04/02/2009: Monaco di Baviera: Conferenza NATO sulla sicurezza


Per la 45° volta dal 1949, anno di fondazione della NATO, dal 6 all’8 febbraio 2009 si terrà presso l’hotel ‘Bayerischer Hof’ di Monaco, la cosiddetta “Conferenza sulla sicurezza” (Sicherheitskonferenz, abbreviato in SiKo).
Quest’anno ricorre quindi il suo 60° anniversario, in occasione del quale anche i compagni, le compagne, come gli altri anni, prendono posizione. Quest’anno la parola d’ordine è: “Monaco Smasch We Can – attaccare la Conferenza sulla sicurezza 2009!”
I preparativi della protesta contro SiKo corrono veloci. Compagne, compagni attendono al varco il nuovo capo della Conferenza, Wolfgang Ischinger. La polizia di Monaco parla già di “estremisti pronti alla violenza provenienti da tutto il paese”. All’inizio di febbraio Monaco sarà attraversata da una grossa mobilitazione che verrà rafforzata in tante manifestazioni anti-NATO, in particolare in occasione della Conferenza NATO prevista per l’inizio di aprile 2009 a Strasburgo e Kehl.

Il lavoro di base
Dal 14 gennaio al 1° febbraio sono stati preparati 7 incontri i cui temi toccano i punti “Ascesa della Germania attraverso la NATO. Gli attuali interventi di guerra della Germania con la NATO e/o con l’UE”, “Crisi e guerra”, “NATO–armamento–guerra”.
In gennaio la mobilitazione ha già preso forma. All’inizio dell’anno è stato “abbellito” con colori un monumento ai caduti che ricorda (!) anche la “divisione corazzata SS”. Con questa azione compagne e compagni hanno preso di mira una “tradizione che serve e chiarisce la continuità del militarismo tedesco”. [...]
All’inizio di febbraio, sotto la presidenza dell’ex ambasciatore W. Ischinger, si incontreranno a Monaco gli “alti rappresentanti della comunità internazionale responsabili della politica estera, della sicurezza e della difesa”. Questa “comunità” è un club estremamente elitario composto in primo luogo da militari, ministri degli esteri e da lobby dell’industria bellica dell’occidente.
Ischinger, succeduto a Horst Teltschik, vuole rendere meno attaccabile la SiKo, senza modificarne tuttavia contenuti e concezione. E’ intenzionato ad ospitare un/a rappresentante del movimento pacifista.

“Cancellare la NATO”
“Loro parlano di ‘sicurezza’, ma la loro politica significa guerra, tortura e militarizzazione”, così compagne e compagni che dal 2001 manifestano contro l’annuale appuntamento NATO.
Il movimento “antiglobalizzazione” anche a Monaco ha realizzato grosse proteste alle quali l’amministrazione cittadina e la polizia hanno reagito vietando le manifestazioni e con un livello repressivo da tempo sconosciuto. Dal 2001, in occasione dell’appuntamento NATO, il centro città viene reso simile ad una fortezza. Al “IV Kommando di pronto intervento della Bundeswehr” (forze armate) viene dato il compito di assicurare l’inviolabilità dell’hotel dove si tiene la SiKo; all’esterno migliaia di poliziotti con sbarramenti fissi e mobili e con violenza brutale provvedono a dare un “corso pacifico” alla Conferenza.
Compagne e compagni vedono questo armamento interno in connessione alla corrispondente tendenza avviata nella politica estera: “La militarizzazione verso l’esterno procede assieme all’abbattimento costante, all’interno, della democrazia e ad un’erosione incessante della legge fondamentale (costituzione). Con la cosiddetta legge sulla sicurezza vengono spazzati via i diritti fondamentali e legalizzato l’immagazzinamento dei dati raccolti, lo protezione dei pc, la riservatezza dell’allacciamento via Internet; per contro viene stabilito per legge un controllo onnipresente. L’impiego della Bundeswehr all’interno, contrario alla legge fondamentale, come è accaduto alla SiKo degli anni passati e in occasione del G8 2007 a Rostock ed Heiligendamm, deve diventare normalità. La nuova legge della Baviera sul divieto al raduno, a manifestare, noi non l’accetteremo mai!” [...]

L’appello della sinistra radicale recita:
“Il confondersi dei confini fra guerra e pace, fra sicurezza ‘interna’ ed ‘esterna’ appare come sviluppo naturale e come argomento per favorire le innovazioni repressive, non è causa, bensì conseguenza di una politica che impone, in modo repressivo, il dominio e il controllo capitalistico tanto localmente che sul piano globale. In particolare sul piano europeo sorgono ininterrottamente nuove organizzazioni in cui esercito, polizia e soccorso civile collaborano in uno spazio liberato dai diritti fondamentali dotate di ampie competenze.
Le guerre della NATO e il regime di occupazione, per le popolazioni delle regioni interessate, significano bombardamenti, deportazioni, distruzione, violenza e tortura. Una edificazione autodeterminata ed uno sviluppo democratico, sotto queste condizioni, non hanno nessuna chance.”

http://de.indymedia.org/2009/01/238897.shtml
Luzi-M 10.01.2009 14:19 Themen: Militarismus SiKo München

http://www.autprol.org/