18/05/2009: Firenze: Contro la repressione, non un passo indietro: Autorganizziamo la difesa!


CONTRO LA REPRESSIONE
Nelle cariche, nei pestaggi e nelle furiose cacce all'uomo di lunedì contro gli studenti medi, tutta la violenza dello Stato è venuta a galla, mostrandosi chiaramente a tutta la città.
In un momento in cui a livello nazionale assistiamo ad una sempre più pericolosa deriva autoritaria e neofascista; in un momento in cui i padroni della terra si vogliono preparare un terreno tranquillo per il prossimo G8 a L'Aquila, a Firenze la repressione si è abbattuta con tutta la sua infame forza contro quegli studenti che da ottobre sono tornati ad autorganizzarsi, portando avanti all'interno delle scuole e delle università, e all'esterno di partiti e sindacati, le proprie lotte: quella che viene attaccata è un intera esperienza collettiva nata dalle occupazioni di ottobre, che non ha visto nella fine dell'autunno la fine della necessità di lottare e di autogestire i propri spazi.
E' in questo senso che la violenza poliziesca non si è abbattuta contro studenti “innocui”, ma al contrario contro degli studenti che, per le stesse persone che assoldano, stipendiano e aizzano i propri cani da guardi in divisa, rappresentano un pericolo reale dal momento in cui rifiutano il proprio ruolo di automi obbedienti tra dei banchi sempre più stretti e con determinazione decidono di riprendersi ciò che gli spetta senza chiedere permessi o autorizzazioni e senza piegarsi al nuovo dogma laico di legalità che serve a difendere ingiustizie e sopraffazioni.
Non è lunedì che gli studenti hanno scoperto la repressione: la vivono tutti i giorni quando vanno a scuola, tra telecamere, autoritarismo sistematico e 5 in condotta, ed hanno imparato a conoscerla nelle decine di denunce che si sono susseguite negli ultimi mesi di lotta, nel divieto a riunirsi nelle proprie scuole, nelle “visite” forzate in questura e nei risvegli con la polizia dietro la porta di casa alle 7 del mattino.
Allo stesso modo non c'è bisogno di parlare della situazione degli studenti per guardare al di là della maschera che con tanta cura questo stato si è modellata sul proprio volto: la violenza di lunedì è la stessa che da sempre colpisce chinque porti avanti in modo radicale le proprie lotte; la stessa con la quale ogni giorno i fratelli immigrati devono fare i conti, perchè colpevoli di non avere un pezzo di carta e condannati all'interno dei nuovi lager democratici chiamati CPT/CIE.

NON UN PASSO INDIETRO
Se oggi siamo in piazza è per affermare questo. E' per ribadire che nonostante le manganellate, le denunce e le cacce all'uomo gli studenti non si sono arresi. E' perchè come studenti siamo convinti che la risposta alla repressione debba andare al di là della naturale indignazione e non possa essere altro che il sempre maggiore rilancio della lotta stessa che la repressione vuole andare a soffocare. Non possiamo permetterci di cedere un solo metro, nelle pratiche come nei contenuti, perchè è esattamente questo che con le manganellate e le denunce vorrebbero ottenere. Dall'altra parte, ogni distinzione tra “buoni” e “cattivi” fa altrettanto il loro gioco.

AUTORGANIZZARE LA DIFESA
Con le cariche di lunedì, agli studenti è stato negato l'ennesimo spazio di agibilità politica, ovvero di quello di scendere nelle strade e manifestare. E' proprio di questo spazio fondamentale che gli studenti oggi si vogliono riappropriare, scendendo di nuovo in piazza e facendolo in modo auto-difeso. Ancora una volta l'autorganizzazione si presenta come l'unica possibile risposta al pesante attacco subito lunedì, nell'inutilità totale di affidarsi a quella “bontà” che le stesse persone mandanti e/o esecutori delle violenze di lunedì hanno già abbondantemente dimostrato di non solo di non possedere, ma di esserne anzi l'antitesi per eccellenza.

16 Maggio 2009, Firenze
gli studenti e le studentesse della Rete dei Collettivi

retefirenze@hotmail.it

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