16/02/2009: volantino distribuito all'iniziativa benefit per i prigionieri politici a La Spezia


...e non ci vengano a parlare di fuga in avanti, gli specialisti delle fughe all’indietro.
Da un volantino del gruppo “Luglio ’60”

Il regime dei vincitori occulta ogni giorno le verità, le ovvietà dei suoi razzismi, dei suoi soprusi, delle sue violenze, dei suoi omicidi e delle sue guerre e le banalità dei suoi mali.
Dalla sua parte ha tutto il baraccone della propaganda che fa apparire e scomparire la realtà, che nomina i fenomeni creando spesso una nuova identità per ciascuno di essi attribuendo un nuovo significato, quindi la guerra diventa una missione umanitaria, l’esercito portatore di pace, la polizia dalla parte dei cittadini, gli immigrati una categoria omogenea e pericolosa, e quindi da perseguire, i CPT - ora CIE - luoghi che favoriscono gli immigrati, l’immigrazione clandestinità, gli omicidi sul posto di lavoro morti bianche, la disoccupazione ormai diffusa e oscillante precarietà e flessibilità, il tracollo finanziario mondiale la crisi, e chi lotta terrorista.
Con questi semplici passaggi di squallido marketing, la storia viene frammentata, spezzata, depredata, a loro piacimento e con la complicità e la collaborazione di tutti coloro che in silenzio accettano le nuove linee della storia, pur non essendo sul carro dei vincitori ma con la paura di essere schiacciati ed emarginati dal grande gioco del potere. La rimozione della memoria storica, proporzionale alla sua vicinanza e importanza, è uno degli strumenti dei regimi di ogni parte del mondo.

E questo è quello che è successo per gli anni 80 e 90. Grandi cambiamenti erano all’orizzonte, peggioramenti per tutti eccetto che per il capitale, ridefinizioni di fette di potere, ridefinizioni di equilibri. E alcuni compagni e compagne hanno deciso, analizzato che proprio quello era il momento di agire, di cercare di far cambiare questo odioso sistema. Ma il capitale è stato più forte (?)... e con difficoltà ha messo tutta la sua violenza per spazzare via questi rivoluzionari rivoluzionarie.
Di quella parte della storia recente nessuno parla, in modo oggettivo, in modo concreto...
Ma chi davvero conosce quel pezzo di storia, così vicina a noi? Pochi... poichè nella loro società democratica i refrattari non hanno diritto di parola e chiunque si avvicini diventa unto e loro gli untori... ed i rivoluzionari e rivoluzionarie sono chiamati terroristi, nemici di chiunque quindi... ma chi davvero era ed è il terrorista? Chi ha creato la strategia della tensione?
E poi a pensarci quanti erano gli operai che lottavano a Mirafiori? Quanti erano gli studenti? Quante le donne in piazza? E quante sono state le manifestazioni finite nel sangue? Quanti i compagni arresti e torturati dalla democrazia e dalla stato di diritto?
Era un momento di Resistenza... forse noi non riusciamo nemmeno ad immaginarlo e quelli e quelle che potrebbero dircelo, raccontarcelo e spiegarcelo sono rinchiusi per sempre sepolti da anni di carcere... quelli e quelle che avevano e hanno scelto di non stare in silenzio, riprendersi le loro vite, di vivere e lottare, mettendo in gioco tutto di loro stessi, rischiando e prendendosi la responsabilità di ogni loro pratica... davvero una rarità.
E noi rimaniamo così necessariamente senza radici, in un mondo di cui possiamo vedere solo le macerie, le sconfitte che ancora bruciano, e che ci impediscono di andare avanti, senza poterne capire le grandezze senza consapevolezza del nostro passato, presente e futuro.
La storia dei vincitori ce li vuole fare dimenticare. Loro e le loro idee, loro e la loro pratica, loro e la loro volontà, loro e le loro vite... archiviandoli in un carcere. Noi non li vogliamo dimenticare, perchè sono una parte della nostra storia
La storia la scrivono i vincitori ma la memoria e la coscienza/consapevolezza di ognuno di noi non deve essere cancellata

Rete contro la precarietà
CSOA RDA May Day - La Spezia

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