26/12/2008: Disoccupazione e contratti nella RFT (da indymedia)
Il numero dei posti di lavoro disponibili annunciato dalle agenzie del lavoro, nell’ultimo trimestre è caduto al livello più basso degli ultimi due anni. L’Istituto di ricerca per il mercato del lavoro ha comunicato che l’offerta di lavoro nel medio periodo diminuirà ancora.
L’autore mostra un grafico in cui viene mostrato che la diminuzione dell’offerta di posti di lavoro non è una particolarità tedesca, ma, anzi, che essa origina dalla crisi mondiale del capitalismo.
Il grafico mostra la caduta dell’offerta di lavoro dal gennaio all’ottobre 2008 in quattro paesi, USA, Gran Bretagna, Francia, Germania e nell’Unione europea.
In Germania, come nella media europea, il numero dell’offerta di posti comunicato via-internet, nel corso del periodo preso in considerazione, si è rimpicciolito di circa il 30%.
Attualmente sul mercato del lavoro in Germania sono offerti circa 1 milioni di posti di fronte a 3 milioni di persone disoccupate – secondo dati ufficiali.
Il ministro del lavoro, Olaf Scholz (SPD) [partito socialdemocratico, ndt], commentando queste cifre ha detto “le riforme del mercato del lavoro [Agenda 2010, Piano Hartz molto simili alla legge Biagi, ndt] fanno presa e il mercato del lavoro è impermeabile”. Per una volta si può mentire ed essere creduti, poi più nessuno ti crederà.
Certamente il proposito dei pianificatori di Agenda 2010 era di fornire un sostegno statale miserevole alle persone beneficiarie del sussidio di disoccupazione, per costringerle così a cercare lavoro. Se i salari nei posti di lavoro offerti diventano una miseria, l’impianto del piano Hartz vacilla, la pressione sui salari si estende anche alle categorie più stabili. Oggi è difficile riuscire ad acciuffare anche posti di lavoro pagati. Chi non ha lavoro non lo trova e deve vivere per lungo tempo in miseria.
Le previsioni economiche sempre più buie devastano ovunque la vita delle persone salariate. Chi ha ancora un lavoro deve temere la perdita del posto e la caduta del salario.
La direzione Ig Metall [sindacato metalmeccanico, ndt] dà il cattivo esempio: ha introdotto nell’accordo dell’aumento salariale, pari al 4,2%, clausole di slittamento, pagamenti una-tantum ed ha prolungato la decorrenza del contratto; tutto questo si concluderà in un congelamento o anche in un abbassamento del livello salariale. A ciò, nel settore auto bisogna aggiungere il prolungamento forzato delle ferie e la riduzione, altrettanto forzata, dell’orario di lavoro.
Chi ha soltanto un contratto temporaneo, ha doppie preoccupazioni. Nell’ultimo anno il 45% di tutte le nuove assunzioni è stato posto sui contratti temporanei. I contratti a tempo determinato vengono distribuiti in modo particolarmente furioso nei servizi pubblici: qui ben due terzi delle nuove assunzioni sono contrattualmente limitate nel tempo. Un quarto di questi contratti, fino ad ora, prevede la possibilità di trasformare quel contratto in un altro a tempo indeterminato. Nell’industria due terzi delle persone assunte con contratto a tempo determinato possono sperare in un’assunzione fissa. Questo dato nei mesi a venire peggiorerà.
Soltanto nella sfera in cui domina la carenza di forza-lavoro specializzata, le imprese non si prestano ad offrire contratti limitati nel tempo.
Colpite in maniera ancor più feroce delle persone assunte a tempo determinato sono coloro che trovano lavoro attraverso le agenzie interinali (“commercio di schiave-i”). Nel 2007, un quarto di tutte le offerte di posti avanzate da queste agenzie era a tempo determinato. Nel giugno 2008 il totale delle persone sotto contratto presso le agenzie interinali sommava a 745 000. Queste persone lavorano sotto il massimo dello stress, ma per un salario minimo. Per le società finanziarie e automobilistiche, che giocano con i miliardi, lo stato ha predisposto piani di salvataggio; invece per le persone che se la devono vedere con paghe infime non c’è nulla (nemmeno nelle previsioni).
Da indymedia.de
No Job? (Wal Buchenberg, 18 novembre 2008)
http://www.autprol.org/