28/02/2009: Torino - Occupato ufficio del presidente di Kairos, in gara per la gestione del Cie
Non ci sono lager dal volto umano
Questa mattina un gruppo di antirazzisti ha occupato l’ufficio di Mauro Maurino, presidente del consorzio Kairòs e membro del consiglio direttivo di Connecting People.
Connecting People è in gara per l’appalto del CIE - Centro di
Identificazione e Espulsione - di corso Brunelleschi. L’ennesimo gruppo di cooperative sociali in lotta per aggiudicarsi un lucroso affare, un affare sulla pelle di uomini e donne rinchiusi nei CIE sino alla deportazione in paesi dove non possono e non vogliono più vivere.
Gli antirazzisti, che si incontrano all’interno dell’Assemblea
Antirazzista di Torino, intorno alle 11,30 di oggi, venerdì 27 febbraio, si sono dati appuntamento alla palazzina del consorzio Kairòs, in via Lulli 8. Al secondo piano sono entrati nell’ufficio di Mauro Maurino, che, senza nemmeno pronunciare una parola, si è attaccato al telefono ed ha chiamato la polizia. Mentre Maurino parlava con i poliziotti, gli antirazzisti hanno appeso dalla finestra uno striscione giallo dove campeggiava la scritta “Mauro Maurino aspirante aguzzino”. Di fronte all’ingresso della palazzina veniva aperto un altro striscione “No CIE, no espulsioni”.
Maurino, non pago di aver chiamato la polizia, ha accusato falsamente gli antirazzisti di aver spinto la segretaria, ntimandole nel contempo di non parlare con gli occupanti. Un piccolo padre e padrone che minaccia un’impiegata suggerendole la favola da raccontare: la ragazza, dopo l’intimazione del capo, è scoppiata in lacrime. Il ricatto del lavoro è forte ovunque.
Di fronte al perdurare dell’occupazione Maurino e alcuni suoi
collaboratori sono diventati loquaci, rivendicando l’intenzione di gestire in modo umanitario un lager, come già fanno le cooperative del consorzio impegnate con i detenuti delle carceri. La solita “sinistra” solfa: “meglio noi di altri”, “qualcuno lo deve fare, svolgiamo un servizio”.
Peccato che i loro servizi non siano richiesti, perché l’unica aspirazione degli “ospiti” del CIE è la libertà. Le rivolte e le evasioni che segnano la storia infame delle galere per senza documenti sono la miglior risposta a chi crede di poter guadagnare sulla pelle dei reclusi, vantandosi di farlo nel “loro” interesse.
Nel frattempo arriva la digos ed identifica gli antirazzisti che
volantinano di fronte all’ingresso. Numerosi lavoratori di Kairòs, che non vogliono trasformarsi in secondini, esprimono solidarietà e appoggio.
Dopo due ore gli occupanti lasciano l’ufficio. Ma è solo un arrivederci:
chi si candida a gestire un lager li troverà ancora sulla sua strada.
Di seguito il volantino distribuito per l’occasione:
Gestire un lager non è un’occasione
Lo scorso 29 gennaio il consorzio Connecting People, di cui il consorzio torinese Kairòs è socio fondatore, ha depositato i documenti necessari per la partecipazione al bando di gara per la gestione del CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione) di Torino per i prossimi tre anni, candidandosi a sostituire la Croce Rossa.
Connecting People in diverse altre città già dirige centri di prima
accoglienza o per richiedenti asilo: un giro d’affari di decine di milioni di euro.
Uno dei registi dell’operazione sembra essere l’insigne Mauro Maurino, membro del CdA di Connecting People, ora intento a cercare di coinvolgere Kairòs, di cui è presidente, nell’affare CIE.
Come fatto ripetutamente nei confronti della Croce Rossa vogliamo ribadire che gestire un lager non è un’opportunità ma un’infamia, che i CIE vanno chiusi e che ciò può essere fatto solo con il boicottaggio totale di queste strutture e lo sviluppo di percorsi di resistenza alternativi sul territorio, che contrastino concretamente la tentacolare macchina delle espulsioni.
La lotta contro le galere per immigrati in attesa di deportazione si
inserisce in quella più ampia contro leggi speciali come quelle del
pacchetto sicurezza. Leggi che fanno della povertà e dell’essere straniero un reato, erodendo nel contempo la libertà di parola, espressione, associazione, manifestazione.
Dalle gabbie dei centri per immigrati esce costantemente un anelito alla libertà, che a volte si trasforma in grido e altre volte riesce a diventare rivolta; invitiamo tutti, dentro e fuori le cooperative sociali, a ascoltare e raccogliere queste istanze e a continuare a mobilitarsi contro l’industria dei nuovi lager fino alla loro chiusura.
Per contattare Mauro Maurino presso il consorzio Kairòs di via Lulli 8/7
Tel. 011 2207819 – fax 011 2261342
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Contro il razzismo azione diretta!
http://www.autprol.org/