01/12/2008: Sciopero nelle scuole di Berlino


Insegnanti e studenti in strada: protesta in tutto il paese contro l’accorciamento degli anni del liceo, la carenza degli insegnanti e la privatizzazione dell’istruzione.
In circa 30 città, mercoledì 12 novembre 2008, 100.000 fra studenti e insegnanti scioperano. È la maggior protesta dal marzo 2003 quando allo sciopero della scuola presero parte oltre 300.000 govani.
Il governo federale da mesi con manifesti e attraverso il suo sito, propaganda lo “Sviluppo attraverso la scuola”. La posta in gioco non è semplicemente la conservazione del governo e del suo cancelliere attualmente in carica ma, piuttosto, quella di garantire a tutte le persone il diritto all’istruzione – benché in Germania le chances dell’istruzione dipendano dallo status sociale più che in gran parte degli altri paesi industriali, come attesta l’OCSE.
Secondo il “rapporto 2008 sull’istruzione” ogni anno all’economia mancano mezzo milione di studenti impegnati nelle scienze naturali. Questa è la spinta reale dell’attivismo messo in campo negli ultimi mesi dal governo.
Il 22 ottobre la cancelliera Angela Merkel ha preso parte a Dresda ad un “vertice sull’istruzione”, da lei stessa definito “passo da gigante”. Sebastian Foerster della Lega degli studenti di Berlino, al contrario, lo ha definito uno “zero”, poiché nel sistema scolastico verranno investiti soltanto 25 miliardi di euro – non prima del 2015! Nessuno sa dove verrà preso il denaro necessario.
Innanzitutto l’élite vuole tener ferma la selezione sociale al sistema scolastico articolato e alle tasse di iscrizione. Così piuttosto che sulla cancellazione delle tasse il discorso cade sugli stipendi dei selezionati che possono pagare quelle tasse.

Il movimento dello sciopero
Data la letargia governativa nella politica dell’istruzione, migliaia di studenti si vedono spinti ad attivarsi.
Nel giugno scorso si delinearono i primi segni di uno sciopero nazionale della scuola: in un tempo di preparazione abbastanza breve, fra problemi di comunicazione e scadenze, gli studenti di Berlino già alla fine di maggio erano pronti ad entrare in lotta. Il 12 giugno in 8 città riuscirono a scioperare 25.000 studenti, fatto che elevò notevolmente le possibilità a favore di uno “sciopero realmente generale”.
Nei mesi scorsi la mobilitazione sul piano nazionale è stata molto intensa. Dal 10 al 12 ottobre da tutto il paese sono giunti a Berlino, ad un congresso degli studenti, circa 200 giovani. Allo stesso tempo in 30 città venivano costruite altrettante leghe studentesche. Emil Huebner di Braunschweig dice: “Alle nostre riunioni settimanali vengono circa 50 studenti”. [...]
Ma anche la controparte si mobilita: l’associazione dei direttori della Bassa Sassonia (Hannover) la settimana scorsa metteva in guardia dal “partecipare alle manifestazioni contro il sistema scolastico articolato, poichè lo sciopero prospetta la distruzione dei ginnasi”. Benjamin Mueller, giunto all’ultimo anno di liceo controbatte che tanti ginnasiali sono coorganizzatori dello sciopero: “le stratificazioni sociali esistenti vengono già acutizzate dal sistema scolastico castale.”

Oltre la scuola
Lo sciopero di domani non deve essere limitato alle scuole. Le proteste sono pianificate anche nelle università. Le rappresentanze studentesche di Berlino hanno lanciato l’appello allo sciopero generale dell’istruzione assieme agli studenti medi. “Noi riusciamo a stoppare l’abbattimento neo-liberale delle scuole, compiuto con le tasse e l’elevamento della pressione sulle prestazioni richieste agli studenti, soltanto se ci teniamo uniti agli studenti delle scuole superiori, ai prof e al movimento delle lavoratrici e dei lavoratori”, dice Stefan Neumann, che si adopera per lo sciopero alla Freie Universitaet di Berlino.
Solo per caso lo sciopero nelle scuole avviene contemporaneamente alla protesta nei servizi pubblici di Berlino.
Dal 10 al 17 novembre, fra gli altri, scioperano gli insegnanti fuori-ruolo di Berlino, per portare a casa le richieste di un aumento dei salari del 2,9% e tre pagamenti di 300 euro ciascuno. [...]

Wladek Flakin, su junge Welt dell’11 novembre 2008

http://www.autprol.org/