27/02/2009: Resoconto del presidio sotto il carcere di Carinola (Caserta)


Sabato 21 febbraio 25 compas hanno manifestato sotto il carcere di Carinola, dove sono rinchiuse più di 400 persone, delle quali circa la metà condannate all’ergastolo. In particolare il presidio ha avuto lo scopo di sostenere e solidarizzare con i prigionieri in lotta per l’abolizione dell’ergastolo.
La mobilitazione interna iniziata nel dicembre scorso, condotta a rotazione in tutte le carceri, questa settimana ha riguardato le carceri della Campania.
Il presidio è stato preceduto da alcuni volantinaggi nei giorni dei colloqui, dove i famigliari e gli avvocati incontrati hanno confermato l’estremo rigore punitivo esistente nella galera di Carinola. Il carcere, costruito circa 25 anni fa, si trova in aperta campagna, lo stesso piccolo paese di Carinola, è un centro agricolo situato nell’agro fra Caserta e Capua. Eppure lì, in quella campagna isolata, per rafforzare la presenza violenta dello stato, oltre e accanto al carcere è operante anche il tribunale. Sicuramente mancano servizi, salari adeguati ecc. ma queste due istituzioni violente e parassitarie, ed il personale loro necessario, sono purtroppo presenti.
Una situazione militarizzata confermata, oltre che dalla presenza di polizia e carabinieri, nella stessa costruzione fisica del carcere. I blocchi di cemento in cui si trovano le celle sono più bassi del muro di cinta, rendendo così impossibile qualsiasi contatto visivo con l’esterno. Nonostante questo e il sabotaggio delle guardie, che attorniavano la cinta, che per un paio d’ore hanno probabilmente tenuti chiuso nei passeggi i prigionieri, il contatto vocale alla fine si è riusciti a stabilirlo. Si è risuciti a comunicare con urla, fischi, musica, lettura di lettere e infine botti pirotecnici l’odio verso il carcere, il sostegno alla lotta di tutte le persone dentro, l’aspirazione alla libertà.

Milano, febbraio 2009

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