19/03/2009: Lettera dal carcere di S. Maria Capua Vetere (Caserta)
Salve, sono la compagna Ivonne che vi scrive prima di tutto per ringraziarvi, perché mi aggiornate sempre, anche nei periodi che io per x o per y ragioni non mi faccio sentire.
Cosa dirvi. Continuo nella lotta contro il carcere. Da qui, anche se sono la sola a combattere con queste guardie … Beh!!!
La tortura per la mancanza d’aria è arrivata ai limiti. Siamo in 10 per stanza, con un solo bagno a disposizione. E’ davvero opprimente e inumano. Mamma!!!
Adesso si sono messi in testa che le ragazze di colore non possono farsi le treccine sulla testa e non gli vendono nessun prodotto per i loro capelli. L’ignoranza è arrivata al limite. Si sa che che le treccine per le persone di colore sono cultura; che loro sin da piccole usano queste pettinature per stare in ordine. Vi giuro, non ho parole!!! In altri istituti le donne di colore si pettinano come vogliono, perché qui no? Ho fatto delle istanze per acquistare dei prodotti che usano loro per le treccine, ma la direzione non ne vuole sapere. E siamo nel 2009 dove la gente dovrebbe conoscere usi e costumi di ogni razza a causa della cosiddetta globalizzazione!!!
Se questa gente a stento parla le propria lingua (l’italiano), cosa si può chiedere? O l’alfabetizzazione del personale con conseguente culturizzazione o la destituzione di tutti questi asini. Scusatemi.
Voglio mandare un saluto di solidarietà ad Antonella Lai, a Ivano e Paolo.
Forza che il popolo unito mai sarà vinto e presto arriverete alla vittoria.
Un abbraccio
Ivonne
25 febbraio 2009
http://www.autprol.org/