19/03/2009: Torino: Il gip conferma l'arresto. Il movimento grida: Luca Libero!


E' arrivata in mattinata la notizia che non volevamo sentire. Il gip ha confermato per Luca la detenzione cautelare per i fatti di lunedì 9 marzo. Da 5 giorni Luca è rinchiuso nelle celle della sezione "nuovi giunti" del carcere Cotugno e Lorusso, in condizioni infami di igiene e sovraffollamento e - conferma l'avvocato - pesantemente ammaccato per il trattamento offertogli dalle "forze dell'ordine". Il medico del carcere non ha tra l'altro ancora disposto una visita medica.
Compagni e compagne del movimento antifascista non si aspettavano né favori né sconti né tantomeno un'impossibile imparzialità da parte di un potere, quello della Magistratura, da sempre schierato a difesa di un sistema che non ha più uno straccio di legittimità, dentro un quadro culturale nazionale in cui l'unico oggetto di contrapposizione tra una Destra egemone e una Sinistra inesistente si gioca tutto sul chi punisce di più, con un ex-sbirro a impersonare l'opposizione (quale?).
Le condizioni di detenzione di Luca sono solo lo specchio di un'infamia più generalizzata in cui sono costretti a vivere migliaia di proletari, con il carcere sempre più usato come arma contro i poveri. Dispositivo che incarna la destinazione sociale finale per i più precari, insicuri e sprovvisti di reti sociali di protezione.
Solo pochi giorni fa un servizio del Tg3 regionale raccontava che il sovraffollamento odierno delle Vallette è già superiore a quello registrato subito prima dell'indulto di 2 anni fa.
Una popolazione destinata ad aumentare, specie in tempi di crisi...
Questo hanno detto e riordato ieri le quasi 200 persone che hanno partecipato al presidio in solidarietà con Luca al di fuori del carcere. C'era il movimento antifascista e antirazzista, i sindacati di base e il mondo dell'autorganizzazione, gli studenti antifascisti e, numerosissima e partecipe, la palestra popolare Antifa Boxe di cui Luca è uno degli allenatori.
Tutti a gridare "Luca libero!", tutti a esprimere ostilità e inimicizia per l'istituzione carceraria.

Luca Libero! Liberi di essere antifascisti! Liber* tutt*!

13.03.2009
da www.infoaut.org

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Torino, la polizia carica selvaggiamente l'Onda antifascista. Un arresto: Luca libero!

Dopo Milano, Padova e Cagliari, tocca a Torino. La polizia entra nelle strutture universitarie per difendere un ceto politico di neofascisti in cerca di legittimazione e procacciamento di voto per garantirsi nuove poltrone nel Senato studentesco da cui gestire fondi e lobbying sui soldi pubblici. Quest'oggi i fascisti del Fuan si sono ripresentati nei locali dell'università di Torino, improvvisando un banchetto nell'atrio di Palazzo Nuovo per le imminenti elezioni universitarie.
In città come all'università, negli anni, non è mai stato concesso alcuno spazio e agibilità politica all'estrema destra, quindi la presenza di questi personaggi non ha potuto che essere avverta dagli studenti e dalle studentesse dell'Onda come un'inaccetabile provocazione. Fin dalle prime ore della mattinata si è formato un presidio spontaneo antifascista, di fronte al quale si è interposta la celere.
Non diversamente dal passato anche quest'oggi la questura ha militarizzato l'ateneo. Il presidio antifascista, provvisto dello striscione "fuori i fascisti dall'università", ha scandito cori e slogan, denunciato la natura fascista del Fuan, ritenendo tra l'altro inaccettabile non solo la presenza dei fascisti ma anche quella della polizia, come sempre a protezione dell'estrema destra. Di fronte alla persistenza degli studenti antifascisti, presenti in gran numero (almeno 400), che hanno lanciato uova in direzione dei fascisti e acceso fumogeni colorati, la polizia ha pesantemente caricato, selvaggiamente, dando luogo a una caccia all'uomo estesasi lungo tutto l'atrio e oltre. La celere si è accanita su ogni studente o studentessa capitato a tiro, facendo diversi feriti. Durante le cariche le forze dell'ordine hanno eseguito 5 fermi, portando gli studenti in questura e facendo tramutare un fermo in arresto.
Dopodichè l'Onda antifascista è uscita da Palazzo Nuovo, dirigendosi in corteo spontaneo verso il rettorato dell'università, il quale è stato poi occupato. Si è tenuta una conferenza stampa nei locali occupati, durante la quale si è denunciata la violenza delle cariche della polizia e l'inaccettabilità della presenza di forze neofasciste all'università, richiedendo l'immediata liberazione degli studenti fermati ed esigendo una presa di posizione del rettore Ezio Pelizzetti. Gli studenti sono ancora in occupazione e la manterranno finchè il rettore non si presenterà. Tanti gli attestati di solidarietà dai soggetti sociali del panorama di movimento nazionale e cittadino.
Quelle di oggi non sono che scene già viste: a Torino, come in altri atenei (e la tendenza sembra aumentare in progressione) esiste una irriducibilità politica antifascista che intorno a poche ma essenziali parole d'ordine difende spazi di tolleranza e vivibilità altra cui tanti pezzi di società sembrano ormai aver rinuciato.
Solo poche settimane fa 3 studenti di questo ateneo sono stati condannati a 1 anno di detenzione (1 di loro senza il beneficio di condizionale - dispositivo pure utilizzatogli contro retroattivamente) per le stesse ragioni che oggi hanno portato centinaia di studenti a frapporsi alla presenza intollerabile delle forze dell'ordine, le stesse che un mese fa militarizzarono tutta via Po per proteggere lo svolgimento separato di un'inaugurazione d'anno accademico che non s'aveva da fare.
Rettore e autorità accademiche non si rassegnano, continuano con la loro governance di miseria, dando un colpo al cerchio ed uno alla botte, rifutandosi di assumere un'indicazione precisa che giunge dalla parte più consistente e attiva della popolazione studentesca: "Fuori i fascisti dall'università!" No alla militarizzazione degli spazi!"
Gli eventi di oggi sono solo un'avvisaglia perché hanno annunciato la loro intenzione a candidarsi con una lista paravento anche i neo-nazisti locali di Casa Pound Torino sotto il nome bucolico di "Arcadia". Staremo a vedere...

Aggiornamento: L'occupazione del rettorato è proseguita per tutto il pomeriggio, centinaia di persone hanno affollato la balconata della sede accademica. Tanti i soggetti sociali del tessuto metropolitano sono venuti a dar solidarietà attiva, ciò è soprattutto arrivato da tutti coloro con i quali l'Onda ha condiviso la battaglia di quest'autunno e si prepara ad affrontarne altre. L'occupazione era finalizzata in primis nella richiesta di presa di posizione dell'università, contro la militarizzazione, le cariche, gli arresti. Si è dunque atteso il sempre introvabile rettore Pelizzetti, presentatosi poi nel primo pomeriggio anche di fronte alla pressione esercitata dagli studenti. La saccenza espressa dalle prime parole del rettore e la volontà di non confrontarsi con l'Onda ha fatto traboccare un vaso già colmo: in centinaia si è occupato il salone del Senato Accademico, previsto da li a poco, costringendo rettore e presidi ad ascoltare le prese di posizioni richieste dagli studenti.

Nel frattempo gli studenti portati in questura sono stati liberati, solo Luca è stato condotto agli arresti, compagno verso il quale l'Onda ha espresso tutta la sua solidarietà, arrivata anche dai tanti studenti dell'Onda di altre città che hanno fatto sentire la loro vicinanza e annunciato azioni per la liberazione immediata di Luca così come in solidarietà e appoggio ai fatti di Palazzo Nuovo. Una ventina le denunce annunciate dalla questura per gli studenti e le studentesse antifascist*.
Dopo un pomeriggio di attesa e pressioni, il Senato Accademico si concluso con la lettura del comunicato prodotto dall'università di Torino sui fatti. Comunicato che ha confermato, non che ce ne fosse bisogno, la pochezza e la viltà delle autorità accademiche, buone a giostrarsi in giochi di parole e mai pronte a prendere chiaramente posizione di fronte ai fatti. La strategia accademica durante la mobilitazione no Gelmini ne è l'ultima conferma. Pur partendo dell'assunto del valore indiscutibile dell'antifascismo, il Senato Accademico ha liquidato la faccenda annunciando un'indagine sui fatti della mattina... il che non può che essere una presa in giro per gli studenti, che infatti hanno reagito contestando il Senato Accademico!
La giornata di quest'oggi non può che quindi essere valorizzata per quel che sul reale è stata, cioè una battaglia antifascista, nella negazione di ogni spazio e agibilità per i fascisti all'università, nella pratica di un antifascismo militante sprovvisto di scadenza, nel rilancio di una campagna antifascista che non potrà che partire dall'esigere l'immediata liberazione di Luca.

da www.infoaut.org

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