21/06/2009: Lettera di Madda dal carcere di Vigevano


Compagne e compagni carissim*, vi scrivo nuovamente dal lager di Vigevano, trasferita da San Vittore il giorno prima del presidio tenutosi all’esterno in solidarietà ai ragazzi coinvolti nell’ “operazione Tramonto” che saluto e appoggio soprattutto dopo aver ricevuto la sentenza finale.
A parte le condizioni a cui sono sottoposta, le stesse di come lo lasciai ovvero scortata ad ogni mio movimento ecc. ecc. volevo esprimere la mia più completa e immutabile indignazione/disgusto nei confronti di giudici, magistrati e p.m. tutti. Come al solito gli infami che proteggono e fomentano il sistema giuridico hanno pensato bene di togliere la libertà a persone scomode in vista del vertice G8 che si terrà a breve a L’Aquila.
Le infondate motivazioni dell’arresto mio e d’altri 2 compagni che stavano con me quel giorno sono sconcertanti – neanche troppo se si pensa ai castelli che costruiscono e a cui s’aggrappano per reprimere chi dissente! – evasione e favoreggiamento all’evasione! Che, vorrei capire, come si può chiamare evasione il sostare un istante nella metropoli milanese a mezz’ora dalla fine di una udienza autorizzata!? Vabbé, non voglio soffermarmi su questo, ci tengo invece a mettere in luce le giustificazioni di convalida dell’arresto – verbalizzate dalla stessa giudice – volute non tanto per il reato contestatoci ma per le nostre idee e quindi per la cosiddetta “pericolosità sociale”!
Non mi stupisco più ormai ma vedo bene che si è alle prese con un sistema che ha introdotto – già da un po’ – il reato di libero pensiero (il così detto psico reato di Orwell) e che neanche ci tiene più a mascherarlo. D’altronde questo è quello che ci si deve aspettare quando si è sottoposti ad un regime totalitario/democratico. Reato di clandestinità (cioè un sfottuto pezzo di carta vale più di una vita umana), militarizzazione e ronde fasciste nelle città, controllo elettronico smisurato, repressione e annientamento preventivo di idee e pratiche di ogni forma di dissenso.
Ormai viviamo in un mondo avvolto dal filo spinato e come già detto più volte fra un po’ anche il solo poter pensare di ribellarsi diverrà e sarà impossibile. Insomma, queste misure di repressione preventiva le sente pesantemente sulla propria pelle quotidianamente anche e soprattutto chi si mette in gioco continuamente per contrastare il terrorismo statale. Non per nulla in questi giorni, in varie città d’Italia ci sono state persone perquisite, arrestate e indagate per associazione sovversiva e banda armata in modo da soffocare piccoli focolai che potessero dilagare. Così, mentre i bastardi in divisa (o peggio merda quelli in borghese) delle varie città fanno il loro infame lavoro contattandosi e organizzando le solite, sudice manovre repressive, scatta una perquisizione alla ricerca di armi ed esplosivo, anche a casa mia e di 2 compagni – miei coinquilini – che ci vede indagati per il famoso e immancabile 270-bis.
Il clima è questo e tutt* lo sappiamo… poche parole, tanto odio, rabbia e disgusto. Non ho niente da aggiungere al riguardo, penso di essermi soffermata anche troppo ad analizzare lo sporco gioco di chi continuamente ci opprime.
Tutto il mio supporto e solidarietà va alle persone tartassate, represse negli ultimi giorni e a chi non si arrende di fronte a tutto questo. Con un po’ di rammarico saluto con forte abbraccio Strego e Tony, compagni arrestati, ora con obbligo di dimora, per favoreggiamento alla mia “spettacolare evasione”… ragazzi la prossima volta come meta scegliamo il Messico e non l’aula del tribunale di una metropoli!

Un abbraccio
sempre libera

Maddalena Calore

http://www.autprol.org/