12/04/2009: Lettera dal carcere di Alessandria


Carissimi compagni,
(…) qui per noi continua la vita di sempre, non cambia nulla. Non si fa né un passo avanti, né uno indietro; c’è calma piatta. Noi continuiamo la nostra vita e con piccole lotte cerchiamo di ottenere qualche miglioramento.
La situazione dopo il presidio qui è un po’ tempestosa.
A causa dei tagli alle spese carcerarie (da quello che ci dice la direzione) qui ci hanno tolto il carrello del vitto la domenica sera e annullato un po’ di posti di lavoro, di cui uno nella nostra sezione.
Stiamo vedendo come contrastare questo ennesimo peggioramento delle nostre condizioni. Bisogna combattere anche per poter avere dei colloqui con qualcuno della direzione sulla situazione che si vive in questa sezione.
Gira la voce che vogliono applicare l’art. 52, del regolamento penitenziario, quello che regola il lavoro e le attività sportive. E’ un regolamento che vale per una parte dei prigionieri comuni, ma noi della sezione EIV ne siamo totalmente tagliati fuori. Inoltre, a noi, come ai comuni, che si ribellano a questa direzione, al primo segnale di insubordinazione, chiudono tutti gli spazi per mesi interi.
La poca vivibilità che abbiamo, l’abbiamo conquistata piano piano con le lotte, ma questo non significa che qui si stia bene, anzi, siamo ben lontani da quello che ci spetterebbe. Non ci viene applicato il 41 ma le condizioni di vita qui, come vi abbiamo già scritto altre volte, sono quelle.
Il 22 marzo vado in Sicilia per processo. Non so quanto starò via, da lì vi farò avere mie notizie.
Saluti a tutti i compagni e le compagne, con affetto Antonino (seguono i saluti di altri compagni)

Antonino
Alessandria, 8 marzo 2009

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