16/02/2009: Catastrofe nello Sri Lanka


300 morti civili soltanto in un giorno!!! Centinaia si trovano sul punto di morte! Gli ospedali sono fuori servizio.
Mentre i media informavano che l’esercito dello Sri Lanka stava ottenendo una vittoria contro lo LTTE [Liberations Tiger of Tamil Eelam, Tigri per la liberazione del Tamil Eelam – che è il nome dato dalla popolazione tamil al nord dello Sri Lanka abitato in prevalenza da essa, ndt] proprio nel nord, aveva luogo una catastrofe umanitaria.
L’esercito sri lankese avanza senza riguardo delle perdite causate fra i civili. Questo massacro viene compiuto in modo indisturbato, nella completa assenza, imposta dal governo centrale anche con la uccisione di giornalisti critici, dei media. Dopo l’avanzata dell’esercito srilankese nella regione Vanni [governata dall’LTTE] l’intera struttura includente gli ospedali è stata distrutta. Il 26 gennaio 300 civili sono stati uccisi dai colpi dell’artiglieria. Migliaia di persone sono rimaste ferite gravemente. Si delinea una catastrofe.

Informazioni di base sulle Tigri Tamil [ampliate dal t.]
Importante: con il nome Tamil viene caratterizzato un popolo emigrato qui nel corso di molti secoli dal territorio Tamil Nadu situato all’estremo sud dell’India. Con il nome Tigri Tamil (e di conseguenza LTTE) invece viene caratterizzato un gruppo di resistenza formatosi all’interno della popolazione tamil a cominciare dalla metà degli anni 70 del secolo scorso.
Dopo pochi anni il movimento era già divenuto una forza politico-militare capace di governare l’intera regione nord, e parti dell’est dell’isola, di sostenere attacchi militari anche in campo aperto.
Semplificando, il fatto che determina la guerra consiste nella volontà della popolazione tamil di godere dell’autonomia politico-amministrativa opposta alla volontà dei partiti sri lankesi e dei governi corrispondenti tesa ad impedire qualsiasi decentralizzazione. La popolazione tamil non vuole essere trattata come cittadina di seconda classe.
Le rivendicazioni tamil vengono recepite dai governi centrali come concessioni all’India per successive pretese. Anche nella guerra in corso il rapporto con l’India risulta molto stretto. Oltre 200.000 profughi partiti dal nord e dall’est dello Sri Lanka sono sbarcati nel Tamil Nadu. Attraverso questo flusso di persone e cose passano anche gli aiuti che danno la possibilità all’LTTE di continuare la resistenza. Aiuti arrivano altresì dalle persone emigrate negli USA e in Europa. La situazione assomiglia per molti versi a quella da noi più conosciuta che caratterizza il rapporto di guerra fra la popolazione curda e lo stato turco.
La guerra civile vera e propria nello Sri Lanka è iniziata nel 1983, ha lasciato sul terreno 70.000 morti, ha conosciuto alcuni anni di relativa calma dopo che nel 2002 è stato sottoscritto dalle due parti un armistizio.
Lo LTTE combatte soprattutto applicando le tecniche della guerriglia; porta attacchi in territorio ostile anche con azioni suicide condotte dalle Tigri Nere formate in gran parte da donne. Questa pratica viene presa a pretesto dal governo centrale per definire “terrorista” lo LTTE, dunque politicamente inaffidabile, in ciò sostenuto dagli USA e dall’UE che hanno inserito lo LTTE nella famosa “lista nera”.
La tregua è stata interrotta dal governo centrale circa un anno fa cosciente di riuscire nella vittoria militare, date le difficoltà in cui lo LTTE è venuto a trovarsi dopo i disastri causati dallo tsunami del dicembre 2004. Quel maremoto infatti distrusse l’intera flotta tamil. In un’isola questa circostanza è, dal punto di vista militare/strategico, fatale. Assieme alla flotta sono andati persi anche diversi caccia, con uno dei quali lo LTTE era riuscito persino a bombardare la capitale Colombo [situata nel sud]; è andato perso inoltre un grosso arsenale di mine, con le quali in passato erano stati messi in difficoltà le avanzate dell’esercito srilankese, erano state difese le ritirate. Così la quasi parità tecnologica fra i due eserciti esistente da 20 anni si è trasformata in una seria supremazia del governo di Colombo.
Il 26 gennaio 2009 è caduta nella mani dell’esercito regolare, Mullaitivu, roccaforte dello LTTE. In quella zona si sta consumando la catastrofe umana descritta. Questa vittoria militare dell’esercito srilankese fa seguito alla conquista, avvenuta all’inizio dell’anno, di Kilinochichi, dal 1998 capitale dell’Eelam Tamil. La strada nazionale A-9 che collega Colombo alla penisola di Jaffna, situata nel nord, adesso si trova sotto il completo controllo delle truppe governative. Lo LTTE ha affrontato questa guerra anche con attacchi delle Tigri Nere come quello compiuto il 10 gennaio in una base aerea presso Colombo, dove una combattente suicida si è lasciata esplodere. Sul terreno sono rimasti due militari, mentre altri 35 sono risultati feriti.
Il governo dello Sri Lanka per questa campagna militare ha chiesto e ottenuto consenso e aiuti massicci da Cina e Pakistan. Nella guerra civile in Sri Lanka, come nel Tibet e nel Kashmir, si riflettono i contrasti territoriali delle potenze locali.

Sripati 27 gennaio 2009
da de.indymedia.org/2009/01/240492.shtml

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