23/03/2009: 18 MARZO A MILANO: LA DIFFUSIONE DELLO SCIOPERO NELLA METROPOLI, ISTRUZIONI D’USO E CONTROINDICAZIONI
Oggi 18 marzo si è svolta la manifestazione indetta dalla Cgil riguardante tutti i settori della conoscenza. A Milano un elemento positivo della partecipazione degli universitari è stata la scelta, a fine corteo, di riportare i contenuti e i motivi dello sciopero alle migliaia di persone che quotidianamente viaggiano in metropolitana. Lo scopo dell’iniziativa era quello di uscire dai confini stretti che vedono lo sciopero come un evento circoscritto a un determinato luogo della metropoli e che riguarda soltanto chi vi partecipa direttamente. Muovendosi da Duomo a Loreto, da Pta Genova a Cadorna fino a Pta Garibaldi, gli studenti hanno letto vari comunicati riguardanti i tagli all’università, le limitazioni al diritto di sciopero, e la generale situazione economica di crisi che colpisce gli studenti così come i lavoratori ma nello specifico le fasce più deboli. Per ribadire la totale solidarietà ai lavoratori e soprattutto a quelli dell’Atm (i primi ad essere colpiti dal decreto-legge sullo sciopero appena emanato) lo spezzone si è diretto successivamente, dopo lo speakeraggio in stazione Garibaldi, verso il deposito Atm di via Messina.
Si è chiacchierato tranquillamente con i lavoratori, spiegando i motivi della nostra visita e raccontandoci a vicenda le nostre condizioni di soggetti colpiti dalla crisi. Di fronte ad un semplice volantinaggio ed un incontro tra lavoratori e manifestanti, l’uscita del deposito è stata bloccata da un cordone di polizia in assetto anti-sommossa. Dopo qualche chiacchiera con i lavoratori, il gruppo di studenti, accompagnati da alcuni lavoratori, si è diretto verso l’altra uscita del deposito, in via Monviso.
Non appena usciti dal deposito gli studenti sono stati circondati da celere e carabinieri già in assetto antisommossa, con la richiesta da parte della digos di identificare tutti i presenti. L’azione pressoché inspiegabile, dal momento che era chiaro a tutti che la giornata era finita con quel volantinaggio, è durata per circa un’ora e mezza.
Mentre rimanevamo fermi gli agenti gridavano ai passanti o alla gente che si affacciava dai balconi di andare via o di chiudersi in casa, e non sono mancanti i soliti insulti gratuiti. L’intento, da parte loro, era la speranza di poter ripetere ciò che oramai è diventato un copione nazionale, e di cui i fatti di Bergamo sono stati solo un recente esempio; ma che poche ore prima si era già verificato a Roma con le cariche degli studenti alla Sapienza. A speranza fallita il l’accerchiamento si è sciolto lasciando defluire gli studenti.
Ciò che abbiamo percepito di tutta questa vicenda è stata l’irritazione delle forze dell’ordine di fronte ad un’iniziativa che, ponendosi l’obbiettivo di intessere relazioni con i lavoratori, è stata portata avanti senza alcuna concertazione. Se a Roma è appena entrato in vigore un protocollo che limita le manifestazioni pubbliche, a Milano con o senza legge la libertà di manifestazione viene di fatto limitata.
In tempi di crisi un unico elemento costituisce il punto di forza delle lotte che ci aspettano: ovvero l’unione di tutti quei soggetti su cui quotidianamente la classe dirigente scarica i costi di questa crisi. Tra le preoccupazioni dei nostri governanti, vi è la possibilità che l’antagonismo sociale espresso da ampie porzioni delle classi subalterne, costituisca il reale tallone d’Achille del sistema capitalista.
Assemblea studenti scienze politiche
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