16/02/2009: Viva il contagio e lo sciopero generale venuto dai tropici! Editoriale dei bollettini di fabbrica "L´Etincelle" pubblicati dalla Frazione di Lutte Ouvrière


Alla fine della quarta settimana di sciopero generale in Guadalupa, Sarkozy non è più il solo a «temere una propagazione degli avvenimenti che agitano le Antille» nella metropoli. Queste parole sono della socialista Martine
Aubry ne "Le Parisien" del 13 febbraio. Decisamente, i lavoratori non hanno da aspettarsi molti incoraggiamenti da parte di questo Partito Socialista, che ha altrettanta paura del contagio sociale quanta ne hanno i padroni e il
governo! Non se ne dispiacciano Sarkozy e madame Aubry, ma la determinazione dei lavoratori della Guadalupa è intatta. Molte migliaia di loro hanno manifestato martedì e sabato scorsi. Quando si sa che l´isola conta circa 450.000 abitanti, ciò dà un´idea della profondità del movimento. Qui, sarebbero circa 6 milioni di persone in piazza. Alle finestre delle case, sui retrovisori delle auto, drappi rossi sono spuntati in segno di sostegno. E in Martinica si prevede che si ritroveranno numerosi in piazza questo lunedì.
La rivendicazione di un aumento di 200 euro netti dei salari, delle pensioni e dei minimi sociali costituisce il nodo del braccio di ferro cominciato dai lavoratori e dalla popolazione delle Antille contro il governo e il padronato. Il ministro dell´Oltremare Yves Jégo, aveva lasciato intendere che il governo avrebbe pagato per mezzo di un esonero dai contributi sociali del padronato. Ma Fillon e Sarkozy hanno rapidamente fatto voltafaccia. Troppo grande è il rischio che questa decisione appaia come una vittoria che apre la via a scioperi salariali ovunque nel paese.
«Bisogna fare tutto il possibile perché questo non succeda» afferma Martine Aubry. Guarda un po´! Perché? Chi oggi in Francia non ha bisogno di 200 euro supplementari per sbarcare il lunario? Tra l´85 % della popolazione che guadagna meno del salario medio, cioè 1.700 euro, non molti. Chi oggi in Francia non ha bisogno di vedere il suo lavoro precario o interinale trasformato in contratto a tempo indeterminato, come rivendicano gli Antillani? E, oltre a ciò, di veder proibiti i licenziamenti? Certamente, non molti di più. Ricordiamo che è in corso l´eliminazione di 160.000 posti di lavoro nella funzione pubblica, il primo datore di lavoro dei precari. Quanto ai privati, l´esempio della vendita per corrispondenza è interessante. Qualche mese fa, la Camif è andata a fondo, trascinando nella disoccupazione centinaia di salariati. Oggi la Redoute pretende che la crisi l´obblighi a licenziare, mentre i profitti del 2007 raggiungevano i 900 milioni di euro e il principale azionista François Pinault ha la settima fortuna di Francia. E che dire dei 14 miliardi di profitti delle Total e degli 85 miliardi delle imprese del CAC 40 (Compagni nazionale degli agenti di cambio) annunciati per il 2008! La disoccupazione parziale ha già colpito duro. Gli interinali sono dovunque licenziati. E ci promettono che le file dei disoccupati cresceranno ancora più rapidamente i prossimi mesi.
A questi due problemi fondamentali, che sono il posto di lavoro e i salari, si è aggiunta una caterva di motivi di malcontento più specifici, sulle condizioni di lavoro o di vita. Questo cocktail sociale esplosivo ha assicurato
il successo del 29 gennaio. Ma nessuno può seriamente pensare che questo primo passo basterà a piegare i nostri avversari. E Sarkozy nel suo discorso televisivo s´è incaricato di aprire gli occhi dei più ingenui.
Eppure le direzioni sindacali confederali hanno scelto di aspettare il 19 marzo, per parlare con lui un mese intero. Certo, la situazione è lungi dall´essere incandescente ovunque, e bisogna preparare minuziosamente questa giornata. Ma abbiamo tutto da guadagnare a basarci sui settori già mobilitati, e perciò non bisogna attendere troppo a lungo. Lo sciopero dei lavoratori della Guadalupa rafforza quelli della Martinica e di Riunione. A questi ultimi, il padronato e la prefettura hanno già proposto negoziati, per paura dello sciopero generale.
Qui, il governo finge di cedere di fronte ai liceali, procrastinando la riforma Darcos dei licei di un anno. Ormai invia "mediatori" ovunque, dalle Università ai "Dipartimenti d´Oltremare", sperando di spegnere il fuoco. Allora,
confermiamo i suoi timori. Si tratta di propagare fra di noi la febbre dello sciopero della Guadalupa. Battendoci tutti insieme possiamo vincere.

Nota: La Camif e La Redoute sono grandi imprese di vendita per corrispondenza.

16 febbraio 2009
http://www.convergencesrevolutionnaires.org


http://www.autprol.org/