04/06/2009: Lettera dal carcere di Poggioreale


Carissimi compagni, ancora una volta mi ritrovo a scrivere di quanto è buffone questo governo parolaio, che pur di ottenere più voti in questa campagna elettorale, e per dare più credibilità ai propri elettori, dichiara guerra ai poveri e ai migranti, come se i problemi del nostro “bel paese democratico” derivassero dall’arrivo dei migranti.
E’ invece vero che tutti i problemi sociali, come la disoccupazione, escono dai burattinai al governo e dalle loro continue false promesse. Sono loro a scatenare motivi di conflittualità sociale, cassaintegrazioni, disoccupazione e guerre tra poveri con la complicità dei sindacati e dei padroni. Quando si presenta Berlusconi, o qualche suo portavoce, è lui a meritarsi un lancio di pomodori in faccia e non il clandestino o l’operaio sottopagato.
Come si può ancora dare credibilità ad un governo che invece di trovare soluzioni per fronteggiare la crisi e la disoccupazione, pensa di costruire carceri galleggianti o di spendere centinaia di milioni di euro per ristrutturare vecchi carceri e risolvere così il problema del sovraffollamento carcerario. E i soldi per costruire le carceri galleggianti saranno quelli versati da chi paga le tasse, le stesse che finanziano le ronde e le forze dell’ordine. Berlusconi e soci non vogliono migliorare questo paese ma, anzi vogliono renderlo uno stato di polizia.
Telegiornali e giornali scrivono che in Italia, a dispetto di stati come Francia e Spagna, gli operai sono sottopagati e le buste paga sono sempre più povere. Il perché di questo va domandato ai sindacati che curano gli interessi dei padroni e del governo.
Personalmente mi associo a quei lavoratori del Cobas, ai disoccupati in lotta per non perdere il posto di lavoro e a tutti gli operai sul piede di guerra. Picchiate tutti questi sindacalisti ma non fate lo sbaglio di schierarvi con un partito politico, visto che la realtà politica è solo una facciata che nasconde merda galleggiante e portatrice di disuguaglianza.

Un mio saluto comunista e anarchico, Rossetti Busa Mauro

Napoli, 30 maggio 2009

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