27/02/2009: Resoconto del presidio a Vigevano (Pavia) del 21 febbraio 2008
Sabato 21 febbraio a partire dalle 16.30 una quarantina di compagne e compagni hanno fatto un presidio sotto al carcere di Vigevano in solidarietà a Maddalena, trasferita la scorsa settimana dal carcere di Montorio (Verona).
Il trasferimento di Maddalena è stato fatto seguendo la logica del “noi facciamo quello che vogliamo e non siamo tenuti a dare comunicazione alcuna”, la mamma di Madda infatti è venuta a conoscenza del trasferimento di sua figlia solo recandosi al colloquio, tra le altre cose è stata trattata con arroganza e indisponenza dalle guardie a cui chiedeva spiegazioni.
Neanche l’avvocato era stato avvisato del trasferimento di Maddalena nella sezione EIV del carcere di Vigevano.
Come tutte le carceri anche questa orrenda galera si trova in una landa desolata ma nonostante tutto la quarantina di compagne e compagni presenti è riuscita a portare la propria solidarietà.
Abbiamo trovato un angolo in mezzo ad un campo in cui sistemare l’impianto e iniziato il presidio.
La comunicazione interno-esterno è stata ottima, la voce riusciva ad oltrepassare il muro con facilità, era udibile persino col solo megafono, anche noi riuscivamo a sentire bene le voci che dall’interno ci ringraziavano, salutavano ed esortavano a continuare!
Come sempre non sono mancati fumogeni colorati e qualche botto, è stato sparato anche un bel razzo rosso che scendendo lentamente, come fosse una stella cadente, ha oltrepassato il muro di cinta!
Sono stati fatti interventi dalle compagne e dai compagni presenti oltre che per Madda, anche per ricordare che attualmente anche Massimiliano e Vincenzo sono rinchiusi lì dentro. La nostra solidarietà non poteva infatti non indirizzarsi anche ai compagni che in seguito all’”operazione tramonto” sono rinchiusi da oltre due anni nelle galere italiane in condizioni assurde, ad esempio Vincenzo Sisi continua ad avere la censura sulla corrispondenza.
Inoltre non potevamo non comunicare all’interno che anche a Carinola (Caserta) era in corso un presidio per l’abolizione dell’ergastolo, a riguardo è stata letta anche una lettera.
Infine come sempre la solidarietà è stata urlata a tutti i prigionieri e alle prigioniere sequestrati dallo stato.
Due parole sul dispiegamento di forze di polizia, carabinieri, digos e guardie penitenziarie come sempre ridicolo… ad un certo punto chissà perché si sono messi addirittura i caschi ma forse avevano confuso il tratto nel quale si trovavano - tra rete metallica e muro di cinta - per una pista da corsa, probabilmente non si erano accorti di avere camionette e non motociclette!
Hanno ovviamente filmato tutto finché la luce glielo ha permesso e poi hanno spento i fari del carcere per lasciarci al buio, in effetti era proprio il buio pesto della campagna ma l’accensione di un fuocherello e l’arrivo delle stelle ci ha permesso di continuare tranquillamente il nostro presidio… in barba a chi ci vuole male!
La solidarietà è un’arma e l’abbiamo usata!
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