30/12/2008: Cagliari: Solidarietà ai "No border" - i nomi di chi sfrutta i migranti
Viviamo in quella parte del mondo opulenta e fortificata, perché la sua opulenza e la parte più ingiusta del privilegio vuole difendere. Quella parte del mondo che riempie stampa e tv di donne e bambini (fanno più pena) senza possibilità di sopravvivenza e, dietro una pietà ipocrita, si maschera da non responsabile. Ecco perché gli affari più gettonati del millennio si chiamano solidarietà e, ancora una volta, nascondono prigionia e discriminazione.
Siamo per una società senza frontiere, senza confini e privilegi da difendere. Pensiamo alla libertà di movimento come il modo più sensato di vivere su questa palla schiacciata sui poli. Per questo vogliamo sostenere ogni lotta che va in questa direzione: le rivolte nei cpt, ogni evasione da ogni galera, l’aspirazione a migliorare il proprio destino e aumentare le possibilità di scelta per la propria esistenza. Per questo alcune di noi, insieme agli attivisti del no border Sardegna, martedì mattina erano affianco dei rifugiati politici eritrei e ivoriani che, con un presidio davanti alla prefettura di Cagliari, intendevano smascherare la finta solidarietà offertagli dallo stato italiano e pretendevano differenti condizioni di accoglienza. Se i rifugiati conservavano ancora qualche pia illusione sulla democrazia, l’hanno persa in fretta. Il presidio è stato caricato dalla polizia. Una nostra compagna ha rimediato una frattura scomposta al braccio. Altre attiviste e altri attivisti hanno avuto diverse contusioni.
La nostra più attiva solidarietà va alla nostra compagna, all’assemblea no border Sardegna, a chiunque lotti per la propria libertà di movimento, condizione indispensabile per l’autodeterminazione.
Iniziamo con il divulgare qualche nome e cognome, tra quelli che consideriamo responsabili dell’ affare “solidarietà”, così come diffuso nel volantino no border Sardegna.
FEMMINISTE ANARCHICHE - CAGLIARI
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No Border – Sardegna
Chi vive sulla pelle degli immigrati ovvero chi fa i soldi con CPT e simili in Sardegna Oltre ai “funzionari” di Stato, gli sciacalli sono tanti e fra questi ricordiamo l’Associazione EMDR Italia per il “Disturbo Post-Traumatico”, alcune ditte di corriere per i trasporti... ma la fetta grossa va al...
Consorzio “Connecting People” di Trapani presidente Giuseppe Scozzari (Consorzio Solidalia - Trapani) vicepresidente e portavoce Orazio Micalizzi (Consorzio Il Nodo - Catania)
Il Consorzio che gestisce già altri “centri di prima e seconda accoglienza” in Italia è una cordata di cooperative creata ad hoc solo per gestire strutture come i CPT, i CID o simili. Ha vinto l’appalto per la gestione del CPT di Elmas. L’organizzazione appartiene al gruppo operativo Cgm, uno dei più grandi consorzi di cooperazione sociale in Italia. Fa parte dei due consorzi anche il Consorzio “Solidarietà” che ha ricevuto l’incarico di gestire il Centro di Elmas...
“Solidarietà” (a noi stessi) Consorzio Cooperativo Sociale a r.l. di Cagliari presidente Carlo Tedde – E’ il manager della solidarietà. Specula su tutto e tutti.
Vicepresidente Cristina Sanna - L’ultimo schiaffo l’ha dato al “Setar” a un rifugiato che aveva “osato” discutere un suo “ordine” insensato. Indicata dai profughi come “la peggiore fra i carcerieri”.
Direttrice del Centro Loredana Danese - Ha già lavorato nel CPT“ Serraino Vulpitta” di Trapani (la sua città) dove nel 1999 morirono in un rogo 7 persone e da allora è stato un succedersi di rivolte, l'ultima il 4 novembre i prigionieri gridavano <>.
Il consorzio, prende dalla Prefettura circa 30 euro al giorno per immigrato escluse le cure mediche. Considerando che i posti sono 220, a pieno “regime” fanno circa 2.250.000 euro l’anno. L’unica “Solidarietà” che fanno è verso loro stessi.
“4torri - Setar” Hotel di Flumini direttore Riccardo Barrella - Arrogante e altezzoso, gestisce la dislocazione del CPT di Elmas da padre-padrone, quando il Centro è pieno chiamano lui. Combatte fra il razzismo che prova verso gli “ospiti” e il profitto che questi gli danno, tipico dubbio da sfruttatore di migranti.
Cooperativa “Cooperazione e Confronto” di Serdiana responsabile don Ettore Cannavera (Comunità "La collina") - Gestisce il C.A.R.A. (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) di viale poetto a Cagliari, una struttura cattolica per non cattolici. Lo sfruttamento e il plagio del carismatico don Ettore. Ospita rifugiati iracheni, afgani e kurdi.
Nessuno sapeva di loro, non avevano un supporto legale e non volevano venire nell’isola. Nel centro ci sono 10 “posti letto”.
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NO BORDER – SARDEGNA – DIC 2008
http://www.autprol.org/