07/06/2009: MISERICORDIA: SOLO AMBULATORI E AMBULANZE? a proposito dei lager italiani e di chi ne è complice


Domenica 31 maggio, ci siamo recati in sei alla Festa della Misericordia del Galluzzo, per informare i presenti sul coinvolgimento di questa associazione nella gestione degli ex CPT. Avevamo con noi volantini, megafono e striscione. Purtroppo non siamo riusciti a dire molto, poiché alcune decine di volontari energumeni ci hanno quasi subito aggrediti e allontanati.
Oggi torniamo a prenderci la parola che ci è stata tolta, per ribadire che i lager non sono un ricordo del passato e che chi li gestisce ne è responsabile.
Da più di dieci anni a questa parte, infatti, in Italia e nel resto d'Europa migliaia di immigrati vengono imprigionati in veri e propri Campi di Concentramento. Fuori dalla girandola delle sigle, che di volta in volta li chiama Centri di Identificazione, di Permanenza o addirittura di Accoglienza, i CPT/CIE sono delle strutture in cui gli immigrati senza
documenti vengono segregati per la sola "colpa" di non avere in tasca il permesso di soggiorno.
Di recente l'ultimo pacchetto-sicurezza di Maroni ha portato la detenzione massima nei centri a sei mesi (e presto diventeranno diciotto, come vuole l'Unione Europea).
Mesi passati al di là del filo spinato, nutriti con cibo scadente e drogato, sedati con i tranquillanti, puniti al minimo cenno di rivolta e insubordinazione. In attesa di un'espulsione che riporterà tante e tanti nell'inferno delle guerre e della fame.
Da alcuni anni a questa parte, sono stati stretti diversi patti tra Italia e Libia per il controllo dell'immigrazione. I vari governi italiani hanno finanziato la costruzione di diversi centri di reclusione dall'altra parte del mediterraneo: come si viva (e si muoia) in questi posti è facile da immaginare. Quando vengono espulsi, molti immigrati africani passano dalle mani della polizia italiana a quelle della polizia libica. Spesso, chi ha i soldi per corrompere i gendarmi di Gheddafi riesce a salvarsi; chi non li ha viene lasciato a morire nel deserto.
C'è da stupirsi che gli immigrati prigionieri si rivoltino?
In questi lager ogni giorno decine di individui protestano, si organizzano, lottano per la libertà (dal rifiuto del cibo all'ingestione di ferro e lamette, dalle fughe di massa alla sommossa e al fuoco, come a Lampedusa lo scorso gennaio). Nei mesi scorsi, a Bari, tre detenuti sono arrivati a cucirsi la bocca, mentre nei CPT di mezza Italia i reclusi entravano in sciopero della fame e salivano sui tetti.
Chi gestisce i CPT risponde alla rabbia dei reclusi con gli psicofarmaci, l'isolamento, i trasferimenti e le botte della polizia.
Così il 9 maggio scorso, nel CPT bolognese gestito dalla Misericordia, una detenuta magrebina è stata pestata fino a svenire, mentre il 19 marzo un algerino, Salah Souidani è morto a Ponte Galeria (Roma) perchè la polizia gli ha rifiutato le cure ma non le botte...
La Misericordia, certo, non è sola nella gestione di questi inferni (Croce Rossa, Legacoop e altri le fanno buona compagnia). Tuttavia, è nei suoi CPT, quelli di Modena e Bologna, che vengono rinchiusi gli immigrati rastrellati in Toscana. Tra l'altro, per colmare questa lacuna, a luglio inizieranno i lavori per la costruzione di un CIE nel comune di Campi Bisenzio.
La Misericordia è un'associazione nazionale, e l'autonomia di ogni singola sede non basta a sgravarla da responsabilità comunque pesanti. Certo, i singoli volontari hanno ben poca voce in capitolo sulle scelte dell'organizzazione; evidente ai misericordiosi ha dato fastidio che qualcuno gliele ricordasse, ma chiudere gli occhi di fronte a queste è deliberata indifferenza e complicità.
Quanto al pubblico presente, non aveva orecchie per ascoltare, ma solo la bocca da riempire.
Intendevamo rivolgerci anche ai volontari, convinti come siamo che ognuno di noi può opporsi a partire dalla propria condizione, secondo le proprie capacità e sensibilità. Facilissimo è però dimenticarlo, sotto i colpi di una propaganda mediatica che ci vuole sempre più disumani e insensibili; e che soprattutto ci fa pensare che "tanto a noi non toccherà".
E' falso. In una società che non ha più niente da offrire e che ha fatto dell'odio dei poveri ai più poveri la sua ultima carta, nessuno è al sicuro. Quando i pescecani dello Stato avranno mangiato l'ultimo pesce piccolo, chi è certo di non poter essere il prossimo?
E allora chi protesterà per voialtri, signori "italiani", se avete aperto la bocca solo per ingozzarvi?

LA MISERICORDIA GESTISCE I LAGER
FUOCO AI CPT

laboratorio contro la repressione

(volantino distribuito al Galluzzo, in quel di Firenze)
http://digilander.libero.it/tempidiguerra

labcontrorep@inventati.org

http://www.autprol.org/