12/06/2009: Lettera dal carcere di Macomer (Nu)


Tanti saluti ed un grande abbraccio per tutti voi che ringrazio per la solidarietà e per le due cartoline (sulla resistenza palestinese), noi siamo con la liberazione della Palestina fino alla morte, e grazie anche per l’opuscolo n. 34. La situazione in questo lager non è cambiata in niente. La porta rimane ancora chiusa 24 ore su 24 con la temperatura di 40° gradi e molti compagni hanno difficoltà di respirazione, ne soffrono, hanno la bronchite e la claustrofobia ecc. Alcuni di noi sono andati dal dottore a chiedergli l’autorizzazione per l’apertura della porta (blindata). Il dottore ha risposto loro: aprite la finestra e respirate!
Il governo fascista in Italia sta trattando i prigionieri islamici come topi di laboratorio. Come è già avvenuto il 20 gennaio 2008 a Benevento, dove il governo è stato svergognato per il mal trattamento riservato ai prigionieri islamici, adesso avviene a Macomer e speriamo che cada presto in vergogna.
La vera novità in questo lager è che hanno saldato un braccio di ferro vicino alla porta blindata per aprirla di 10 cm e tenerla fissa così durante il giorno nel periodo dal 15 giugno al 30 agosto. Però, se qualcuno parla con il suo compagno vicino, la porta gli viene chiusa completamente. Questa è la vera discriminazione contro i prigionieri islamici applicata nella piccola Guantanamo a Macomer. Una condizione che in Italia non esiste in nessun carcere. Per gli altri diritti non abbiamo ricevuto niente.

N.B.
La settimana scorsa il direttore ha visitato un sito sull’internet che racconta la nostra storia in questo lager. Subito ha chiamato il nostro compagno e gli ha detto di non scrivere più, che lui avrebbe portato in sezione un frigo. Fino ad ora però non ha portato niente e ha dimenticato le cose importanti che mancano in questo lager.

Amine Bouhrama, 1° giugno 2009

http://www.autprol.org/