10/01/2009: Comunicato dalla sezione AS del carcere di Pavia sullo sciopero della fame per l’abolizione dell’ergastolo
Scrivono i compagni:
Lo sciopero è abbastanza riuscito, visto che la sua preparazione non è stata adeguata. La settimana l’abbiamo fatta una ventina (su 50 in sezione). Segue il comunicato che abbiamo redatto tutti insieme: mobilitazione per l’abolizione dell’ergastolo.
Aderendo alla campagna di lotta iniziata il 1° dicembre ed alla sua articolazione per regioni, una parte dei detenuti di Pavia è entrata in sciopero della fame questa settimana (15-21 dicembre).
Questa è una lotta di civiltà fondamentale.
Contrariamente a quanto fanno credere i manipolatori dell’opinione pubblica, i mass-media asserviti al potere, l’ergastolo è pena effettiva aberrante. Anche se il detenuto esce dopo “soli” 25/40 anni di carcerazione, resta soggetto a tali restrizioni e controlli per cui, in ogni momento, può di nuovo essere rinchiuso. Casi del genere sono frequentissimi. Nei fatti, un ergastolano è un detenuto a vita!
E questa è semplicemente un’aberrazione, una pena di morte mascherata!
Ciò sia detto anche contro la grande manipolazione oggi in voga, quella sulla “certezza della pena”. Si dia la parola anche ai detenuti, si faccia un’inchiesta onesta (è il caso di dire) sulle pene realmente scontate e si vedrà che esse sono sempre più lunghe ed ampiamente eseguite. Magnanimità giudiziaria e impunità spettano ai residenti nei palazzi del potere, economico e politico.
La verità è che questa società è profondamente minata dall’ingiustizia sociale e dalla miseria crescente per la popolazione lavoratrice, con tutte le conseguenze negative che queste comportano. La risposta del potere è la repressione e la militarizzazione.
La lotta per far avanzare una società più giusta e libera è contro tutte queste aberrazioni sociali.
Abolizione dell’ergastolo!
Pavia, 21/12/2008
http://www.autprol.org/