02/03/2009: Parma: resoconto della prima udienza del processo per lo sgombero del Mario Lupo
La prima udienza del processo per lo sgombero del centro sociale Mario Lupo si chiude in un mare di ‘non ricordo’. I testimoni dell’accusa non ricordano quasi niente di quel giorno, tre anni sono passati e in effetti non è facile riportare alla mente i particolari di giornate lunghe e concitate. I primi a essere dimenticati sono eventuali oggetti contundenti in mano ai vigili, ma anche le facce dei colleghi talvolta sfumano nella memoria in . Dai racconti di oggi sembra che non sia successo niente di speciale, operai del comune respinti da docce di vino e qualche ‘testo scolastico’, simpatizzanti del centro sociale che si presentano come ‘una moltitudine coalizzata’ vociante e niente più, ma soprattutto vigili presi alla sprovvista, pure facendo parte del Nucleo speciale di pronto intervento, lo stesso dei fatti di Bonsu, lo stesso di cui fanno parte i vigili che oggi si trovano agli arresti domiciliari. Un testimone d’eccezione: Elvio Ubaldi, il sindaco all’epoca dei fatti. Mostra di essere a conoscenza di poche informazioni confuse sulle attività svolte nell’area ex macello dal centro sociale Mario Lupo (‘fuochi nella notte’, ‘rumore’…), ammette di avere emanato un ordinanza per l’avvio di lavori di recupero dello stabile PRIMA di intavolare trattative con quelli che chiama ‘occupanti di fatto’. Ammette di aver emanato un ordinanza per mettere in sicurezza gli occupanti dell’area dall’instabilità dell’edifico - periziata 3 mesi dopo l’ordinanza di recupero, in teoria con lo scopo di constatare le condizioni dello stabile stesso - e non un’ordinanza di sgombero. Come Ponzio Pilato si lava le mani del resto, lui era il sindaco, a far le cose come si deve ci devono pensare gli altri.
I militanti del centro sociale Mario Lupo avevano denunciato la militarizzazione del corpo della polizia municipale già 3 anni fa, ma le conseguenze le vediamo oggi, i supercop di Terracciano tremano a causa di un negretto pieno di coraggio e di dignità e le loro sicurezze si fanno sempre più vacillanti dal momento che sembrano non godere dell’immunità che si erano immaginati. Forse di qualcosa oggi si sono ricordati, di avere sbagliato l’orifizio del vaso.
da parmantifascista.org
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