06/01/2009: Gaza: cresce la distanza tra palestinesi e attuale dirigenza di al Fatah


Ramallah, 2 gennaio - Se a livello popolare sembra che la strage in corso a Gaza stia ricompattando i palestinesi, da parte dei dirigenti collaborazionisti di al Fatah non sembra esserci nessun rimpianto. Il foglio israeliano The Jerusalem Post nota con soddisfazione, citando una fonte di Fatah, che i servizi di sicurezza di Abu Mazen hanno costretto con la forza i commercianti palestinesi della West Bank, in protesta contro l'aggressione israeliana alla striscia di Gaza, di riaprire i propri negozi. Lo sciopero era stato organizzato da gruppi politici di diverso orientamento e non solo dagli islamici.
Da Damasco, ieri, il leader storico del Fronte democratico Nayef Hawatmeh ha accusato alcuni leader arabi di aver dato luce verde a Isarele per aggredire. Tra questi, stando alla formulazione di Hawatmeh, c'era anche il vertice dell'Anp. Dalla striscia di Gaza, Hamas ha accusato Nemer Hammad e Tayeb Abdel Rahim, entrambi consiglieri di Abu Mazen, di raccogliere, attravesro militanti di al Fatah presenti a Gaza, informazioni sulla resistenza per poi fornirli, via Ramallah, a Israele.
Stando al The Jerusalem Post, Marwan Barghouti, ormai l'unico dirigente di al Fatah con un autentico seguito popolare che non sia quello dello stuolo di funzionari a vita e ammnistratori dell'Olp e dell'Anp che hanno vissuto a spese del proprio popolo, sarebbe "furioso" con l'atteggiamento adottato da Abu Mazen di fronte all'aggressione israeliana a Gaza. Va, poi, ricordato che tra una settimana scade il mandato presidenziale dello stesso Abu Mazen, il quale, anche se continuerą a dichiararsi presidente dell'Autoritą nazionale in violazione delle leggi palestinesi, non sarą pił considerato tale da Hamas, dalla striscia di Gaza, da larga parte del popolo palestinese.

2 gennaio 2009
Arabmonitor
fonte: http://www.arabmonitor.info/news/dettaglio.php?idnews=25712&lang=it

http://www.autprol.org/