07/12/2008: Lo sciopero del 12: che fa ReteScuole


Il 12 dicembre ci sarà uno sciopero generale indetto da una serie di organizzazioni sindacali su vari punti che riguardano tutte le categorie dei lavoratori, e tra questi punti c'è anche il no alle leggi Gelmini-Tremonti destinate a colpire mortalmente la scuola pubblica.
Come sempre aderiamo a qualsiasi manifestazione, indipendentemente da chi l'abbia convocata, che abbia tra le sue rivendicazioni la difesa della scuola pubblica.
Siamo particolarmente interessati a questo appuntamento dato che, più di altre, sono le famiglie dei lavoratori ad avere interesse ad una scuola pubblica di qualità, perché è la sola che può garantire pari opportunità ai bambini e agli adolescenti di ogni gruppo sociale. Per questo vediamo con molta simpatia il 12, come occasione di incontro con meccanici, chimici, autisti, postini, impiegati, edili...
Purtroppo dobbiamo registrare che in quella stessa giornata a Milano ci saranno due diversi cortei. La maggioranza dei lavoratori e una minoranza di studenti partiranno da Porta Venezia, una minoranza di lavoratori e una maggioranza di studenti partiranno da Largo Cairoli.
In questi due mesi il popolo della scuola è riuscito a superare nei fatti e nelle piazze le divisioni dovute alle diverse appartenenze sindacali e/o politiche. E' l'unità dal basso la chiave del successo delle manifestazioni del 17, del 30 ottobre e del 29 novembre. Per questo nella gran parte delle scuole la divisione viene percepita come qualcosa di imposto "da fuori" e crea imbarazzo e disagio.
Come ReteScuole, rete di attivisti che da anni difende la scuola pubblica lavorando al servizio dell'autorganizzazione del popolo della scuola, siamo sempre stati favorevoli a muoverci "come scuole", e pensiamo che solo mantenendo ed estendendo questa unità sociale (non una unità di sigle, ma l'unità dei soggetti sociali che la scuola la fanno vivere: studenti, docenti, ata, genitori) possiamo sperare di resistere al feroce attacco che ci è stato mosso. Per questo ci rifiutiamo di scegliere tra campi la cui divisione non corrisponde al volere e al sentire del popolo della scuola. Sfidiamo chiunque a dimostrare che un corteo unico non sarebbe quel che la gran parte di studenti e lavoratori della scuola avrebbe auspicato.
Di fatto, il filtro rappresentato dalle diverse identità politiche e/o sindacali impedisce a due soggetti sociali potenti, quello dei lavoratori e quello della scuola, di "incontrarsi" e mescolarsi. Se questo fosse accaduto, pensiamo, sarebbe stato un bel botto. Ed anche un bello spavento per la nostra comune controparte. Il fatto ad esempio che giovani metalmeccanici marcino da un lato e giovani universitari da un altro senza incontrarsi pur avendo gli stessi obiettivi, ci sembra, francamente, incomprensibile.
Non intendiamo drammatizzare questa divisione. E' già importante che sigle sindacali di così diverso orientamento abbiano scelto una giornata comune di sciopero. Quindi lavoreremo perché nella scuola questo sciopero, che è anche, lo ripetiamo, contro le leggi Gelmini- Tremonti, sia un successo. Ci sottraiamo però alla richiesta di dover scegliere a quale corteo partecipare. Non ci sarà in nessun corteo uno "spezzone ReteScuole". Ma noi tutti saremo in tutte le piazze che il 12 si animeranno dei colori del mondo del lavoro e della scuola.
Non vogliamo però perdere l'occasione di far incontrare i due soggetti sociali che ci piacerebbe fossero alleati. Per questo facciamo appello a tutti i comitati e a tutti i coordinamenti per costituire delle "batterie", come avevamo fatto anni fa in occasione di uno sciopero generale che aveva tra i suoi bersagli la Moratti e raccoglievamo firme contro la sua riforma. Una "batteria antigelmini" pensiamo possa essere costituita da 3-4 persone, dove una suona un tamburo o batte dei piatti, e un paio volantinano ed offrono i nostri gadgets, e un'altra regge la nostra bandiera gialla con una lunga asta e tutti sono bardati con cartelloni esplicativi. Se formeremo molte di queste visibili batterie per percorrere in lungo e in largo i due cortei mescolandoci ai diversi soggetti sociali daremo la possibilità alla massa di lavoratori di conoscerci, di chiacchierare, di valutare la possibilità di integrare i nostri comitati, di prendere coscienza del pericolo che grava sulla scuola pubblica e sui loro figli. Uniremo, col giallo unitario del popolo della scuola, i due cortei divisi.
Lo sappiamo che apparirà una proposta un po' stramba e difficilmente comprensibile per chi è abituato a porre sulle spalle dei soggetti sociali il peso strabordante della propria volontà d'affermazione identitaria. Noi, però, siamo certi che dai nostri fratelli lavoratori e dalle nostre sorelle lavoratrici saremo accolti con simpatia, perché tanti di loro li incontriamo già tutti i giorni fuori dai cancelli delle scuole col "vestito" di genitore, e ognuno di loro ha attraversato la scuola, chi con gioia chi con dolore, ma sempre riconoscendola come luogo "libero", sino ad ora, dalle logiche dei padroni del mondo.

quelle e quelli di ReteScuole

http://www.autprol.org/