27/05/2009: Torino: Alessandro e Domenico liberi subuito!


Ieri mattina, martedì 19 maggio, verso le 10.00 a Torino, le forze dell’ordine hanno fermato un compagno dell’Ass. Parenti e Amici degli arrestati il 12/02/07.
Le notizie che si hanno tutt’ora sono poche e non chiare. Sembra che il compagno sia stato fermato nei pressi della sua abitazione, fuori Torino e distante dal corteo anti G8 organizzato dagli studenti, portato in questura e li trattenuto fino al tardo pomeriggio, in seguito è stato trasferito presso il carcere Le Vallette di Torino. L’udienza di convalida dell’arresto è fissata a giovedì mattina.
Denunciamo la gravità della totale assenza di informazioni, sulle modalità di arresto, sulle sue condizioni e sulle fumose accuse di porto di materiale esplosivo. Questa mattina, infatti, l’avvocato non ha ancora potuto avere notizie più precise.
Anche se le informazioni sono ancora nebulose, sembra chiaro il contesto in cui è avvenuto il blitz.
Sono di questi giorni i soliti articoli infamanti e menzogneri degli organi di stampa, come quello apparso proprio ieri su “Il Giornale” di Milano che rivanga il pericolo delle frange marxiste-leniniste o anarco-insurrezionaliste, il cosiddetto “blocco nero”, dietro alle mobilitazioni anticapitaliste e dentro al conflitto sociale e della “pericolosità” in questo clima “caldo” di alcuni compagni operai arrestati nell’operazione Tramonto, come Vincenzo Sisi.
Oppure le recenti dichiarazioni del ministro degli interni a ridosso della contestazione di Rinaldini e della forte contestazione anti G8 dell’università a Torino, che dichiara di sapere chi sono i soliti noti “facinorosi e infiltrati alle manifestazioni”, i “violenti” che ancora ci sono e vanno isolati. Vecchia storia, già vista altre volte in questi ultimi anni, quando lo Stato in crisi utilizza lo spauracchio del “terrorismo”, monitorato dai suoi apparati antieversione, per creare tensione, confusione e contenere le proteste.
Questo grave episodio si colloca inoltre a pochi giorni dalla sentenza di primo grado del processo in corso a Milano ai 17 compagni arrestati nel febbraio 2007, per creare terra bruciata e depotenziare la forte mobilitazione di solidarietà che si è sviluppata attorno a questi compagni nonostante l’accusa di “associazione sovversiva con finalità di terrorismo”.
Seguiranno in questi giorni maggiori informazioni, esprimiamo la nostra concreta solidarietà al compagno arrestato e a tutti gli studenti fermati in questi giorni di mobilitazione a Torino.

Terrorista è lo stato!
Domenico libero!
Libertà per tutti i compagni/e!


20 MAGGIO 2009
Associazione Solidarietà Parenti e Amici degli Arrestati il 12/02/07
parentieamici@libero.it

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APPELLO PER UN PRESIDIO DI SOLIDARIETÀ!
Durante il corteo anti G8 di Torino organizzato dagli studenti martedì 19 maggio, sono stati fermati due compagni: Domenico, con l’accusa di detenzione e fabbricazione e porto di materiale esplodente ed infiammabile e Alessandro, per violenza, resistenza a pubblico ufficiale e porto di oggetti atti a offendere.
Dopo l’interrogatorio di garanzia, il giudice ha convalidato gli arresti per entrambi.
Come “Ass. Solidarietà Parenti e Amici degli arrestati il 12/02/07” vogliamo esprimere con immensa forza ed affetto la nostra massima solidarietà a Domenico e Alessandro.
I fermi, le cariche e gli arresti durante la mobilitazione di Torino, sono l’ennesimo esempio di come la repressione continui a colpire violentemente chiunque alzi la testa per organizzarsi e lottare contro questa società fatta di miseria, sfruttamento e guerra.
Conosciamo bene la macchina repressiva e tutti i suoi apparati, compreso quello mediatico, funzionale a produrre, attraverso scoop infamanti come nel contesto di Torino, un clima di terrore e di smarrimento nelle masse.
Lo scopo è quello di creare terra bruciata intorno a chi si pone in prima fila per lottare.
La giusta risposta da dare è quella dell’unità e della solidarietà di classe.
Infatti, fin dal giorno degli arresti dei nostri cari, abbiamo compreso come la forza della solidarietà sia capace di spezzare non solo il meccanismo dell’isolamento ma anche di rivendicare concretamente l’internità dei compagni e della compagna alla lotta di classe.
Ed è per questo che anche Domenico, nipote di Vincenzo, compagno arrestato nell’ambito dell’operazione “Tramonto”, ha sempre portato alta la bandiera della solidarietà insieme agli altri familiari, amici e colleghi di lavoro, studenti, compagni e compagne e realtà di movimento, anche a livello internazionale.
Per questo rilanciamo a tutti e tutte l’appuntamento per questo pomeriggio al presidio di solidarietà che si terrà nei pressi del carcere di Torino.

Domenico e Alessandro liberi subito!
Libertà per tutti i compagni e tutte le compagne!
Rilanciamo e difendiamo la solidarietà di classe!
Uniti si vince!!!

Associazione Solidarietà Parenti e Amici degli Arrestati il 12/02/07

22 MAGGIO ORE 18.00 - TORINO
PRESIDIO AL CARCERE _ CAPOLINEA 3

Per scrivere ai compagni:
Domenico Sisi
Alessandro Arrigoni

Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, Via Pianezza 300, 10151, TORINO

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Teniamo alta la tensione: Alessandro e Domenico liberi subito

Nel corso della manifestazione nazionale contro il G8 University Summit a Torino, martedì 19 maggio, sono stati tratti in arresto due compagni, Alessandro e Domenico. Dai presidi sotto il carcere dove sono attualmente detenuti, agli striscioni di solidarietà apparsi in moltissimi atenei, il movimento che dal luglio scorso si batte contro i tagli all’università ne rivendica a gran voce l’immediata liberazione.
Il corteo di martedì, momento conclusivo delle giornate di mobilitazione contro questo summit di rettori e baronie varie, si colloca pienamente all’interno dei percorsi che il movimento di quest’autunno ha saputo sviluppare: dall’occupazione di spazi nelle facoltà, ai cortei selvaggi, ai blocchi nelle strade e nelle stazioni.
Giornali e media in generale hanno tentato, e cercano tuttora, di separare la “parte buona”, magari quella che cerca il dialogo con le istituzioni universitarie, e la “parte cattiva”, gli infiltrati, i “professionisti della protesta” il cui unico obiettivo è “creare disordini”. Rispediamo al mittente questa falsificazione, esprimendo la nostra più sincera e completa solidarietà ai due arrestati.
Ribadiamo ancora una volta che i veri criminali sono coloro che precarizzano il lavoro e le nostre vite, sono coloro che votano le missioni di guerra, che rinchiudono gli immigrati nei CPT, che licenziano i lavoratori “improduttivi” e tagliano con la mannaia sanità, istruzione, servizi sociali. Come già detto mille volte, i costi di questa crisi, da loro provocata, li paghiamo noi, studenti e lavoratori.
Per questi motivi siamo andati a Torino, dove i veri criminali stavano asserragliati nel castello del Valentino a discutere di sostenibilità dal punto di vista “neutrale” della scienza, dove per “neutrale” si intende finalizzata alla massimizzazione del profitto. Poco importa se ci si arriva con quattro morti sul lavoro al giorno.
Ciò che accettano è solo l’opposizione pacifica, o pacificata. La testimonianza è l’unica forma di dissenso praticabile. Peccato che in questa struttura sociale totalmente militarizzata, dove qualsiasi comportamento minimamente “deviante” può avere come risultato denunce o arresti, le sole parole non hanno nessun peso, sono lettera morta. Da questo ragionamento derivano le occupazioni, i cortei selvaggi, i blocchi. Siamo consapevoli che già nei prossimi mesi vedremo gli effetti dei tagli che si abbatteranno a raffica sugli atenei e i frutti delle misure che rendono ancora più precario il lavoro. E i baroni riuniti a Torino, paladini di flessibilità e libero mercato, tutto questo lo sanno molto bene, salvo poi tenersi ben stretti i loro privilegi, e la loro fetta di torta.
Alessandro e Domenico sono e saranno parte delle mobilitazioni che si oppongono e si opporranno alla mercificazione dell’università e della società in generale, per questo ne chiediamo la liberazione.

Alessandro e Domenico liberi subito

Assemblea Studenti Scienze Politiche
www.spomilano.noblogs.org
scienzepolitichemilano@inventati.org

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Difendiamo i compagni prigionieri!

La repressione è il rimedio più facile per nascondere la crisi.
La mattina del 19 maggio a Torino sono stati arrestati due compagni: Domenico – sequestrato con l’accusa di detenzione, fabbricazione e porto di materiale esplodente e infiammabile – e Alessandro – resistenza e violenza a pubblico ufficiale e porto di oggetti atti ad offendere. Tutt’ora i compagni sono in carcere.
Ma, l’urgenza della borghesia a non accettare più nessuna opposizione ai suoi diktat, ha portato ad altri due arresti a
Torino, sabato 23, dopo la protesta contro un presidio di fascisti de “La Destra”. Si tratta di Fabio e Marco, redattori d Radio Black-out, arrestati perché antifascisti e liberati oggi 26 maggio con obbligo di firma.
Esprimiamo loro la nostra totale solidarietà! Crediamo che questi arresti rientrino in pieno nel clima di terrore creato dalla classe dominante per cercare di arginare la rabbia del proletariato, esasperato dalla morsa dello sfruttamento a cui lo costringe il capitalismo.
Le notizie dei mass-media, allarmistiche e infamanti, cercano di fare terra bruciata attorno a chiunque alzi la testa e si ponga in prima fila nelle lotte, ma così facendo sbattono dietro il banco degli imputati l’intera classe lavoratrice. È stata infatti definita terrorista la dura contestazione degli operai Fiat a Rinaldini, pappone della Fiom e servo della Fiat; vengono definiti terroristi i compagni arrestati nell’operazione Tramonto (12.2.2007) e in tutte le inchieste che la servile magistratura rivolge da anni, in maniera persecutoria, ai compagni e alle compagne in tutto il paese, sequestrando nelle carceri centinaia di prigionieri politici.
Prima dell’arresto di Domenico, nipote di Vincenzo Sisi, prigioniero dal 12.2.2007, sono comparsi alcuni articoli di propaganda fascista su “Il giornale”, dove si cerca quel “legame oscuro” tra le lotte di operai, studenti e chi pone la questione dell’organizzazione rivoluzionaria, al fine di creare divisioni e dissociazione. Sono lo sfruttamento, il
capitalismo, la crisi le vere cause che spingono inevitabilmente alla ribellione, alla rivolta violenta per un sistema economico senza padroni e sfruttati.
Denunciamo questi ennesimi arresti usati come avvertimento in vista del G8 de L’Aquila, per cercare di frenare la lotta rivoluzionaria e antifascista, per irrigidire il clima in vista della sentenza di giugno contro i compagni del 12.2.07. E ancor più come minaccia contro i lavoratori che, lottando con determinazione, non accettano più di farsi vendere dai sindacati confederali e dai partiti di sinistra: sindacati e partiti che hanno perso legittimità, colpevoli di difendere leggi e contratti su misura dei grassi padroni, di infangare i delegati più combattivi favorendo licenziamento e arresto, di frammentare la solidarietà tra lavoratori e studenti, come nella protesta anti-Gelmini.
È infatti attraverso la solidarietà di classe tra sfruttati che è possibile spezzare il meccanismo dell’isolamento e
rivendicare l’appartenenza dei compagni alla lotta di classe contro il capitalismo.
La solidarietà è la nostra arma! Usiamola!
Rilanciamo la solidarietà e l’unità, quel filo rosso tra i compagni dentro e le lotte fuori.

LIBERTÀ PER ALESSANDRO!
LIBERTÀ PER DOMENICO!

LIBERTÀ PER I
RIVOLUZIONARI DI TUTTO IL MONDO!
I compagni e le compagne del c. doc. “Filorosso” di Foggia
26-05-09

http://www.autprol.org/