compagni erano stati denunciati per lo stesso reato di apologia perché esposero uno striscione durante un corteo esprimendo in generale la solidarietà “con tutti i compagni in carcere”, mentre in tutta Italia sono stati monitorati e schedati tutti gli episodi (scritte, presidi, pubblicazioni) che potessero in qualche modo essere collegati agli arresti dell’operazione “tramonto”.
Uno degli obiettivi principali di quell’operazione era seminare il terrore tra i lavoratori e i giovani proletari, tentando di fare terra bruciata anche solo attorno all’idea di un possibile cambiamento rivoluzionario della società. Colpire la solidarietà invece per loro vuol dire tentare di “togliere l’acqua al pesce”, ma l’acqua in cui nuotano i compagni e i rivoluzionari è semplicemente la marea di contraddizioni che lo sfruttamento capitalista crea, dunque è un’acqua che scorre costantemente e indipendentemente dalla loro volontà. La solidarietà di classe è nient’altro che l’arma che hanno gli sfruttati per difendersi e “fare corpo” contro le intimidazioni della borghesia e dei suoi servitori.

Sul merito delle accuse ci sarà poi di che ridere al processo: quattro persone accusate di “istigazione al terrorismo” per scritte come “Ustica: lo stato terrorista si autoassolve” e “guerra e sfruttamento sono il vero terrorismo”, quando eminenti esponenti della classe al potere gridano che “bisogna prendere i fucili per cambiare la situazione” o che “la Lega ha pronti diecimila uomini armati se le cose non cambiano”!, ecc. La sola istigazione al terrorismo è quella di chi continua ad affermare che il capitalismo è l’unico mondo possibile: un mondo che, e la crisi attuale lo sottolinea, ha condannato più di metà dell’umanità a fame e guerre e, all’interno delle società ricche, condanna i proletari alla precarietà e alla miseria. Mentre un elite sempre più ristretta e vorace si appropria del benessere collettivamente creato.
Per questo i compagni non avranno nulla di cui difendersi, ma semmai denunciare una volta ancora, anche in un’aula di tribunale, che questo sistema è marcio e ingiusto e va cambiato!

Invitiamo tutti a essere presenti all’udienza, Martedì 7 luglio ore 9.00 presso il tribunale di Monza, p.zza Garibaldi 1.

LA SOLIDARIETA' E' UN ARMA, DIFENDIAMOLA E DIFFONDIAMOLA!

CPO La Fucina - Sesto San Giovanni

cplafucina@yahoo.it

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